Donne catanesi. Storie di eroine e di illuminate. Storie di donne e di diritti. Catania, la città aspra e magnifica, rossa come il magma e femmina come l’Etna, racconta intense pagine di storia al femminile. In occasione della settimana dedicata alle donne dal network di italiani.it un viaggio alla scoperta delle donne catanesi di cui vi abbiamo raccontato in questi anni e delle altre di cui vi parleremo negli anni a venire. Un progetto per riscrivere la storia e mettere in luce le figure femminili troppo spesso escluse e dimenticate.
Donne catanesi, tra diritti e primati
Catania grembo di madre, aratro e terra. Pietra di basalto lavico e perla racchiusa dentro una conchiglia. Ammaliante, leggendaria e luogo di feraci ingegni. Capricciosa, sinuosa, determinata e mai scontata. Catania è femmina, figlia della Principessa Sicilia e mare segreto di vita. Le donne catanesi che hanno contribuito a scrivere la storia della città di Catania sono tantissime. Una storia troppo spesso oscurata e raccontata al maschile. Un racconto da riscrivere con una nuova prospettiva storica. Un faro da accendere per evidenziare i meriti e le vite di donne sconosciute ai più ed escluse dalla storia.
L’eroina Andreana Sardo che, durante il Risorgimento, si fa largo tra macerie e cadaveri e raggiunge il comandante delle truppe borboniche. La donna «dagli occhi chiari» che salva le biblioteche, i gabinetti di storia naturale e di fisica e l’Osservatorio meteorologico.
Carmelina Naselli, la prima donna che ha ricoperto il ruolo di docente universitaria in Italia. Pia Nalli, prima ordinaria di una cattedra di Matematica in Italia. Virdimura e Bella de Paija, medichesse vissute tra il 1300 e il 1400. Felicia Filomena Cacia che per cinque anni, durante la Seconda Guerra Mondiale, ha retto l’Osservatorio meteorologico di Catania.
Una storia da riscrivere
Dorotea Isabella Bellini, monaca clarissa, la prima teorizzatrice del femminismo (insieme alla poetessa palermitana Geneviefa Bisso). Maria Rosaria Statella, badessa del monastero di San Placido durante il terremoto del 1693. Adele Gloria, l’unica futurista siciliana. Graziella Giuffrida, insegnante e partigiana violentata e uccisa dai nazifascisti il 24 marzo 1945. Eugenia Corsaro, eroina della Resistenza a soli 12 anni, anche lei barbaramente giustiziata. La giornalista Maria Grazia Cutuli, assassinata in Afghanistan. Una storia da riscrivere per parlare delle donne catanesi come la scrittrice Goliarda Sapienza. Di Mariella Lo Giudice e di Rosina Anselmi.
Le protagoniste delle leggende catanesi come Gammazita, la principessa brigantessa di Maletto, Jana di Motta, Pippa la catanese e le quattro sultane di Aci. Far conoscere le ‘Ntuppatedde. Parlare della vita dedicata al prossimo della Baronessa Zappalà. E ancora della baronessa Maria Paternò, la prima donna ad ottenere il divorzio in Italia nel 1808, in virtù dell’articolo 296 del Codice Napoleonico.
Una storia da scrivere, la necessità di spostare lo sguardo sulle donne catanesi. Formare una trama e contribuire alla nascita di una nuova storia.