Un incontro, quello dello scorso lunedì, volto a lasciare un segno rispetto alla realtà in cui viviamo. Un’occasione per ribadire, ancora una volta, che non può sussistere rassegnazione rispetto alla violenza e al degrado. Il pomeriggio di bellezza 2023 è stato un momento di aggregazione e condivisione, portando una netta opposizione alla violenza maschile sulle donne.
L’importanza di vivere i quartieri
Il pomeriggio di bellezza 2023 ha trovato organizzazione con la Città Felice, realtà oramai trentennale di donne che auspicano un modo di vivere la città più sano. Essa è parte della più ampia rete antiviolenza La Ragna-tela, costituita da associazioni e comitati vari che tessono interazioni sociali. Un appuntamento oramai annuale; come quello dell’anno scorso si è svolto nel segno delle donne e della pace.
Mirella Clausi della Città Felice introduce l’incontro, sottolineando l’importanza della piazza non solo per l’occasione tenutasi ogni anno, soprattutto come luogo fisico per coltivare relazioni sociali. Una caratteristica che però, come in altri punti di Catania, si va purtroppo perdendo sempre più. Gli attuali ritmi di vita frenetici e alienanti inducono le persone ad interagire sempre meno. Inoltre tutti i centri storici vengono messi a reddito, con la promozione di un turismo “mordi e fuggi” e di una città appannaggio della logica consumistica, dal continuo pullulare di locali. Tutto ciò rende i quartieri, compreso quello di Castello Ursino, invivibili, con automobili e scooter in ogni dove che portano solo caos. Essi inoltre rendono sempre più problematica la vita di pedoni e ciclisti.
Un’inciviltà che si traduce pure nell’abbandono dei rifiuti ovunque. Spesso è assente la risposta da parte delle istituzioni o è solo di facciata. Sono tutti aspetti, come evidenzia Mirella Clausi, presi in seria considerazione dal Comitato dei e delle abitanti. Presente all’evento Mimma Rugolo, storica abitante del quartiere a cui è molto legata. Ella esprime il suo rammarico verso l’attuale degenerazione e auspica un ritorno alla bellezza. Mirella inoltre sottolinea come il fenomeno delle violenza maschile sulle donne è quotidiano e occorre agire praticamente nella vita di tutti i giorni.
Pomeriggio di bellezza 2023, incontro cadenzato tra musica, video e voci teatrali
Anna Di Salvo della Città Felice spiega come lo stupro rientra nelle logiche belliche, la violenza sessuale contro le donne rispecchia la mentalità dei vincitori. La guerra costituisce una delle espressioni massime del patriarcato perché annienta la vita, sia in termini di donne, bambini/e e uomini uccisi, sia perché disintegra i luoghi della quotidianità. Lo stupro come arma di guerra è volto a distruggere il femminile, poiché la sconfitta del nemico avviene attraverso il corpo delle donna. Anna esorta ad un nuovo modo di vivere il maschile da parte degli uomini, scevro dalla violenza e dai retaggi patriarcali. Il pomeriggio di bellezza 2023 è stato dedicato a Valentina Giunta, a un anno dalla sua scomparsa e uccisa dal figlio, accecato dall’odio verso la madre e manipolato dai familiari paterni. Un terribile femminicidio che ha scosso Catania. Presenti i parenti di Valentina che alla fine dell’incontro l’hanno ricordata con un video.
L’iniziativa ha visto l’alternanza di letture, eseguite con slancio teatrale. All’inizio del dibattito Carmina Daniele e Mati Venuti hanno esposto un brano tratto da L’Iliade e il poema della forza di Simone Weil. Uno scritto che smonta l’uso della forza in tutte le sue declinazioni, un aspetto portato da una realtà strutturata al maschile e che è mortifero. Un’altra lettura eseguita da Carmina e Mati è tratta dal riadattamento e traduzione di Mario Bonica (Randagio Clandestino) de Le troiane di Euripide. Secondo varie fonti, l’Odissea ha trovato stesura da una donna di Agrigento. Un’osservazione volta a dimostrare come, nel corso del tempo, il potenziale femminile ha trovato cancellazione. Carmina ha pure letto assieme a Giusy Milazzo dei brani tratti dagli scritti di Maria Giudice, madre di Goliarda Sapienza, che si riferiscono alla violenza rapportata alla guerra.
