Salvatore Guglielmino, un cantattore tra miti e storie di sicilia

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INTERVISTE

Intervista a Salvatore Guglielmino, “cantattore” della Sicilia e dei miti

Salvatore Guglielmino è un artista catanese a 360 gradi.

Salvatore Guglielmino è un autore, compositore, cantante, attore e regista catanese fra i più attivi e talentuosi, un artista a tuttotondo che ama le sfide e il suo lavoro. Salvatore vive di teatro e per il teatro, da uomo e professionista serio e versatile qual è. Lo incontro davanti ad un caffè, in una calda mattina di agosto. Parliamo di spiritualità, astrologia e letteratura…il resto scopritelo voi…

Salvatore Guglielmino: artista a 360 gradi

Ama definirsi un “cantattore” perché fonde in maniera mirabile elementi tipici della recitazione e della musica. Nato sotto il fuoco vivo dell’Etna, in una Catania vulcanica e ricca di energia, ispirazione e contaminazioni, Salvatore Guglielmino è un moderno cantastorie, un cultore del mito, dell’opera musicale, delle tradizioni popolari che vuole far conoscere ad un pubblico sempre più vasto.

La sua esperienza comincia come musicista e prosegue come produttore. Dal 2010 decide di dedicarsi anche al teatro, in particolar modo al teatro musicale. Tante le collaborazioni con artisti di successo che ne apprezzano la poliedricità.

“Tra note e parole”

Salvatore avvia il suo iter artistico come musicista e largo spazio, all’interno della sua carriera, trova anche la musica popolare siciliana. Reinterpreta senza banalizzazioni, con arrangiamenti particolari, i grandi successi della canzone popolare siciliana dei primi del ‘900. Ha dato vita all’“Etna jazz” (dal 1996 al 2002) e ha prodotto alcune opere di teatro musicale e teatro di prosa come “La Baronessa di Carini”. Nel 2002 ha fondato la Piccola Orchestra “Theatricantor”, con lo scopo di creare un sound originale, nato dalla fusione di jazz, swing e latin. Dopo diversi lavori discografici e tour, nel 2007, l’artista dà vita ad un nuovo progetto, rilegge segmenti di musical e brani della tradizione popolare siciliana mischiandole a questi generi musicali. Questo nuovo percorso porta Guglielmino a scrivere il brano “Suspiri d’amuri”, presentato al X° Festival della Nuova Canzone siciliana. Nel 2011  esce l’album “Cose dell’altro Jazz”.

“Cantattore”

Salvatore Guglielmino è un cantattore eclettico che arriva al pubblico per le emozioni che trasmette con la sua arte, tesa ad andare all’essenzialità della scena, senza inutili e ampollosi orpelli che spesso falsano la rappresentazione o non riescono a veicolarne pienamente il messaggio e le finalità. Guglielmino si districa facilmente tra i vari generi. Le sue canzoni, le sue opere di prosa fotografano fedelmente il nostro vissuto. Ognuno di noi vi si può riconoscere.

Le sue esibizioni sono anche dei cabaret dove l’artista riesce a catalizzare attenzione ed energia umana, autentica, sincera.

Tante le sue opere: i recital “La Lupa”, “Orfeo”, l’opera popolare “La Lupa: sospiri d’amore“, “L’Esclusa” di Pirandello, di cui risulta l’unico ad aver curato la trasposizione teatrale, l’opera musicale “L’Orlando furioso“.

Salvatore ha partecipato anche ad “Artisti siciliani”, la kermesse di spettacoli diretti da Lello Analfino, per la visita, dello scorso settembre 2018, di Papa Francesco a Palermo.

Salvatore, quando è nata la sua passione per la recitazione?

« La mia passione per la recitazione andava di pari passo con la mia passione musicale. Mia madre mi racconta che sin da piccolo amavo cantare ed esibirmi davanti agli altri, così presi subito lezioni. A dodici anni mi accorsi di voler assecondare queste due mie passioni ma la mia insegnante di musica e di recitazione mi mise di fronte ad un bivio: o musica o recitazione. Scelsi di assecondare la prima, alla seconda mi dedicai poco dopo ».

L’evento che mi ha portato da musicista e produttore a dedicarmi al teatro è stato l’incontro con l’opera musicale “La Baronessa di Carini”, il musical di Tony Cucchiara che mi chiesero di produrre. Non la conoscevo ma la trama mi catturò completamente. Tra 1995 e 1999 mi sono dedicato a quest’opera che ho affidato alla regia di A. Tosto, Mercator  e di G. Anfuso ».

Salvatore Guglielmino è autore, compositore, regista, attore, cantante di opere musicali e di teatro di prosa. Attualmente è in programmazione, in alcuni dei più importanti teatri siciliani

Salvatore Guglielmino è autore, compositore, regista, attore, cantante di opere musicali e di teatro di prosa. Attualmente è in programmazione, in alcuni dei più importanti teatri siciliani.

C’è qualcuno a cui si è ispirato nella sua esperienza come regista?

« Un incontro particolare che mi ha lasciato segno, insegnamento e morale è stato quello col mio maestro e nume tutelare Alessandro Fantechi, attore e regista fiorentino, vocato al teatro comico e di strada, al mimo, con un occhio anche all’aspetto pedagogico-sociale, senza dimenticare ironia e intelligenza, scomparso prematuramente lo scorso anno. Fantechi ha instillato in me il “fuoco sacro“, mi ha dato l’input affinché esprimessi liberamente la mia poliedricità. Prima ero abituato a scindere le componenti del canto e della recitazione, Alessandro mi ha indotto a far tutto assieme, con un grande risultato per me sia artistico che interiore ».

