Chi si trova a passeggiare per le vie catanesi non ha potuto far a meno di notare quanto colore e quante nuove opere di street art sono diventate protagonisti di scatti social e tour. L’urban art, anno dopo anno, prende sempre più piede nelle nostre città, spesso abbellendole e portando anche messaggi etico sociali.
Arte a cielo aperto
Sono ormai lontani i tempi in cui la street art era legata al Graffitismo; oggi bombolette di vernice spray e protesta politico-sociale sono più relegate, hanno quasi lasciato spazio ad una nuova forma di espressione artistica che trasforma la strada in una galleria d’arte vastissima e aperta a chiunque.
Negli ultimi anni, l'”arte di strada” si è sempre più evoluta, raccogliendo il favore degli amministratori locali che hanno voluto colorare, rivalutare e dare nuova vita a molti spazi degradati delle loro città o abbellirle.
Ormai si è convinti che la bruttezza si combatte a colpi di spray, colori, figure simboliche, così avviene anche a Catania, con gli ultimi murales firmati da noti artisti.
I murales di Catania
Catania ama quest’arte, basta pensare al porto, ai silos decorati da artisti internazionali che sono divenuti il murales più grande del mondo. I murales sono ormai diventati strumento dell’urban design.
È dunque evidente come la street art stia diventando qualcosa di più di una semplice forma d’espressione irriverente, dissacrante della società per diventare uno strumento utile per la città e i suoi abitanti.
Il Murales di Poseidone e la Testa di Moro di Ligama
Lo street artist siciliano Ligama, ha realizzato due murales in due zone strategiche della nostra città che hanno ottenuto grandi apprezzamenti. Salvo Ligama si è diplomato in Grafica presso l’Accademia di Belle Arti. Ha partecipato anche alla decorazione dei muri di Taormina e al Vanedda street art di Valverde. A Catania ha realizzato opere per la riqualificazione del quartiere di San Berillo, realizzando una modernissima interpretazione del famoso “Bacio” di Hayez. Ligama si sta affermando anche nel panorama nazionale e internazionale, esponendo le sue opere a Palermo, Napoli, Caserta, Perugia, Roma, Torino, Milano, Budapest e Bucarest; a Matera, per celebrare la festa dell’Europa, ha realizzato un bellissimo murales dedicato alla “città dei sassi“. Oggi si sta dedicando alla riqualificazione dei ruderi della Piana di Catania.
A maggio, sul muretto dell’ingresso del borgo di San Giovanni Li Cuti, l’artista ha dato vita a un coloratissimo Poseidone, ispirandosi ad un’opera di Antoine Coysevox intitolata “Neptune”, inaugurato in occasione del Lungomarefest dello scorso 2 giugno, in presenza dell’amministrazione comunale che lì ha affisso anche una targa.
Ligama, sempre nella stessa zona, ma a metà luglio , in un palazzo nei dintorni di Piazza Europa che fa bella vista di sé anche dal lungomare, ha dipinto una bellissima testa di Moro, figura emblematica della nostra cultura isolana. Recentemente, Salvo Ligama ha anche dato vita all’icona di Sant’Agata, sita nel Cortile Platamone, e realizzato la figura della Provvidenza sulla facciata dell’ex cinema Concordia, divenuto centro culturale, in via Playa, nel quartiere Angeli Custodi.
Via san Michele: la street art di Demetrio Di Grado
Altro artista che ha abbellito Catania è il palermitano Demetrio Di Grado, che ha collaborato anche con Ligama. Di Grado ha dato maggior valore alla cosiddetta “via degli artisti“, ovvero via San Michele, viuzza parallela a via Etnea, immettendosi da via Montesano. Demetrio Di Grado è un’artista originale che ha unito street art e collage, realizzando opere “ibride” a metà strada fra manifesti e murales. La particolarità delle sue realizzazioni sta nel fatto che, tutte le figure, prese dalle pubblicità, dalle riviste, hanno gli occhi coperti da una scritta o da un hashtag. Questa fusione fra manifesti e collage e queste particolari figure contraddistinguono lo stile di Di Grado.
Il murales dell’INFN
Si tratta di murales realizzato sulla facciata della sede dei Laboratori Nazionali del Sud dell’INFN. L’ha creato l’artista catanese Emanuele Poki, in occasione del quarantennale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, celebrato nel 2016. L’opera ha un chiaro messaggio sociale: salvaguardare le creature del mare; protagonista è infatti un grosso cetaceo blu circondato da un laboratorio sottomarino. Poki è anche l’autore del murales di Piazza Nettuno.
I murales del Parcheggio R1 dell’AMT di via Plebiscito
I vecchi capannoni della rimessa degli autobus dell’AMT, dallo scorso 2018, hanno cominciato a vivere una nuova vita grazie al processo di riqualificazione che li ha interessati e soprattutto grazie all’estro e alle abili mani degli artisti che hanno reso questo spazio uno dei siti artistici più interessanti della nostra città. Tutto questo è stato reso possibile da artisti come: Gomez, Sten Lex, Etnik, Guè, Ruce e Pao, assieme all’ex amministrazione e ai dirigenti dell’AMT. All’interno trovano spazio le raffigurazioni più disparate, unite dal comune intento della riqualifica e nuova fruizione dei locali.
