Le Criate, la storia delle cameriere siciliane e la cultura aristocratica di un tempo

itCatania

LO SAPEVI CHE MEMORIA

Le Criate, la storia delle cameriere siciliane e la cultura aristocratica di un tempo

Criate

Nel passato della Sicilia, le classi nobili e agiate godevano del privilegio di avere personale domestico che viveva sotto lo stesso tetto. Queste figure, “Le Criate”, oltre a svolgere i compiti domestici quotidiani, erano spesso al servizio della famiglia aristocratica in un modo più profondo. Questa pratica rifletteva un’epoca caratterizzata anche dallo sfruttamento delle risorse e dei subalterni, tipico della cultura aristocratica.

Le criate

In alcuni casi, lo sfruttamento assumeva anche una connotazione sessuale. Amori tra servitù e padroni sono stati rappresentati, ad esempio, nel libro “Paolo il caldo” di Vitaliano Brancati. Ma il trionfo degli amori tra cameriere e padroni è stato immortalato nel film di Salvatore Samperi “Malizia” (1973), girato ad Acireale. Qui, nella dimora borghese di Ignazio La Brocca interpretato da Turi Ferro, sia il padre che il giovanissimo figlio, interpretato dal compianto Alessandro Momo, competono per l’affetto sessuale di una spettacolare cameriera, interpretata dalla indimenticabile Laura Antonelli.

Paolo il caldo, pellicola dirompente Fonte Facebook
Paolo il caldo: film dissacrante sulla virilità prorompente

La figura della “criata” in Sicilia, fino alla prima metà del XX secolo, rappresentava la serva, la cameriera che occupava l’ultimo gradino della scala sociale. I genitori non amavano mandare le loro figlie a servizio, come si diceva nell’Ottocento, e, finché potevano, cercavano di evitarlo. C’era un detto che diceva: “La criata, se non è toccata, è maneggiata”, poiché la serva, se non era oggetto di attenzioni, veniva sfruttata e maltrattata.

I maschi della casa approfittavano spesso della giovane età delle ragazze, che spesso entravano nelle case dei padroni come bambine e rimanevano lì giorno e notte. A volte, le “criate” venivano prese da orfanotrofi o conventi.

Figghia santa

Di rado, se i padroni non avevano figli o erano generosi, la “criata” poteva essere adottata e diventare una “figghia santa”. Tuttavia, il suo marchio d’origine era difficile da cancellare. In generale, “la criata” era destinata a soddisfare i desideri sessuali del “signorino” e solo in casi rari i due giovani, cameriera e padroncino, finivano per sposarsi.

Se il “signorino” si sposava con la moglie predestinata dalla famiglia, “la criata”, ormai adulta, diventava la tata dei figli del nuovo padrone di casa. Queste donne non avevano diritto all’infanzia, non erano mai state bambine, avevano imparato a lavorare sin da piccole, non avevano futuro, speranza o sogni. Erano rassegnate al loro destino e spesso vedevano la morte come una liberazione da tutte le sofferenze conosciute nella loro vita.

Vintage G3b47907eb 1920 1
Foto di Prawny da Pixabay

La “criata” non mangiava mai a tavola con i padroni, ma in cucina o in un angolo isolato della casa. Veniva sfruttata, ricompensata solo con doni come oggetti e abiti dismessi. Se il padrone decideva di mandarla via, preparava una misera dote per attirare qualche giovane che avrebbe chiesto di sposarla o, più frequentemente, la “cedeva” in sposa a un suo dipendente.

Molte di queste donne non avevano voce o diritti nella casa dei padroni, e subivano umiliazioni e offese alla loro condizione di donne. Solo alcune di forte personalità riuscivano a diventare le vere padrone di casa, gestendo la vita dei fornitori e degli altri servitori, e alcune persino del padrone. Ma erano situazioni rare e precarie, poiché il padrone poteva sostituirle in qualsiasi momento con una più giovane e meno pretenziosa.

Fonti: ilvomere.it – “A criàta si nun è tuccàta, è maniàta” di Francesca La Grutta;
la frusta letteraria – pagina Facebook;
Ludum

Le Criate, la storia delle cameriere siciliane e la cultura aristocratica di un tempo ultima modifica: 2023-08-19T08:00:00+02:00 da Cristina Gatto

Commenti

Subscribe
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top
0
Would love your thoughts, please comment.x