Una passeggiata alla scoperta della betulla dell'Etna

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NATURA

La betulla dell’Etna: meraviglia del Parco

“Tu non sai: ci sono betulle anche di notte
levano le loro radici, e tu non crederesti mai,
che di notte gli alberi camminano o diventano
sogni. Pensa che in un albero c’è un violino d’amore, un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita. Te l’ho già detto: i poeti non si redimono,vanno lasciati volare tra gli alberi
come usignoli pronti a morire”.

Questi sono versi che Alda Merini ha dedicato alle betulle.  I boschi di Betulla dell’Etna: cortecce bianchissime e lisce con caratteristici disegni a forma di occhio che spiccano sul nero della lava, creando un colpo d’occhio veramente unico.  Sono simbolo di forza e rinascita.

La flora dell’Etna

Pino laricio, faggio, ginestra e betulla sono le quattro specie botaniche uniche del Parco dell’Etna. 

Lungo le pendici del Vulcano, è possibile ammirare numerose specie vegetali: alberi, arbusti, erbe, fiori accanto a zone con lava sedimentata. Molto diffuso è anche l’Asralago o meglio conosciuto come “spino santo”. La vita vegetale è rappresentata da licheni, il muschio e la saponaria sicula, organismi che hanno dovuto adattarsi alle avverse condizioni climatiche e all’azione distruttrice delle lave. Proprio queste piante rappresentano le specie più pregiate della flora etnea, molte sono endemiche e non si trovano in nessun’altra parte. Sul versante orientale troviamo anche pometi noccioleti e vigneti, su quello occidentale vi sono boschi di querce, pometi, castagni, noccioleti.

Parco dell’Etna

Attorno al Mongibeddu si estende un ambiente con suoni, profumi e colori unici e impareggiabili. La bellezza del Parco dell’Etna non sta soltanto nella grandiosità delle eruzioni e nelle colate di lava ma anche nel suo territorio. Il Parco è stato istituito nel 1987, per salvaguardare l’immenso patrimonio floreale e faunistico; si estende per circa 59.000 ettari, dalla vetta del vulcano sino alla cintura superiore dei paesi etnei; è stato diviso in quattro zone a diverso grado di protezione: zone A, B, C e D a cui corrispondono diversi livelli di tutela. I comuni del Parco dell’Etna sono 20, tutti in provincia di Catania (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto, Mascali, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Sant’Alfio, Santa Maria di Licodia, Trecastagni, ViagrandeZafferana Etnea). Da giugno 2013 è diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Betulla

La Betula aetnensis, betulla dell’Etna, è uno degli alberi maggiormente presenti nel territorio etneo. Fonte foto: www.nonsolobenessere.it

La Betulla

E’ una varietà di pianta perenne appartenente alla famiglia delle Betulaceae. Nasce in Europa e in Asia settentrionale; in Italia, si trova sulle Alpi, nelle zone dell’Appennino settentrionale, nelle zone abruzzesi, e nelle zone dell’Appennino campano e sull’Etna. E’ conosciuta come la Signora dei Boschi. La sua presenza in Sicilia è da ricondurre all’ultima glaciazione, avvenuta all’incirca dieci mila anni fa, alla fine della quale le temperature tornarono gradualmente a innalzarsi. In Sicilia la betulla andò progressivamente scomparendo per rimanere confinata nella sola zona etnea, l’unica fascia climatica che le permetteva la sopravvivenza. Col tempo, la betulla etnea si è adattata al clima e al terreno dell’Etna modificando alcune sue caratteristiche fino a diventare una specie esclusiva al mondo: la Betula aetnensis.

