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STORIA

La storia della metropolitana di Catania

Metropolitana di Catania

Interno di una stazione metropolitana di Catania

La scorsa settimana ci siamo occupati dell’aspetto statistico e futuristico della metropolitana di Catania con informazioni e consigli utili per catanesi e turisti. In attesa del concretizzarsi dei progetti futuri, ripercorriamo la storia della metro catanese.

Il passato della metropolitana di Catania denota tutte le complicazioni e le difficoltà di un’opera tanto grande quanto importante per la città. La modernizzazione del servizio, tra alti e bassi, ha creato nuove stazioni metropolitane. L’utilizzo della metro è aumentato tra turisti e catanesi ma si necessita di miglioramenti e implementazioni per rendere il servizio una vera alternativa ai mezzi privati.

Piazza Abramo Lincoln

Tuttora sono visibili i binari dell’ex ferrovia in piazza Abramo Lincoln

La storia della metropolitana di Catania

Il fattore scatenante relativo alla nascita della metropolitana di Catania può racchiudersi all’interno del termine modernità. Bisogna ritornare agli anni ’60 per comprendere l’idea, quasi futuristica ai tempi, che ha condotto all’attuale servizio.

Alla fine degli anni ‘60 la Ferrovia Circumetnea era in voga. Il percorso urbano iniziava dal porto, procedendo verso la Stazione Centrale, attraversando diagonalmente la città al centro del Corso delle Province (tuttora visibili i binari in piazza Abramo Lincoln), sino a terminare alla stazione Borgo. Crescita economica e stile di vita moderno moltiplicarono le auto a Catania, accrescendo esponenzialmente il traffico veicolare.

La ferrovia era utile ai pendolari ma aveva una difficile convivenza con le automobili in aumento. Il Comune ponderò sul futuro della mobilità catanese: si passò dall’ipotesi di soppressione alla limitazione della percorrenza, con capolinea ferroviario a Corso Italia. La decisione finale fu d’interrare il tracciato ferroviario, progettando la metropolitana di Catania.

Il 13 dicembre 1986 con la posa della prima pietra iniziarono i lavori della futura metropolitana di Catania, ricalcando il tracciato già esistente Stazione Centrale-Borgo. L’ultimo diaframma della galleria fu abbattuto nel 1991 ma l’inaugurazione della metro slittò al 27 giugno 1999 con sei storiche stazioni: Porto, Stazione FS, Galatea, Italia, Giuffrida, Borgo.

La linea era pronta ma non le elettromotrici, in fase d’ordinazione: il servizio cominciò con tre vecchie elettromotrici, in comodato e riadattate all’uso, rinominate Bellini, Verga e Martoglio.

Cantiere stazione Giovanni XXIII

Cantiere della stazione metropolitana Giovanni XXIII

L’espansione moderna della metropolitana di Catania

La messa in funzione della metropolitana di Catania fu un’ottima notizia per la città ma la breve tratta, esente dal centro città, necessitava d’alcuni progetti di proseguimento.

Nel 2000 iniziarono i lavori della futura stazione metropolitana in piazza Papa Giovanni XXIII (Stazione Centrale), pensata come interscambio tra treni e trasporto su strada. Da questo momento vi furono gravi ritardi e complicanze che durarono quasi vent’anni: oltre promesse e progetti, non emersero nuove stazioni metropolitane.

Il primo intoppo fu la presenza d’un collettore fognario imprevisto. Lo stop forzato durò sino al 2003. Nello stesso anno i lavori subirono un nuovo arresto per la problematica chiamata “nodo Fastweb” che costrinse a una modifica progettuale. A cantiere bloccato, l’unica evoluzione fu nei progetti.

Nel 2005 la Commissione europea approvò il piano di prolungamento. L’anno seguente il Cipe diede il benestare alla realizzazione della tratta Stesicoro-Aeroporto. In concomitanza ripresero i lavori delle stazioni metropolitane Giovanni XXIII, Stesicoro e della tratta Borgo-Nesima. Giunse presto la sospensione di quest’ultimo cantiere in seguito al verificarsi d’una voragine durante lo scavo del tunnel.

Nel 2009 i lavori nel cantiere Giovanni XXIII-Stesicoro si arrestarono nuovamente per la copiosa presenza d’acqua sotterranea e relative problematiche d’impermeabilizzazione. Al contempo finirono i lavori della galleria Borgo-Nesima con l’abbattimento dell’ultimo diaframma.

Interno elettromotrice metropolitana di Catania

La metropolitana di Catania comincia ad essere molto utilizzata

La sospensione dei cantieri, l’antimafia e la nuova metropolitana

Nel 2011 furono eseguiti i collaudi della tratta Galatea-Stesicoro. L’anno successivo giunse l’ennesima interruzione per le tratte Borgo-Nesima e Giovanni XIII-Stesicoro. La complicanza non è stata tecnica ma relativa ai problemi finanziari della ditta appaltatrice Sigenco. Il Comune affidò i cantieri sospesi all’impresa Tecnis SpA.

Nel 2013 la città rischiava di perdere il finanziamento. Il Comune decise d’approvare delle procedure d’urgenza per le tratte Nesima-Misterbianco e Stesicoro-Fontanarossa. L’inaugurazione del cantiere per la tratta Nesima-Monte Po avvenne nel 2015 con una gran parata politica di breve durata in seguito all’arresto dei vertici della società Tecnis. Pur essendo stata tempestiva la nomina d’un commissario straordinario, il cantiere rimase fermo in seguito alla protesta dei lavoratori per gli stipendi arretrati.

Nuovamente si prospettò l’ombra del fallimento. La misura interdittiva antimafia bloccò tre cantieri rischiando di far perdere definitivamente il finanziamento europeo. L’intervento del Prefetto di Catania nel 2016 revocò l’interdittiva antimafia permettendo il prosieguo dei lavori da parte della Tecnis. Il primo atto fu retribuire i lavoratori.

Nello stesso anno venne collaudata la tratta Galatea-Stesicoro, le stazioni metropolitane Stesicoro e Giovanni XXIII aprirono al pubblico mentre la fermata Stazione Centrale FS fu soppressa. Il 2017 è stato l’anno decisivo per la metropolitana di Catania in quanto possibile alternativa ai mezzi privati. Successivamente al collaudo della tratta Borgo-Nesima aprirono le stazioni metropolitane Nesima, San Nullo e Milo.

L’espansione della metropolitana di Catania non è terminata e tuttora i quartieri periferici sono esclusi, pur essendoci dei progetti. Tra questi il proseguimento della linea da Misterbianco Centro a Paternò Ardizzone di 11.5 Km. La metro catanese non è esente da piccoli disagi e problematiche ma bisogna ricordare grandezza e complessità di quest’opera.

Si auspica che i nuovi cantieri, imparando dagli errori precedenti, siano maggiormente tempestivi ed efficienti rispetto al passato, possibilmente senza problematiche tecniche-giudiziarie.

La storia della metropolitana di Catania ultima modifica: 2019-06-05T09:19:02+02:00 da Marco D'Urso

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