Il ragazzo inquieto, nuovo docu-film di Nella Condorelli

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Il ragazzo inquieto, nuovo docu-film di Nella Condorelli

Nella Condorelli mentre presenta Il ragazzo inquieto, il nuovo progetto di docu-film ph Angela Strano

Nella Condorelli mentre presenta Il ragazzo inquieto, il nuovo progetto di docu-film ph Angela Strano

Un progetto cinematografico già ben organizzato e definito, in vista dell’avvio delle riprese. Una pellicola in cui si racconta la storia attraverso il vissuto di chi non compare nei libri scolastici. Il ragazzo inquieto è il nuovo docu-film di Nella Condorelli, regista e giornalista. La presentazione del progetto ha avuto luogo lo scorso sabato pomeriggio presso la biblioteca comunale di via Sangiuliano.

Le basi di un’opera collettiva

Introduce l’incontro Maria Lombardo, critica cinematografica, la quale ricorda che la sceneggiatura si ispira al libro di Nicola Colombo, tra verità e leggenda. Dopodiché Nella Condorelli prende parola, affermando che Il ragazzo inquieto rientra nella trilogia della storia invisibile, prodotta da lei. Tre pellicole che raccontano gli avvenimenti della Trinacria tra fine ‘800 e inizi ‘900 dal punto di vista di chi non ha avuto voce, ovvero persone in carne ed ossa, e da chi è stato demonizzato/a dai libri di storia.

1893. L’inchiesta è il primo documentario della trilogia; qui Nella ricostruisce l’esistenza dei Fasci Siciliani dei Lavoratori, traendo riferimento dalle ricerche del giornalista Adolfo Rossi. Un movimento di zolfatari, contadini e donne dipinto negativamente dalla narrazione ufficiale, etichettato come “brigantaggio”, ma in realtà rivendicante i diritti sui luoghi di lavoro. I Fasci dei Lavoratori, i quali hanno subìto una dura repressione, lottavano contro mafia e latifondismo, profondamente correlati tra loro. Un lavoro che coinvolge Nella Condorelli in misura tale da considerare Adolfo Rossi il suo alter ego. La storia vergognosa è il secondo documentario della regista. Ella è figlia e nipote di migranti, quindi è particolarmente sensibile verso il fenomeno dell’emigrazione, pertanto lo racconta nell’opera.

Nella Condorelli sostiene che carta e penna, oltre alla produzione di pellicole, costituiscono degli strumenti incisivi per descrivere la realtà. Ancora la donna indica quali sono i suoi registi di riferimento, ovvero Lina Wertmuller e Francesco Rosi. Questi è il suo maestro ideale, per via delle sue accurate ricostruzioni storiche, emblematiche soprattutto nel film Salvatore Giuliano. I docu-film di Nella si collocano a metà tra la storia reale e quella verosimile.

Il ragazzo inquieto, cosa lo ha ispirato

Nicola Colombo, autore dell’omonimo libro spunto per la pellicola, afferma che si tratta di un romanzo storico. La sua pubblicazione ha visto il sostegno dell’ANPPIA (associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), poiché il protagonista dello scritto ha contribuito alla Resistenza. Vanni Rosa è stato un uomo dalla personalità straordinaria, sia in merito alla dimensione del vivere, come avventuriero, sia rispetto ai suoi ideali, vissuti da scapigliato post-romantico. Originario di Pozzallo, la narrazione si incentra tutta sull’idea del mare e del viaggio, essendo proprio il ragazzo inquieto. Fu incarcerato in Algeria e in Italia stessa, poi partecipa alla resistenza partigiana sia a Parigi che al Nord-Est italiano. Una figura poliedrica il cui racconto segue un crescendo nel lavoro letterario. Vanni Rosa è stato precursore dell’autonomia siciliana in chiave progressista. Nella sua storia raccontata dal docu-film si susseguono personaggi reali e inventati.

Riprende Nella Condorelli, ricordando che Il ragazzo inquieto pone molta considerazione sul paese natio di Vanni Rosa. A Pozzallo l’anima marinara e quella contadina convergono, entrambe legate al territorio e tendenti al riscatto sociale. Il documentario ricostruisce le correnti sindacaliste anarchiche e socialiste, accomunate dalle lotte per i diritti lavorativi. Vanni Rosa, come i suoi coetanei, ritiene indissolubile il legame tra antifascismo e autonomia; il primo è condizione necessaria per l’altra.

Il ragazzo inquieto, la fine dell'incontro
Piccola esibizione musicale del duo StraNia ph Angela Strano

Il ragazzo inquieto, un personaggio poliedrico

Stella Morana, assessora alla cultura di Pozzallo, riconosce il sostegno dato a Nicola prima, a Nella dopo i loro lavori. Essi onorano la cittadina, di cui se ne evidenziano le peculiarità storiche dei primi del Novecento. Una descrizione che va oltre l’idea di un mero paesello sul mare. Natale Musarra, ricercatore storico, ricorda che Vanni Rosa è stato un rivoluzionario anarchico dei tre mondi, in merito ai suoi spostamenti da un continente all’altro. Negli Stati Uniti egli ha partecipato a delle organizzazioni anarchiche in cui pone la questione relativa all’autonomia siciliana. La Trinacria redenta è un sogno che dura da 46 secoli, contro l’oppressore che affama il territorio. Attraverso il suo peregrinare, Vanni Rosa sostiene l’antifascismo transnazionale: è necessario che ogni popolo si liberi dal giogo del potere autoritario e che si estenda la Resistenza.

Inoltre Natale ribadisce come Nella Condorelli, nelle sue pellicole, spinga a riflettere e ragionare. Vanni Rosa, dopo la guerra e il fascismo, è consapevole che occorre rispondere ai bisogni dei/le italiani/e, quindi continua la sua militanza politica. Il personaggio è figlio di pescatori poveri. Il docu-film ripercorre il suo percorso di consapevolezza civica, nonché il suo legame col mare. Vanni Rosa come una persona insieme alle altre, quindi parte di una più ampia storia collettiva.

Chi ha collaborato al progetto

Silvana Boccafuoco, la costumista, sostiene che si tratta di un impegno sostanzioso frutto di una ricerca meticolosa. Tra il cast figurano Evelyn Famà, madre di Vanni Rosa; Mirko Magistro, rappresentante la sua voce; Vittorio Raciti, nei panni di Nicola, il fanciullo che ascolta la storia de il ragazzo inquieto. Carmelo Rappisi, Don Pietrino, sarto e uomo rispettabile del paese, raccontante il vissuto di Vanni; Ulderico Pesce, il narratore, e Tony Cicero Santalena, interpretante Nicola da adulto.

Nella Condorelli e Maria Lombardo costituiscono il gruppo di lavoro Donne invisibili, concernente la ricerca e la trasposizione cinematografica di chi resta all’ombra nella storia ufficiale. Volti di figure femminili che affiorano. L’incontro si conclude con una piccola esibizione musicale del duo StraNia, costituito da Enza Strazzulla e Gianni Nicosia. Il duetto esiste dal 2019 e ripropone musica in lingua dialettale. Il ragazzo inquieto è un progetto cui Nella dedica anima e corpo, concependo il cinema come impegno civile e politico; le riprese inizieranno a gennaio. Una produzione raccontante la storia mediante un altro punto di vista, spesso dimenticato.

Il ragazzo inquieto, nuovo docu-film di Nella Condorelli ultima modifica: 2023-12-21T08:13:30+01:00 da Angela Strano

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