La betulla dell’Etna

La Betula aetnensis è una pianta endemica della Sicilia. La caratteristica più peculiare, che la differenzia dalle altre specie, è un apparato conduttore adattato a sopravvivere in condizioni di caldo e freddo estremi. In questo particolare habitat si è evolute indipendentemente dalle specie “madri” adattandosi e sviluppando caratteri propri ed esclusivi: il tronco appare più chiaro poiché, visto l’ambiente arido in cui si trova, non vi sono abbastanza licheni a colonizzare il fusto (vedi articolo pubblicato sul National Geographic);  il terreno lavico rende ancora più appariscenti i tronchi esaltandone maggiormente il colore, la sua chioma è leggera e luminosa, crea contrasti cromatici particolari anche grazie al giallo dorato delle sue foglie. Sull’Etna la betulla si concentra specialmente sul versante di N-E , attorno alla zona dei Monti Sartorius, a quote comprese tra 1450 e 2000 m.

Il bosco di betulle più esteso si trova presso i Monti Sartorius, siti in Territorio del comune di Sant’Alfio che ospita anche il famoso castagno. La Betulla dell’Etna riveste grande importanza dal punto di vista ecologico, naturalistico e paesaggistico. Foto tratta da: http://footage.framepool.com

I boschi di Betulla dell’Etna 

Le formazioni boschive più rilevanti si trovano sul versante orientale in una fascia altitudinale compresa tra i 1450 e i 2000 metri s.l.m. Da Piano Provenzana, a Fornazzo troverete un bellissimo bosco di Betulle dell’Etna, che si estende esclusivamente in questo versante da quota 1600 a 1760 m.s.l.m.

Il bosco di betulle più esteso si trova presso i Monti Sartorius, siti in Territorio del comune di Sant’Alfio che ospita anche il famoso castagno.  La Betulla dell’Etna riveste grande importanza dal punto di vista ecologico, naturalistico e paesaggistico.

Il bosco di questa particolare specie sembra rappresentare un luogo di sacralità, un posto che ha una sua anima e la sua devozione, uno scenario che per alcuni assume contorni magici.

Essa si trova copiosa nei comuni di  Savoca, Castiglione di Sicilia, Linguaglossa e Randazzo. Qui cresce un esemplare di betulla dell’Etna di 250 anni, alto circa 22 metri. È considerata uno degli esemplari più vecchi presenti in questa zona.

La betulla è conosciuta per le sue tante proprietà. Le foglie di betulla trovano largo utilizzo nel campo della fitoterapia viste le sue proprietà diuretiche e depurative, antisettiche ed antinfiammatorie oltre che curare la cellulite. Foto di Dobrydnev

Proprietà e uso della Betulla

La betulla è conosciuta per le sue tante proprietà. Le foglie di betulla trovano largo utilizzo nel campo della fitoterapia viste le sue proprietà diuretiche e depurative; ciò dovuto al fatto che la betulla è un grande portatore di flavonoidi, ossidi sesquitepenici, tannini, Vitamina C, acido betulinico, clorogenico e caffeico, resine e oli essenziali. La betulla ha proprietà antisettiche delle vie urinarie ed anti-infiammatoriadepurative e diuretiche, viene molto utilizzata nel curare ipertensione e ritenzione idrica. La pianta di betulla risulta essere uno degli alleati numero uno contro la cellulite. Dalla linfa di betulla è possibile estrarre una particolare sostanza, che funge da analgesico e antiinfiammatorio. La betulla possiede infine proprietà detossinanti molto importanti per il nostro sistema linfatico.I boschi di betulla dell’Etna in passato erano usati per creare botti, impellicciatura ed intarsio su mobili e per la produzione di carbone vegetale.

Oggi, purtroppo, la betulla dell’Etna sta vivendo un momento poco felice: non è raro imbattersi in alberi di betulla completamente sradicati e altri visibilmente malati, causati dal cambiamento climatico e alla sospensione degli interventi selviculturali. Bisognerebbe tutelare questa meraviglia dell’Etna. 

Foto copertina: http://voglioviverecosi-lupolibero.blogspot.com

Fonti:
etnanatura.it
nonsolobenessere.it
nationalgeographic.it

La betulla dell’Etna: meraviglia del Parco ultima modifica: 2019-03-26T09:14:41+01:00 da SABRINA PORTALE

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