I murales di Corso Indipendenza
Di grande bellezza e impatto sono anche i disegni del murales realizzato nei dintorni di Corso Indipendenza, vicino all’asse che immette a Catania da S. Giorgio, Librino e dalle autostrade. E’ stato realizzato nel 2013 per un progetto mirante a sensibilizzare i giovani sul problema della sicurezza stradale da: Acid, Loma, Poky, Ila, Guè, Ponch, Shade, Tops, Seme, Rosk, Done, Dokruin.
Il maxi murales di Blu a Librino
Blu, street artist famoso in tutto il mondo per le sue opere di denuncia sociale e politica, ha scelto Catania e il popoloso quartiere di Librino per realizzare uno dei suoi più bei e significativi murales. L’artista, considerato il “Banskj italiano“, ha creato un affresco alto 30 metri sul muro di una palazzina di viale Moncada. Blu rappresenta l’Etna in eruzione. La lava diventa il mezzo metaforico per distruggere una società fatta di mafia, illegalità, conflitti sociali, delinquenza, ecc.
L’angelo di via Bonajuto
Nello storico quartiere della Civita, nella stradina che immette nella bellissima Cappella Bonajuto, Luis Gomez de Teran, conosciuto come Gomez, autore attivissimo a Catania, ha raffigurato un angelo bianco di ispirazione caravaggesca, che si staglia su sfondo nero. La bellissima figura, con lo sguardo volto al cielo, ottenuta dal mix di varie tonalità di grigio, è inserita in un’architettura fatta di colonne con capitelli corinzi. L’opera è stata commissionata all’artista venezuelano dal proprietario dell’omonima cappella, sita in quella via, per incrementarne il valore artistico.
Il murales dedicato a Candido Cannavò e al “Presidentissimo” A. Massimino
Lungo il perimetro dello stadio Cibali, ribattezzato stadio Massimino, in omaggio al “Presidentissimo“, nel 2017 l’artista catanese Andrea Marusic ha rappresentato i volti delle 50 leggende che hanno reso grande il Calcio Catania. Si tratta di un maxi murales che circonda i 200 metri delle pareti dello stadio che corrono lungo via Cifali. I personaggi sono stati scelti attraverso un sondaggio proposto ai tifosi dagli ideatori del progetto, ovvero i membri della redazione radiofonica di “Quelli del ’46”, dagli autori del libro Tutto il Catania Minuto per Minuto, e dal comitato Géza Kertész.
Maurusic è anche autore del murales che raffigura Candido Cannavò, che si trova nell’ex Piazzale Oceania, nei pressi di Piazza Galatea, oggi intitolato all’amato cronista.
I murales di Piazza Lanza e quelli di Giovanni Falcone e Peppino Impastato
Significativi anche i murales che omaggiano tutte le vittime della mafia rappresentati lungo tutto il perimetro del muro del carcere di Piazza Lanza, realizzati dall’Associazione Addiopizzo e quelli che raffigurano Giovanni Falcone e Peppino Impastato. Questi ultimi si trovano lungo la circonvallazione. Quello che ha per protagonisti il giudice Falcone, la moglie e i membri della scorta, è stato realizzato nel 2011 dall’artista Antonio Barbagallo con il supporto di Addiopizzo.
A rendere omaggio a Peppino Impastato è stato invece Vincenzo Magno nell’ambito del programma CataniaAgorà. Questo è stato avanti dall’assessorato al decoro urbano, con la collaborazione della Multiservizi e del contributo del Rotary Catania Ovest“ nel 2015. Si trova esattamente vicino la rotatoria che conduce ad Ognina, sul lato destro, sotto i muri del cavalcavia ferroviario.
L’opera di Pao nella stazione metro di piazza Giovanni XXIII
La metropolitana è da sempre il luogo prescelto dagli artisti di strada con in mano una bomboletta. Nella stazione metro FCE di piazza Giovanni XXIII di Catania, lo scorso luglio, in occasione della manifestazione “Emergence International Festival of Public Art per WonderTime”, l’artista milanese Paolo Bordino, conosciuto come PAO, ha realizzato sul pavimento, a fianco ai tornelli di ingresso e uscita, un’opera ispirata al mare, un vero e proprio maremoto. E’ stata dipinta con vernice e resine particolari, allo scopo di indurre i viaggiatori a ripensare ai temi della difesa e rispetto dell’ambiente.
Un murales per Piazza dei libri
Ultimo ad essere realizzato in ordine di tempo è il murales opera di Loste e Rosk, realizzato su una palazzina di Via Buscemi, una delle viuzze riqualificate dall’opera dei volontari dell’Associazione Gammazita, artefici di “Piazza dei libri” nei dintorni di Castello Ursino. I due artisti hanno raffigurato una dei soci fondatori più attivi dell’associazione, Florinda Pazzarella. Florinda dà lezioni nella scuola di circo sociale, nata a San Cristoforo, all’interno del centro culturale Midulla.
Catania una delle capitali della street art
Sicuramente ci saranno altri murales e opere di street art degne di essere menzionate e passate in rassegna. Tra di esse figurano anche i murales del porticciolo di Ognina, o quelli di San Berillo, che rendono Catania una delle capitali della street art di respiro internazionale.
Foto: Sabrina Portale