Andrea Finocchiaro è un giovane e talentuoso chef catanese, attento alla valorizzazione della cucina italiana, all’identità culturale e alla promozione del territorio. Andrea ha regalato alla città etnea un prodotto dolciario “Provvidenza“, ispirato al romanzo iconico di G.Verga, che sintetizza gastronomia e cultura. Una cosa veramente non comune quella di ispirarsi a opere letterarie per creare dei piatti originali. Lo chef ha inoltre dato vita a tanti progetti innovativi, uno dei tanti riguarda la proposta di particolari dispositivi da usare nei ristoranti, per fronteggiare l’emergenza Covid 19. L’abbiamo intervistato.
Inizio di carriera
Andrea, classe 1986, inizia la sua carriera come aiuto pasticciere in una famosa pasticceria di Misterbianco in provincia di Catania. Frequenta poi l’istituto alberghiero di Catania, alternando studio e lavoro. Conseguito il diploma, inizia a girare l’ Italia e l’estero per ampliare la propria formazione. Grazie all’esperienza maturata, Andrea diventa presidente e fondatore l’Associazione Internazionale di cuochi e pasticceri Ristoworld Italy.
Andrea raccontaci come nasce l’associazione internazionale Ristoword
«Era il 2005 quando decisi di fondare quest’associazione che raggruppa i membri della categoria della ristorazione, del settore alberghiero e del turismo. Pian piano il progetto è cresciuto e ad oggi, l’associazione “Ristoworld Italy” è composta da oltre cinquemila professionisti con delegazioni in tutto il mondo, impegnata a valorizzare e far conoscere i prodotti enogastronomici, architettonici e culturali d’Italia. Organizziamo corsi di formazione.
Oggi sono il Presidente fondatore, mentre è Marcello Proietto Di Silvestro il Presidente. Ad oggi io mi occupo dell’area della protezione civile e Humanitas, occupandomi della coordinazione del supporto come cucina da campo. Siamo stati attivi nelle varie emergenze di Amatrice, Aquila, Finale Emilia e anche durante il Covid-19».
Si dice che sia stato Nino Martoglio ad attribuire in nome Norma al tipico primo piatto, paragonandola alla sublime opera musicale Belliniana. Nessuno però, prima di Andrea, ha dedicato un dessert a Giovanni Verga, che di Catania è uno degli emblemi».
Andrea parlaci del tuo dessert dedicato a Giovanni Verga e al suo celebre romanzo
«Volevo tributare un omaggio particolare a Verga e alla meravigliosa città di Catania». Ho studiato l’opera. Il progetto è stato accolto con entusiasmo dai responsabili di Casa Verga, Carla Verga con i figli. La presentazione del dessert ha ricevuto il patrocinio del Comune di Catania e della Regione siciliana (assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana). “Provvidenza” è stata presentata all’interno della Sala Bellini di Palazzo degli Elefanti a Catania, lo scorso 30 settembre. Ho messo a disposizione di tutti i pasticcieri catanesi in modo che siano liberi di riprodurlo, contribuendo a farlo diventare una icona della Città».
Da che cosa nasce quest’idea?
«L’idea nasce infatti dall’autentico amore per il territorio e la cultura di Catania e della Sicilia, unitamente alla volontà di mettere in risalto i tesori enogastronomici che fanno dell’Isola uno scrigno prezioso. Mi trovavo a passeggiare ad Acitrezza, guardavo i faraglioni, c’era un nave in costruzione al porto, dal nome “Providenza” e ho pensato: “come mai nessuno ha dedicato ancora una composizione culinaria a questo posto reso così celebre da Verga?” E’ stata un sfida che ho intrapreso con me stesso quella di dar vita a una creazione dolciaria che richiamasse i profumi e i sapori del territorio, evocati nel romanzo.
Il dessert è stratificato e contiene degli ingredienti che rimandano al repertorio letterario tipicamente verghiano: pan Genoise a base di farina di lupini, simbolo di povertà, di speranza e spirito di sopravvivenza; crema di limone, aspra come certi momenti della vita della famiglia Toscano, protagonista del romanzo di Verga; da un gelè di nespole, icona della “Casa del Nespolo”, focolare e rifugio domestico dei personaggi verghiani; una meringa all’ italiana che avvolge tutto e che, proprio come l’amore dei genitori e dei figli, abbraccia e tiene insieme ogni cosa. In cima al dessert, infine, ho posto una foglia d’oro, simbolo di avarizia e potere che contrasta con la base povera, a sottolineare maggiormente la disparità sociale tra ricchi e poveri nella visione di Verga».
Qual è il tuo rapporto con la letteratura?
« Nel tempo mi sono accorto che la letteratura può essere una perfetta fonte di ispirazione per la creazione di piatti che valorizzino la nostra identità, le nostre radici. Molte opere letterarie parlano del mangiar bene e della convivialità. La cucina regionale deve essere valorizzata al massimo. La cultura territoriale è legata alla nostra storia.La cucina dà vita ai meccanismi letterari in tante opere. Per me le due componenti sono in sinergia, servono a riscoprire aspetti poco conosciuti e a mostrare originalità. La letteratura per me è fattore di curiosità, mi invita a estrapolare gli ingredienti per poi realizzare qualcosa di unico e particolare».
In occasione della quarantena hai ideato il progetto in rete #cucinoin40ena, in cosa consiste?
« Ho cercato di essere sempre operativo e ho pensato alla realizzazione di brevi video ricette da postare sul proprio profilo social condividendo poi con l’hashtag #cucinoin40ena che è appunto quello dell’iniziativa di Ristoworld Italy. Ho subito trovato consenso e supporto negli amici siciliani dell’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia, con in testa il prefetto isolano Anna Martano e nei Disciples D’Auguste Escoffier Sicilia, guidati dal delegato chef Giovanni Lorenzo Montemaggiore. Da questo progetto è nato: “Cucina in quarantena“, un libro in cui sono coinvolti tutti gli chef e sommelier, e il cui ricavato andrà in beneficenza all’ospedale Cannizzaro di Catania».
Parlaci anche del tuo progetto “Cocktail Burger Letterario: un incontro siciliano tra Art, Food e Drink”
« Lo scorso aprile è uscito un altro progetto dedicato al connubio fra cibo e letteratura : “Cocktail Burger Letterario: un incontro siciliano tra Art, Food e Drink“, realizzato assieme ad Alessio Salvatore Valenti e Serena Surdo, si tratta di un viaggio attraverso la letteratura siciliana, dal 1100 ai giorni nostri, contenente ricette prettamente siciliane di hamburger e cocktail realizzati con prodotti di qualità ed esclusivamente “made in Sicily”.
La peculiarità di questo progetto risiede nel fatto che abbiamo fuso letteratura, cibo e buon bere, dando ai coctails e agli hamburger che creiamo usando prodotti gourmet tipicamente siciliani, nomi legati ai personaggi delle opere letterarie siciliane. Esso è disponibile su Amazon:
LIBRO CARTACEO : https://amzn.to/2RB4uyV
VERSIONE E BOOK: https://amzn.to/3eiNLtR».
Un giovane e talentuoso catanese che dà vita con entusiasmo e passione a tanti progetti. Un ambasciatore dei gusti siciliani che si spende coraggiosamente per diffondere e far conoscere la cultura e la cucina regionale.