Immaginatevi otto silos granari in cemento alti come un palazzo di dieci piani e larghi come un campo da calcio. Mille chili di colore, settecento bombolette spray e otto artisti di fama internazionale provenienti da Italia, Spagna, Ucraina e Portogallo che lavorano in maniera corale.
Immaginatevi un ponte sul Mediterraneo che abbraccia culture diverse. E il ritratto di un uomo che volge il suo sguardo verso Oriente, in Libano, dove verrà realizzata un’opera complementare. Per suggellare l’unione che lega questi popoli bagnati dallo stesso mare.
Immaginatevi un’esplosione di colori e di forme che prende vita. Una reinterpretazione di miti e leggende, sotto il segno della street art.
Per vedere tutto questo non c’è bisogno di volare con la fantasia. Vi basterà fare un giro nel porto di Catania
La città di Catania, da anni in pieno fermento culturale e artistico, è una delle città italiane che più crede nella rigenerazione urbana. Tuttavia, questa non deve essere banalizzata e ricondotta a mero abbellimento di spazi esteticamente poco gradevoli. Perché la scelta di decorare i silos con gli acrilici, ha ragioni più profonde.
L’obiettivo è quello di far rivivere il porto che è la porta di casa di Catania. Il luogo di approdo della città.
Il portoghese Vhils, ha realizzato lo sguardo intenso e profondo di un uomo che attraversa il Mediterraneo
Queste rappresentazioni grafiche danno vita a una nuova guida narrativa della città e lo fanno attraverso i colori, raccontando storie che richiamano ad un’appartenenza comune del popolo catanese.
Così la mitologia greca rivive attraverso i colori pop della street art, nelle forme tonde e ingombranti dei silos, negli spazi industriali del porto.
Gli artisti che hanno collaborato
Il compito di dare una nuova veste a questi ecomostri è stata affidata a otto artisti. Questi hanno dato una loro reinterpretazione dei miti classici, in chiave contemporanea, con un occhio sempre vigile sull’attualità.
Così Microbo (Italia) ha realizzato “Il moto perpetuo di Scilla e Cariddi”. Un vortice che vede danzare acqua e aria, in uno dei punti in cui la natura mostra tutta la sua forza.
Okuda (Spagna) rende omaggio a Vincenzo Bellini, attraverso “ la bella di Bellini” in un’opera coloratissima e di forte impatto visivo.
Rosh333 (Spagna) rende omaggio al simbolo per eccellenza di Catania, “ la montagna” come viene chiamata dagli abitanti del capoluogo etneo, attraverso l’esplosività che dalla fucina di Vulcano arriva fino al cielo.
Bo130 (Italia) “la storia non scritta di Colapesce “ che assistendo allo sbarco di clandestini in Sicilia, invita alla tolleranza.
Vlady Art realizza “Barattoli”, assecondando le forme curve dei silos.
Danilo Bucchi, con i suoi inconfondibili contrasti, porta alla luce “Minotauro”, un omaggio a uno dei miti più noti.
Interesni Kazki (Ucraina) realizza “la fuga di Ulisse da Polifemo”, quest’ultimo in giacca e cravatta.
Otto artisti internazionali hanno lavorato in maniera corale per la realizzazione dei murales
Il fronte mare dei silos è stato assegnato a Vhils, con il compito di realizzare una tra le opere di street art più grandi del mondo: lo sguardo più intenso e profondo che sia mai stato realizzato con delle bombolette spray, che guarda verso il mare nostro, che abbraccia la Sicilia.
Il merito di aver dato nuova vita a questa parte della città va agli artisti e a tutto lo staff. Che hanno lavorato in maniera indipendente dalla politica e gratuita per la realizzazione di queste opere d’arte.
E soprattutto va ai catanesi che vivono questo posto e partecipano attivamente affinchè Catania diventi ogni giorno, sempre più, un grande museo a cielo aperto.
Street art nel porto di Catania: tra esplosione di colori e miti classici
ultima modifica: 2017-05-03T17:04:45+02:00
da Caterina Spadaro
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Immaginatevi otto silos granari in cemento alti come un palazzo di dieci piani e larghi come un campo da calcio. Mille chili di colore, settecento bombolette spray e otto artisti di fama internazionale provenienti da Italia, Spagna, Ucraina e Portogallo che lavorano in maniera corale.
Immaginatevi un ponte sul Mediterraneo che abbraccia culture diverse. E il ritratto di un uomo che volge il suo sguardo verso Oriente, in Libano, dove verrà realizzata un’opera complementare. Per suggellare l’unione che lega questi popoli bagnati dallo stesso mare.
Immaginatevi un’esplosione di colori e di forme che prende vita. Una reinterpretazione di miti e leggende, sotto il segno della street art.
Per vedere tutto questo non c’è bisogno di volare con la fantasia. Vi basterà fare un giro nel porto di Catania
La città di Catania, da anni in pieno fermento culturale e artistico, è una delle città italiane che più crede nella rigenerazione urbana. Tuttavia, questa non deve essere banalizzata e ricondotta a mero abbellimento di spazi esteticamente poco gradevoli. Perché la scelta di decorare i silos con gli acrilici, ha ragioni più profonde.
L’obiettivo è quello di far rivivere il porto che è la porta di casa di Catania. Il luogo di approdo della città.
Il portoghese Vhils, ha realizzato lo sguardo intenso e profondo di un uomo che attraversa il Mediterraneo
Queste rappresentazioni grafiche danno vita a una nuova guida narrativa della città e lo fanno attraverso i colori, raccontando storie che richiamano ad un’appartenenza comune del popolo catanese.
Così la mitologia greca rivive attraverso i colori pop della street art, nelle forme tonde e ingombranti dei silos, negli spazi industriali del porto.
Gli artisti che hanno collaborato
Il compito di dare una nuova veste a questi ecomostri è stata affidata a otto artisti. Questi hanno dato una loro reinterpretazione dei miti classici, in chiave contemporanea, con un occhio sempre vigile sull’attualità.
Così Microbo (Italia) ha realizzato “Il moto perpetuo di Scilla e Cariddi”. Un vortice che vede danzare acqua e aria, in uno dei punti in cui la natura mostra tutta la sua forza.
Okuda (Spagna) rende omaggio a Vincenzo Bellini, attraverso “ la bella di Bellini” in un’opera coloratissima e di forte impatto visivo.
Rosh333 (Spagna) rende omaggio al simbolo per eccellenza di Catania, “ la montagna” come viene chiamata dagli abitanti del capoluogo etneo, attraverso l’esplosività che dalla fucina di Vulcano arriva fino al cielo.
Bo130 (Italia) “la storia non scritta di Colapesce “ che assistendo allo sbarco di clandestini in Sicilia, invita alla tolleranza.
Vlady Art realizza “Barattoli”, assecondando le forme curve dei silos.
Danilo Bucchi, con i suoi inconfondibili contrasti, porta alla luce “Minotauro”, un omaggio a uno dei miti più noti.
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