La nostra amata terra è frutto di mescolanze di popoli e lingue che si sono succedute nei secoli. Catania, così come il suo dialetto, diventa spesso protagonista di arte, cultura e nuova musica grazie specialmente ai giovani che riescono a vedere del bello nella nostra città.
È possibile creare un connubio tra cultura dialettale locale e musica? L’hanno fatto tanti cantanti nel passato, ma ci sono anche nuove proposte musicali che ci hanno provato. Una tra questi è IDDA, una giovanissima cantante emergente catanese che ha prodotto la sua prima canzone. Noi di itCatania l’abbiamo conosciuta.
Parlaci un po’ di te: come nasce la passione per la musica?
Sono Valeria, in arte IDDA, ho 19 anni e vivo a Catania. Ogni giorno faccio in modo che la mia musica diventi importante. Nella vita di tutti i giorni sono una ragazza semplice, anche un po’ timida: grazie alla musica riesco a uscire fuori dal mio guscio protettivo e trovo uno spazio tutto mio dove non mi sento giudicata, anzi esprimo appieno me stessa. La passione per la musica nasce all’età di undici anni, dopo aver conosciuto la musica Gospel e Soul. Amavo ascoltare le canzoni di Aretha Franklin e Nina Simone. Così ho cominciato a cantare nelle recite scolastiche e li ho capito che era quella la strada che volevo intraprendere nel mio futuro.
Perché “IDDA”?
IDDA significa “lei” in dialetto. Ponendomi con un nome d’arte una parola dialettale ho pensato di far emergere la parte più creativa e femminile di me, ricordandomi sempre da dove provengo e la bellezza della mia terra e della sua lingua.
Quando è avvenuto il momento in cui ti sei detta: “bene, adesso incido il mio primo ep”. Raccontaci i tuoi sentimenti quando hai visto il tuo primo pezzo pubblicato
Non c’è un momento preciso dove ho deciso di produrre e scrivere “KUNTA”. Ho solamente seguito il mio istinto ed il filo conduttore che mi portava a scrivere quei testi ed ho continuato a lavorare sui brani. Quando ho visto il mio primo pezzo pubblicato ero molto felice, mi sono sentita molto grata è soddisfatta di me stessa.
Come potresti descrivere il tuo genere musicale?
In realtà nella mia musica mescolo moltissimi generi musicali. Potrete trovare suoni tipici del genere Reggaeton al Pop fino alla musica Folk Siciliana. Quindi definirei il mio genere musicale un po’ “World Music”, cioè un genere musicale di contaminazione fra elementi di popular music e musica tradizionale.
Dai tuoi testi in dialetto e dai tuoi video ambientati in zone magnifiche della Sicilia si nota un certo attaccamento alla nostra Isola. Cosa ti spinge a manifestare tutto ciò nei tuoi pezzi?
La mia musa ispiratrice è La Sicilia in toto. Con il suo mare e la sua natura mi ispira a scrivere e a produrre musiche dedicate ad essa. Così come la storia millenaria della Sicilia che con i suoi innumerevoli popoli è stata contaminata più e più volte e ognuno di essi è parte integrande della nostra popolazione.
Progetti musicali futuri?
Per il futuro vorrei realizzare tanti altri album, facendomi trasportare dalla musica stessa come ho fatto con KUNTA. Questo progetto mi ha aiutata a crescere sia musicalmente che personalmente riuscendo ad abbattere tante barriere, liberando la mia vera essenza.