La chiesa di san Biagio: Sant'Agata e "a carcaredda"

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La chiesa di san Biagio: Sant’Agata e “a carcaredda”

Ingresso chiesa di San Biagio

Sul versante ovest di piazza Stesicoro, cuore della nostra amata città, affacciata sull’anfiteatro romano, sorge la chiesa di San Biagio. Oltre che per la sua bellezza architettonica la chiesa è nota per il suo legame con la patrona della città, Sant’Agata, e con il suo martirio; la chiesa sorge infatti nei pressi di una fornace “carcaredda” che veniva utilizzata proprio per la martirizzazione dei cristiani. Com’è ben noto ai più devoti, dopo la fuga a Palermo, la santa venne ricondotta in catene alla sua città natale per volere del proconsole Quinziliano.

Questo, invaghitosi della giovane, tentò di convincerla a rinunciare alla sua fede. Una volta preso atto della tempra morale della ragazza, la incarceró e la sottopose ai noti supplizi per cui è diventata celebre tra cui l’asportazione dei seni attraverso l’uso di tenaglie e il supplizio dei carboni ardenti. La tradizione vuole che il martirio più famoso, quello dei carboni ardenti, sia avvenuto proprio nella fornace posta nell’attuale sito della chiesa di San Biagio. In virtù di ciò, la chiesa è anche conosciuta con il nome di Sant’Agata alla fornace.

Chiesa Di San Biagio - Passaggio dei fedeli durante la festa di Sant'Agata
I devoti di Sant’Agata nei pressi della chiesa di San Biagio

La prima chiesa di San Biagio e il terremoto

La decisione di costruire una chiesa sul luogo del martirio risale al XVI secolo; ma, già da non molto dopo la morte della giovane, era sorto sul luogo un capitello votivo atto alla venerazione di quella che sarebbe diventata la patrona della città. Tuttavia, la prima costruzione dedicata a San Biagio, venne rasa al suolo dal terremoto del 1693. Solo qualche anno dopo, l’allora vescovo di Catania Andrea Riggio, ne volle fortemente la ricostruzione. Affidò il progetto all’architetto Antonio Battaglia, che già aveva prestato i suoi servizi per la costruzione di altri edifici distrutti dal terremoto. Una volta ultimata la costruzione il risultato fu una chiesa dal gusto sobrio e dalla struttura semplice. La facciata della chiesa è in stile neoclassico con colonne binate i cui capitelli, di chiaro stile corinzio, sostengono un timpano triangolare.

Chiesa Di San Biagio - Navata della chiesa con vista su presbiterio
La navata della chiesa di San Biagio

Sulla sommità dell’edificio si stagliano delle statue di santi che spostano l’attenzione verso la parte centrale della struttura, sovrasata da una croce. Sull’altare maggiore è ben visibile una statua della Madonna che viene accompagnata dalle statue di san Giovanni Evangelista e santa Maria Maddalena. La cappella destra del transetto è dedicata al crocifisso e presenta un altare dedicato a San Biagio. La cappella destra è invece dedicata a sant’Agata. Sopra l’altare è conservano tutt’oggi, protetto da una teca, quel che resta della fornace in cui venne martirizzata la Santa, ad accompagnare il tutto un’affresco di Giuseppe Barone del 1938 rappresentante, a punto, il martirio. Una lapide posta sotto l’altare cita:

Hic vultata est candentibus

Qui fu voltata tra i carboni ardenti

La chiesa di san Biagio: Sant’Agata e “a carcaredda” ultima modifica: 2019-10-18T10:01:22+02:00 da Fabrizio D'Allura

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