Camminando per Catania, sotto il sole cocente di questa estate 2020, lungo il percorso che conduce alla Chiesa di San Nicolò La Rena e al magnifico Monastero dei Benedettini, dalla via Antonino di San Giuliano, si trova un gioiellino barocco da scoprire e che vale la pena conoscere e visitare: la Chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata maria Vergine ai Minoritelli.
La storia della Chiesa dell’Immacolata Concezione della Beata Maria Vergine ai Minoritelli
Sita nell’antico quartiere di Montevergine-Idria-San Nicola, in pieno centro storico, al culmine della salita dei Quattro Cantoni (via Gesualdo Clementi), la chiesa è ricca di storia e spunti interessanti. Poco distante si trovano anche via Crociferi, la Chiesa dell’Idria, di recentissimo restauro, oltre che il complesso delle Terme della Rotonda, e i resti degli antichi stabilimenti termali di Piazza Dante e dell’acquedotto. Si pensa che, originariamente, il sito fosse un castrum, ovvero una vecchia prigione-accampamento. Su di esso, si fondarono poi cappelle cristiane dedicate prima a Santa Barbara dei Casalenis e poi a S. Cataldo, costruite sui resti archeologici di un sito termale, poi distrutte dalla lava.
Il legame con l’acquedotto
Accanto alla struttura religiosa si trova un tratto dell’acquedotto urbano di Catania di origine romana, poi esteso dai monaci benedettini a varie zone della città. Proprio qui rimangono le testimonianze di un’arcata con ghiera in conci lavici alternati a serie di mattoni, poggiata su pilastri. Dal lato interno al cortile si vede l’imposta di una ulteriore arcata, successivamente modificata per realizzare un arco a sesto acuto, oltre a resti di un muro parallelo all’arcata, oggi inserito nel muro dell’edificio annesso alla chiesa.
Si tratta di una struttura in opera cementizia con paramento di blocchetti in pietra lavica, con tracce di diverse fasi di utilizzo. Fino al 1954, tale muro era conservato per tutta la larghezza del cortile. Dal lato settentrionale, sporgente su via Clementi, ci sono tracce di altre strutture addossate all’arcata. (Fonte: Obiettivo Catania, relazione di Edoardo Tortorici dal libro “Catania Antica la nuova carta archeologica di Catania”).
La ricostruzione dopo il 1693
Sulle rovine delle cappelle, dopo il 1693, si edificò la chiesa grazie ad alcuni fedeli scampati al sisma e per loro decisione intitolata alla Vergine Immacolata Concezione. Dopo il terremoto, i religiosi si trovarono a non poter adempiere alle proprie funzioni per il crollo di chiese, conventi e monasteri. A Catania crollarono ben quattordici edifici e se ne ricostruirono solo sei. Necessaria fu la riedificazione di questi luoghi. Il vescovo di Catania fu incaricato di ripopolare i luoghi religiosi. La chiesa fu affidata ai chierici regolari minori di S. Francesco Caracciolo, detti Minoriti. Essi nel 1625 giunsero a Catania, stanziandosi nella Casa Vega, detta degli Orfanelli, nel Toch, nei pressi delle rovine del Foro, nell’attuale via Orfanelli, sorta sul sito di una vecchia sinagoga.
I Minoriti, in seguito, gestirono la chiesa di Sant’Anna a Porta Aci, che essi intitolarono, con l’annesso convento ora sede della Prefettura e della Provincia, a San Michele Arcangelo. I religiosi si erano stanziati nella collina di Montevergine, sul margine settentrionale dell’ex Giudecca superiore. Padre Bartolomeo Asmundo, della casa di S.Michele Arcangelo dei Minoriti, volle fondare una nuova casa per i novizi nel luogo in cui, un tempo sorgeva la cappella dedicata a San Corrado; comprò dunque l’area, fondando la casa del novoziato della Concezione il 16 marzo 1669. I chierici furono chiamati Minoriti della Concezione o Minoritelli per distinguerli dai confratelli di S. Michele a Porta Aci. Accanto alla chiesa sorge anche un convento, oggi sede della Fratres. La chiesa fu completata nel XIX secolo e divenne parrocchia il 29 settembre 1949.
