Salvalacircum, causa di giustizia ambientale da sostenere

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Salvalacircum, causa di giustizia ambientale da sostenere

Attilio Pavone mentre spiega la situazione attuale della Ferrovia Circumetnea ph Angela Strano

Attilio Pavone mentre spiega la situazione attuale della Ferrovia Circumetnea ph Angela Strano

Un incontro, svoltosi lo scorso lunedì pomeriggio, per illustrare la situazione in merito alla Ferrovia Circumetnea. Un’occasione rivolta alla cittadinanza non solo catanese pure del comprensorio etneo, con l’intento di informare su quanto sta per accadere. Il Comitato Salvalacircum ha portato avanti le sue proposte, nonché i dati dimostranti l’imminente smantellamento della linea ferroviaria e le criticità connesse.

Le realtà catanesi coinvolte

La conferenza “Non distruggete la Circumetnea” ha trovato luogo presso i locali della CGIL di via Crociferi. Un ampio spazio per ospitare gli/le esponenti delle varie realtà catanesi interessati/e. Hanno partecipato all’incontro ASD Pianeta Etna amici di bici, WWF Sicilia nord orientale, Civitas APS Randazzo, Circolo Etneo Legambiente, Amici della Ferrovia di Catania, associazione Bonsai Mediterraneo, Pro Italia. Ancora Rifiuti Zero Catania, la Ragnatela, il Comitato Antico Corso, il Circolo Dante Alighieri, CAI Catania, Fondazione FS. Naturalmente pure Salvaiciclisti, nucleo del Comitato Salvalacircum.

Fondamentale la presenza di Amici della Circumetnea di Riposto, di cui Giovanni Scalia è stato portavoce. Marisa Falcone ha introdotto l’incontro, affermando che il Comitato Salvalacircum sta portando avanti una fondamentale battaglia a difesa del territorio. La FCE, circumnavigando l’Etna, mostra come la lava ha apportato cambiamenti importanti nella zona.

Salvalacircum, la partecipazione del pubblico
Una conferenza partecipata che ha destato curiosità ph Angela Strano

Una bellezza naturalistica e paesaggistica da preservare

Interviene Giovanni Scalia, il quale ricorda che, nel corso degli anni, la sua associazione, nata nel 2014, ha organizzato diversi giri con la littorina. Egli sostiene che la presenza nel difendere la Circumetnea è un atto di responsabilità, oltre alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Una ferrovia quasi dimenticata, l’unica superstite a scartamento ridotto in Sicilia, che è da conoscere, specie per il rischio dello smantellamento. Scalia compie un excursus storico in merito alla Circumetnea, ricordando chi ne ha voluto la realizzazione, quando e perché.

La ferrovia non passa lungo Acireale perché l’allora amministrazione comunale non ne ha riconosciuto l’importanza. Né attraversa Nicolosi per il percorso tortuoso; il punto più alto è Rocca Calanna a 960 m s.l.m. Una linea ferroviaria che attraversa deserti di lava, la quale è fondamentale che entri in sinergia con altri mezzi di trasporto pubblico locale, come l’autobus. Tutto ciò risulta necessario per favorire il turismo sostenibile, ad esempio organizzando escursioni.

Salvalacircum, quadro della situazione e proposte

Interviene Attilio Pavone a nome del Comitato, con un lungo discorso sull’imminente dismissione della Ferrovia Circumetnea celata in nome di un presunto progresso, con la scusante della velocità. Il Comitato non è contrario alla metropolitana in se stessa; essa va realizzata nei punti urbani in cui non sussiste alcun tracciato ferroviario in superficie. Il progetto di interramento nel realizzare la cosiddetta metropolitana concerne la tratta extraurbana, esattamente da Catania Borgo a Paternò. Un intervento che porterà ingenti danni a livello ambientale, poiché il sottosuolo etneo è roccioso, con la pietra lavica, quindi rischi a livello geologico e morfologico. Inoltre dopo Misterbianco finisce la continuità col tessuto urbano catanese, quindi il territorio verrà ampiamente compromesso.

Un’opera che non intende assolutamente migliorare l’infrastruttura, anche se la classe politica ha fatto credere il contrario, senza minimamente ridurre i tempi di percorrenza. Essa devasterà una risorsa del territorio etneo, una linea ferroviaria a cui invece sarebbe bastato garantire la manutenzione e circolazione dei treni. Da ricordare che il tracciato sotterraneo, essendo a scartamento ordinario, sarà incompatibile con la linea storica. Significa che, ammesso il completamento dei lavori di interramento, una volta giunti a Paternò occorrerà fare il cambio del treno. Nel 2020, col pretesto delle restrizioni sanitarie, le corse hanno visto una drastica riduzione, oltre alla carenza che dal 1995 non vi sono treni domenicali e festivi.

