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Maria di Sicilia: discendente regale femminile senza corona

Maria di Sicilia: giovane donna regale ostacolata dal patriarcato

Maria di Sicilia: giovane donna regale ostacolata dal patriarcato

Ancora una volta emerge il femminile. Una delle tante storie in cui si cerca di bloccare la potenza delle donne a causa di un dominio maschile invasivo. Vale la pena conoscere la storia di Maria di Sicilia, giovane donna che presto si ritrovò ad aver che fare con i dettami regali.

Vita su un’antica Raperonzolo

Maria di Sicilia nacque a Catania il 2 luglio 1363. Rimase presto l’unica erede del re di Trinacria Federico IV e di Costanza d’Aragona, i suoi genitori, con la loro discendenza. Secondo le fonti, la madre Costanza morì di parto. Il padre scomparve quando Maria aveva 14 anni, così da ragazzina si ritrovò a gestire una notevole eredità. Le spettavano i ducati di Atene e Neopatria ma il bisnonno di Maria, Federico III, aveva proibito la discendenza per linea femminile. Così si costituì il “Consiglio o Governo dei quattro Vicari”, per decidere sulla spartizione dell’eredità. Essa faceva gola a diversi nobili siciliani, col pretesto di garantire la “pace politica”.

Intanto Maria di Sicilia cresceva presso il Castello Ursino, sotto protezione e già con un matrimonio combinato. Ma quest’ultimo, sempre ai fini dei possedimenti, non stava bene. Così Maria, nel 1379, fu rapita col sostegno della famiglia aragonese e condotta al castello di Licata, dove vi trascorse due anni. La sua liberazione avvenne nel 1382, quando il tentativo di matrimonio combinato col duca di Milano Visconti si dissolse in misura definitiva. Dopo qualche tempo Pietro IV d’Aragona fece sposare Maria di Sicilia col figlio Martino il Giovane (1391) e l’anno seguente avvenne l’incoronazione dei due nella cattedrale di Palermo. Dalla loro unione nacque il figlio Pietro. Maria sopravvisse a questi e al marito; morì di peste nel castello di Lentini il 25 maggio 1401.

Maria di Sicilia, Castello Ursino, luogo in cui la giovane donna visse costretta
Castello Ursino, luogo in cui Maria di Sicilia visse costretta

Maria di Sicilia: una giovane donna ostacolata dal patriarcato

Maria disponeva di strumenti importanti per far valere il suo potenziale. Un cospicua eredità che le avrebbe potuto permettere tanto. Ma si era ancora lontani dalle rivendicazioni femminili. La donna, che fosse stata regale, nobile o contadina, nessuna garanzia disponeva per gestire un’eredità. Così il potere degli uomini nobili fece di tutto affinché Maria di Sicilia non portasse avanti la sua volontà con gli strumenti a disposizione. Un vero e proprio patriarcato poiché la donna era ritenuta incapace e soprattutto inidonea per mantenere un’eredità. Già la parola stessa “patrimonio” indica una connotazione maschile della spartizione dei beni.

Maria di Sicilia era una donna che, se non fosse stata trattata come una Raperonzolo, avrebbe potuto dare tanto. Avrebbe fatto emergere il suo potenziale femminile e condurre una vita più serena. Una figura da ricordare vittima di sessismo e di una violenza più subdola.

Maria di Sicilia: discendente regale femminile senza corona ultima modifica: 2021-08-12T11:12:33+02:00 da Angela Strano

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