La chiesa di San Giuseppe al Transito si trova a pochi passi dal Castello Ursino, ubicata precisamente a piazza Maravigna e accostata alla via Naumachia. Dopo avervi raccontato la rinascita e le tristi vicende che hanno visto protagonista la chiesa di Santa Maria dell’Itria, oggi andremo alla scoperto di questo gioiello pieno di interessanti curiosità.
Porta della Decima: le tracce a lato della chiesa di San Giuseppe al Transito
Le porte di Catania sono davvero moltissime, ma quella chiamata “della Decima” è assolutamente una delle più importanti nella storia della nostra città. Conosciuta nel Medioevo come Porta Ariana, la Porta della Decima o Porta Siracusa era considerata il principale ingresso alla città dalle campagne. Per accedere da questa porta bisognava pagare la tasse del coltivato, cioè la Decima, ossia un decimo del totale del raccolto che doveva essere versato come tributo al sovrano. Da qui è originario il nome della porta che sorgeva all’interno di un torrione a pianta quadrangolare.
Le mura della Naumachia, facenti parte di un antico edificio di ignoto uso, prima di essere totalmente sepolte dall’eruzione del 1669 erano addossate alla Porta della Decima. Fino al 1883 la Porta della Decima era ben visibile. In seguito ai lavori di lastricazione di piazza Maravigna avvenuti nel 1871, venne demolita. Ruderi della suddetta porta sono ancora visibili in via Naumachia, appoggiati alla fiancata della chiesa settecentesca di San Giuseppe al Transito.
La nascita della chiesa
La chiesa di San Giuseppe al Transito sorge proprio dove un tempo c’era uno dei torrioni dello stadio romano e la Porta della Decima.
A seguito del terremoto del 1693 sarà posta un’edicola votiva rinascimentale. Qui sarà poi eretta una piccola chiesa dedicata a San Giuseppe. La costruzione della chiesa impose la demolizione di parte delle mura in quella che oggi è via Naumachia, sostituendole con un’elegante facciata curvilinea.
Dopo il terremoto del 1693 la confraternita di Santa Maria della Raccomandata decise di realizzare e trasferirsi nella piccola chiesa. L’intera architettura della chiesa di San Giuseppe al Transito è fine ed elegante. Risaltano all’occhio il particolare soffitto sfondato dall’orchestra e la facciata con armoniose curve. Quest’ultima sarà completata solo nel 1934 dall’architetto Carmelo Aloisi.
Cripta di San Giuseppe al Transito: tra storia e leggende
Il muro perimetrale dell’antica Porta della Decima è in parte visibile non solo all’esterno della chiesa in zona via Naumachia, ma anche al suo interno. Scendendo una ripida scala posta al centro della chiesa siamo sommersi da un mondo sotterraneo ignorato. Ci troviamo al di sotto della chiesetta, all’interno della misteriosa e poco conosciuta Cripta. Qui sono visibili, infatti, le diverse stratificazioni dell’antica porta. Le stratificazioni ci permettono di conoscere la particolare storia della porta, più volte ricostruita in diverse epoche e da diversi popoli ma sempre nello stesso luogo.
La Cripta della chiesa di San Giuseppe al Transito è avvolta da una leggenda. Pare che al di sotto della porta, e quindi all’interno della Cripta, sostarono in penitenza i catanesi ribelli a Federico II. Essi saranno poi umiliati dalle Forche Caudine. Secondo altre versioni la porta utilizzata fu quella soprannominata “di Mezzo”, e non quella della Decima, anticamente situata in via Santa Maria delle Grazie.
Le Vie dei Tesori promuove quest’anno a Catania la sua terza edizione, aprendo in tutta sicurezza anfiteatri, giardini, chiese, come questa di cui vi abbiamo raccontato, cupole e palazzi nobiliari. Un’occasione unica per scoprire la città!