La struttura interna
L’edificio presenta una pianta a croce latina con bracci non simmetrici.
Sopra il vestibolo di ingresso si trova un matroneo, adibito a Cantoria, a cui è possibile accedere tramite una lunga scalinata in basalto.
Il soffitto ha volte a crociera, su cui si erge un’ imponente cupola. Le grandi finestre, poste sui transetti laterali, illuminano tutta la chiesa.
Continuando lungo la navata, si raggiunge l’altare, con un’ abside semicircolare. Notevoli sono le tre tele, fra cui campeggia quella centrale, che rappresenta l’Immacolata Vergine. La chiesa custodisce due affreschi, sei tele (due di Archimede Cirinnà: l’Immacolata e il San Giovanni,), un gruppo mariano e undici statue di santi.
La Facciata della chiesa dell’Immacolata Concezione
La facciata è simmetrica: si presenta piana nei partiti laterali e convessa in quello centrale; i primi, ad unico ordine di alzato, si raccordano mediante due brevi volute al secondo, che è a doppio ordine; il paramento murario, includente porzioni solo intonacate, è in pietra calcarea e la zoccolatura in lavica. La mostra modanata dell’unico portale d’ingresso si dilata, al di sopra del varco architravato, in un timpano arcuato; dentro un’edicola posta al second’ordine, campeggia una grande statua della Vergine con sotto la scritta: “Posuerunt me custodem”.
Curiosità
Questa chiesa è particolare anche per le tante curiosità che la riguardano. La prima fa riferimento al culto dei tre santi fratelli Alfio, Filadelfio e Cirino, martirizzati a Lentini, due anni dopo S. Agata. Qui si trova una cripta, coperta da una grata di ferro, purtroppo non fruibile a causa di una frana che impedisce l’accesso, che custodirebbe il carcere dove i tre fratelli furono imprigionati, durante il tragitto che li portò da Taormina a Lentini.
Sopra la cripta c’è una lapide che recita: Sanctorum Alphi, Philadelphi ed Cjrini carcer anno CCLIII”. Sul lato est della facciata c’è anche un’altra lapide commemorativa. Ogni 10 maggio, nella ricorrenza della festa dei tre martiri, è officiata una santa messa. Questa teoria è confutata da padre Giuseppe Guliti. (Fonte: “Nelle mani di S.Alfio” di A. Miccicone).
La seconda curiosità si riferisce all’intitolazone della Chiesa alla Vergine Immacolata. A Catania esistono ben due chiese con questa denominazione: la prima è quella della Chiesa di “San Francesco all’Immacolata” , in via Crocoferi e piazza S. Francesco.La seconda è proprio quella dell’ Immacolata Concezione, detta “ai Minoritelli”.
Un sito pregno di storia da valorizzare e riscoprire. Qui si riuniscono anche le comunità neocatecumenali. Informazioni: via Gesualdo Clementi 11. Tel.: 095313019. Attività parrocchiali: messe ore 18,00 (feriale), ore 8,00 (festive, Chiesa di S. Camillo in via Crociferi,) Adorazione Eucaristica ogni venerdì alle 17, 00.
Foto: Sabrina Portale
Fonti: https://www.cataniablog.it/; http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane; Obiettivo Catania. Articolo di ANTONIO BLANDINI, tratto da Cronacaoggiquotidiano. Archivio di Stato di Catania, “Corporazioni soppresse di Catania” (Casa dei ChiericiRegolari Minori sotto il titolo di Maria Immacolata Cocezione della Città di Catania, alias Minoritelli), 1547-1871, Inventario ottobre 2006, a cura della dott.ssa Maria Antonella Mannino.