In ultimo lettura di un discorso dedicato agli “uomini illuminati”, i quali si considerano esenti dalla violenza sulle donne. Non basta la loro mera solidarietà, occorre che questi si incontrino e pratichino l’autocoscienza maschile, esortando altri uomini verso questo percorso. Un aspetto fondamentale per contribuire ad evitare la violenza sulle donne. Rosaria Torcitto con la sua fisarmonica ha accompagnato l’evento, rendendo l’atmosfera più sentita.
Le voci susseguitesi nel corso del pomeriggio di bellezza 2023
Anna Agosta, presidente del centro antiviolenza Thamaia, afferma che i percorsi delle donne per uscire dai soprusi partono dal desiderio di libertà, ma non basta. Pertanto Thamaia costituisce una rete capillare sul territorio affinché le donne richiedenti aiuto non sono sole. Luca Cangemi, del Circolo Olga Benario, spiega che il ricordo di Valentina Giunta avviene proprio in un periodo con escalation di violenza, prodotto di un clima che costruisce un modello maschile orribile. Cangemi sostiene che la scuola possa essere incisiva nel contrastare la violenza maschile sulle donne. I giovani comprendono così il fenomeno e non lo riproducono. Giulia De Iorio, della Città Felice, ricorda che questa realtà è sempre stata presidio permanente di cultura, collettività, femminismo a Catania da 30 anni. Essa si è pure costituita parte civile rispetto ai casi di violenza maschile sulle donne.
Nino De Cristoforo, dei Cobas Scuola Catania, afferma che la violenza non ne trova contrasto con altrettanta. La scuola deve dare gli strumenti affinché i giovani maschi rigettino ogni forma di sopruso verso le donne. In realtà, invece, il sistema scolastico tende ad educare al conformismo e all’obbedienza. La guerra deriva dalla medesima logica delle violenza, cioè patriarcale. Rosaria Leonardi, segretaria Cgil, si riferisce ai continui attacchi alla legge 194. Addirittura a Torino ha trovato allestimento una stanza antiabortista. Contrastare la violenza sulle donne significa anzitutto aiutarle piuttosto che colpevolizzarle. Nel quartiere è presente un centro donna, che ascolta chi subisce violenze e molestie. La dispersione scolastica incide notevolmente non solo rispetto alla prevenzione della violenza. Lo stupro, infatti, è prodotto anche di una grave arretratezza culturale.
La violenza, fenomeno da contrastare partendo dalle radici
Incisivo l’intervento di Daniela Di Dio (Lhive, diritti e prevenzione), la quale si riferisce alla cause delle violenza. Prima tra tutte l’indifferenza, aspetto negativo che tedia il cambiamento. Il femminismo poggia su due fondamenta, ovvero l’autonomia e la liberazione. Il patriarcato ostacola questo e col capitalismo oggigiorno raggiunge forme subdole, travisate per autodeterminazione femminile. Daniela inoltre si sofferma sull’importanza del linguaggio. E’ proprio esso che veicola determinati contenuti e una certa mentalità. Si tratta spesso di parole paternalistiche, sessiste e che stimolano il senso di colpa della vittima. Risulta duro da sradicare il binomio preda-cacciatore/aggressore.
Ancora Davide Cadili (Disoccupazione Zero) ricorda che, secondo la mentalità comune, la violenza è insita nel genere umano e nulla si può fare. Le donne, dalla fine dell’ ‘800 e per tutto il ‘900 hanno ottenuto importanti conquiste per la loro libertà. Ma ancora c’è molta strada da fare, viste le continue violenza maschili perpetrate contro le donne. Cettina Tiralosi legge un brano tratto dal libro L’anima del corpo. Contro l’utero in affitto di Luisa Muraro, anch’essa forma di violenza e mercificazione delle donne mascherata in libertà. In ultimo Mario Bonica, che esorta a riflettere sulla parola “indifferenza” e le sue nefaste conseguenze.
Il pomeriggio di bellezza 2023 è stato un incontro intenso e ricco di spunti, volto a sensibilizzare verso temi di estrema attualità. L’intento è rivendicare la libertà delle donne e quella di vivere spazi in città armoniosi.