Diapositive a cura del Comitato Salvalacircum
Diapositive dimostranti l’imminente dismissione della tratta Catania Borgo-Paternò ph Angela Strano

Gli aspetti più oscuri della vicenda

Inizialmente il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) ha previsto una reale estensione della metropolitana, entro i confini urbani di Catania. Nel 2021 esso è stato falsificato, per avallare il progetto verso Paternò, travisato dall’ammodernamento in modo da ottenere i finanziamenti europei. Salvaiciclisti a tal proposito, riuscendo ad accedere agli atti, ha presentato un esposto. Un cavillo dapprima non consentiva di ottenere i fondi del PNRR, il quale poi è stato raggirato.

Vi è il tratto da piazza Palestro a via Castromarino già interrato, i cui lavori hanno trovato interruzione a causa del crollo di un palazzo (gennaio 2020). Una vicenda che ha suscitato tra l’opinione pubblica molto scalpore; la narrazione ufficiale l’ha descritta come “imprevisto geologico”. L’intervento della tratta Catania Borgo-Paternò va a costare un miliardo di euro, nel disfare e fare un percorso già esistente, una speculazione a tutti gli effetti. A breve è prevista l’inaugurazione delle fermate metropolitane Monte Po-Fontana. A ciò conseguirà l’avvio dei lavori di sotterramento, quindi la sospensione dei treni dal Borgo a Paternò e viceversa, mettendo degli autobus sostitutivi e portando non poche difficoltà ai/le pendolari.

Tra l’altro l’imminente interramento interessa il lotto Misterbianco-Paternò, il cui inizio teoricamente sarà a giugno. Sconosciuta è invece la fine dei lavori, nonché l’inizio dell’interramento del lotto Monte Po-Misterbianco. La linea storica, con lo scartamento ridotto, riesce ad attraversare percorsi scoscesi; col nuovo tracciato verrà decapitata.

Salvalacircum, uno sguardo alle criticità già presenti

La spiegazione di Attilio Pavone continua, con riferimento al tracciato già interrato S.M. Licodia-Biancavilla-Adrano. Presso le ex stazioni in superficie sussistono degrado e abbandono, in alcuni tratti sono già stati tolti i binari. Un’opera, anch’essa di speculazione, che ha portato a costruire fermate pressoché inutili. Cattedrali nel deserto, come Biancavilla Poggio Rosso (tra l’altro sospesa) o Pozzillo, che non accolgono né ricevono passeggeri. Una profonda ferita, tuttavia non fatale, perché i binari del treno, seppur interrati, sono ancora a scartamento ridotto.

La cosiddetta metropolitana volge verso sud; il tracciato storico verso nord. Significa che col sotterramento Lineri perderà la ferrovia, Paternò e Misterbianco la vedranno delocalizzata. D’altro canto l’hinterland etneo, ovvero i paesi contigui a Catania, presenta importanti carenze rispetto al trasporto pubblico locale. Era previsto un progetto di metro ferrovia, l’Etnarail, rimasto accantonato; ciò porterebbe una notevole riduzione del traffico automobilistico, il quale proviene soprattutto da tali paesi. Tutto ciò dimostra che la volontà della classe politica non è tendere verso la mobilità sostenibile, ma portare avanti interessi privati travisati per progresso.

Giulio Pappa, parte importante del Comitato, ha scritto un importante libro sulla mobilità etnea, con particolare attenzione alla Ferrovia Circumetnea. Anche Monica Maimone vi è stata dedita, con le iniziative rientranti nel concorso Sotto il vulcano.

Conclusioni

L’incontro trova fine con la proposta da parte di Salvalacircum di far ratificare un documento, scritto dallo stesso Comitato, alle varie realtà catanesi, nonché di farlo divulgare a diverse testate giornalistiche. Sussiste già una lettera aperta rivolta ai sindaci della Città Metropolitana di Catania, la quale chiede spiegazioni sulla decimazione del servizio. Un’iniziativa volta a dimostrare come è insostenibile che, in nome di un presunto ammodernamento, si tende a far morire una ferrovia storica. Decisioni che ricordano la politica dei “rami secchi”, ovvero la dismissione delle linee a scartamento ridotto. E’ presente una petizione online, da firmare qui, nonché il gruppo Facebook Salvalacircum per seguire gli sviluppi della vicenda.

Salvalacircum, causa di giustizia ambientale da sostenere ultima modifica: 2024-04-22T11:32:49+02:00 da Angela Strano

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