Nelle sue performances lei dà molto spazio alla sicilianità e a tutte le sue espressioni. Cosa la porta a fare questa scelta?

« Sono fiero di essere siciliano e di far conoscere la mia Sicilia e la mia Catania per i loro aspetti migliori. Siamo un popolo straordinario, spesso stigmatizzato per la mafia e gli aspetti negativi ma nasciamo da un crocevia di popoli e dominazioni così diverse che, attratti dalla posizione centrale della nostra Isola al centro del Mediterraneo, hanno riversato su noi caratteristiche uniche. Siamo contaminati da tanti riti e tradizioni ma non siamo mai riusciti ad autogovernaci, rimanendo destinati ad essere ancora oggi governati da altri. Come diceva Pirandello siamo pupi e non pupari; la tradizione dei pupi nacque già con Ruggero d’Altavilla. Boiardo e Ariosto videro i tradizionali spettacoli e trassero ispirazione per le loro celeberrime opere.

Nel mio spettacolo “Miti e storie di Sicilia“, un one man show in cui racconto la mia vita, canto le più belle canzoni siciliane come “Vitti nà crozza”, “E vui durmiti ancora”, “Malarazza”, “Mi votu e mi rivotu,” “Cu ti lu dissi”, e brani delle mie opere; propongo la storia di quella “povera genti ca campava cu nenti, di artisti, poeti, mafiusi, briganti, di peni d’amuri e turmenti”, brani tutti rivisitati con veste musicale diversa, arrangiamenti e sperimentazioni particolari». 

Ci parli delle sue ultime esperienze con “Brucia la terra ” e la rassegna Mitoff

« Mitoff è la rassegna patrocinata dal Comune di Catania e realizzata con MediaMenagersEvents in collaborazione con Esclarmonde. Si svolge a Castello Ursino e vede la messa in scena di tre tragedie rivisitate: Orfeo di Virgilio il 31 agosto, Fedra di Seneca il 14 settembre e l’Agamennone di Eschilo il 28 settembre. La rassegna è inserita nel cartellone “Catania Summer Fest”. Io curo la regia, le liriche, le musiche e l’adattamento; si tratta di una rivisitazione personale di grande pathos, tesa ad attualizzare i grandi personaggi di queste opere, in un mix sapientemente realizzato tra musica e parole, eros e thanatos. Ogni personaggio si propone al pubblico come uomo/donna dei nostri giorni: Orfeo è il narcisista, Fedra è la donna dilaniata dall’ardente passione, Agamennone è l’uomo orgoglioso. Ognuno di noi ci si rispecchia, nei vizi e nelle virtù.

“Brucia la terra”è uno spettacolo in cui racconto la storia della Sicilia con monologhi inframmezzati da canzoni siciliane ri-arrangiate e rivisitate con l’obiettivo di far emergere bellezza e significati pregnanti dei vari testi, questo è quello che deve fare essenzialmente il cantattore. Con quest’opera torno nella mia veste di musicista ».

Salvatore Guglielmino è protagonista della rassegna teatrale "Mitoff ", che si tiene in queste settimane a Castello Ursino e vede la messa in scena di Orfeo, Agamennone e Fedra.

Salvatore Guglielmino è protagonista della rassegna teatrale “Mitoff “, che si tiene in queste settimane a Castello Ursino e vede la messa in scena di Orfeo, Agamennone e Fedra.

Che ruolo ha ancora il mito nella società in cui viviamo?

« Il mito anche nell’era del web, dei social e della tecnologia avanzata continua a rivestire un’importanza centrale nella nostra società e nella vita di ogni individuo. Il mito grida, è contemporaneo al mondo. Basti pensare che la cultura europea affonda le sue radici nella cultura greca. I miti raccontano la storia dell’uomo e ci danno anche insegnamenti da attuare. Nelle mie opere racconto il mito calandolo nella nostra contemporaneità, riducendolo all’essenziale, al messaggio che esso veicola e che io voglio trasmettere al mio pubblico. Capita spesso che, alla fine dello spettacolo, il pubblico mi racconti la propria impressione. Io non presto molta cura alla scenografia, alla coreografia ma ognuno ha un’interpretazione diversa: c’è chi vede boschi, castelli, laghi e fiumi laddove io ho solo veicolato il testo. Questo è il grande potere della scena e della parola ».

Progetti futuri?

« Sicuramente quello di portare ancora in giro le mie opere. Vorrei inoltre dar vita ad una vera e propria scuola basata essenzialmente sull’approccio fra opera musicale e opera moderna, insegnando agli allievi come usare il testo senza le ampollosità che potrebbero vanificarlo o farlo comprendere a metà. Questo è il mio grande sogno che spero di realizzare. Vi lascio con uno dei miei aforismi: “Tutti i tuoi sogni stanno dall’altra parte della paura”».

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Youtube

Vedi anche:

https://catania.italiani.it/silvio-laviano-lintervista-allattore-regista-catanese/

https://catania.italiani.it/mariella-lo-giudice-talento-catanese-del-teatro-e-del-cinema/

Intervista a Salvatore Guglielmino, “cantattore” della Sicilia e dei miti ultima modifica: 2019-09-02T09:10:15+02:00 da SABRINA PORTALE

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