Squibb a Catania: il racconto di chi l'ha vissuto

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LUOGHI DI RITROVO

Largo Paisiello a Catania: c’era una volta lo Squibb…

Squibb a Catania. Foto di Salvatore Proto

Lo Squibb a Catania. Chi conosce veramente la sua storia? Tra Largo Paisiello e il famoso “grattacielo” esiste un luogo in cui i ragazzi di tutte le età si incontrano per conversare o svolgere varie attività.

Largo Paisiello: luogo rappresentante la Bell’Epoque di Catania del ‘900

Squibb Catania
Squibb di sera. Foto di Valentina Friscia

Un tempo rappresentante uno degli spazi più eleganti nel periodo della Bell’Epoque catanese, oggi Largo Paisiello non è più considerato un posto degno di nota artistica. L’eleganza di un tempo era originata dalla presenza dell’Arena Pacini in via Pacini, dove venivano rappresentati spettacoli di alto livello artistico, come lirica, prosa ed importanti opere. Negli anni a seguire al posto dell’Arena Pacini è sorta la “Fontana del centro cittadino”, progettata dall’astrattista Dino Caruso. Oltre all’Arena Pacini, si ergeva lì vicino anche l’Arena Gangi. Al posto di essa oggi si trova quello che i giovani chiamano Squibb (o Squib), un ampio spazio dove ragazzi di tutte le età si incontrano e svolgono insieme varie attività ricreative ed artistiche. Tra gli anni ’50 e ’60 attorno alla fontana a “cascata” sono iniziati a sorgere i primi palazzi, ultimando negli stessi anni il famoso grattacielo delle Assicurazioni Generali.

Lo Squibb raccontato da chi l’ha vissuto

Ma cosa si fa all’interno di questo spiazzale denominato Squibb? Chi lo frequenta sostiene che l’Hip Hop è la disciplina che viene maggiormente praticata. Nello slargo ottagonale i ragazzi esprimono se stessi: qui muovono i primi passi sullo skate, sui pattini, praticano il writing, il breaking, il Djs, l’Mcs o il beat. Gli innumerevoli graffiti che si possono osservare circondano un luogo spesso denigrato dalle amministrazioni e dagli abitanti dei palazzi circostanti, ma che in realtà nasconde storie di ragazzi e di adolescenti che crescono al suo interno e diventano adulti.

Fontana Largo Paisiello
Largo Paisiello. Foto di Valentina Friscia

Francesca è stata una frequentatrice dello Squibb negli anni ’90 e inizio anni 2000. Qui ha mosso i primi passi del writing (cioè l’arte di dipingere i muri) ed ha instaurato molteplici amicizie. «Mi ricordo una volta con una mia amica siamo andati alla Villa Bellini. Siamo entrate dall’ingresso che sporge appunto sullo Squibb e affacciandoci dalla terrazza della villa, abbiamo visto questo spiazzale in cui in quel momento stavano pattinando un sacco di ragazzi della nostra età. Da quel giorno quasi ogni mattina andavamo li, praticavamo il writing, conoscevamo gente nuova… Ho tantissimi bei ricordi della mia adolescenza quando frequentavo lo Squibb. Era un periodo spensierato, si era felici con in mano una bomboletta spray e un muro bianco da trasformare in arte».

Quel che rimane dello Squibb a Catania: com’è oggi?

Fino ad un anno fa le amministrazioni comunali volevano riqualificare il cosiddetto Squibb trasformandolo in un’area attrezzata per sfilate di moda, concerti e altre iniziative culturali. Ad oggi lo slargo che prende il nome di una nota casa di schiume da barba non è stato completamente riqualificato. Infatti solo pochi eventi sono avvenuti all’interno dello Squibb a Catania. Uno di questi è il PopUp di Sarah Spampinato, market-event itinerante in tutta la Sicilia, il quale ha reso lo Squibb anche solo per pochi giorni un posto magico, dove sia adulti che ragazzi hanno imparato a conoscerlo e ad amarlo, mantenendo lo “street” caratteristico del luogo.

Credits immagine copertina: Salvatore Proto.

Largo Paisiello a Catania: c’era una volta lo Squibb… ultima modifica: 2018-03-29T10:53:09+02:00 da Valentina Friscia

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