Il turismo catanese ha una clientela internazionale. L’aumento dei visitatori stranieri scaturisce la necessità di un sistema turistico-informativo all’altezza e multilingue. Se la lingua inglese è entrata regolarmente nelle informazioni turistiche, tuttora il supporto ad altri idiomi è carente.
In soccorso dei turisti, alla scoperta della città, i chioschi AMT sono stati rinnovati in info point. Sono cinque in totale e sparsi in città dando un supporto a visitare Catania ma bisogna migliorare alcuni dettagli tra cui gli orari “ristretti”, le anomale chiusure e le difficoltà linguistiche.
La nascita degli info point a Catania
Il nove agosto è stato presentato il progetto di gestione dei cinque chioschi AMT. L’obiettivo degli info point è coadiuvare le informazioni turistiche, già presenti in città, aggiungendo la possibilità di reperirne ulteriori riguardo mobilità e turismo. Nei chioschi sarà possibile acquistare i biglietti dell’Azienda Municipale Trasporti, riesumando la loro funzione pregressa.
Il Presidente AMT Giacomo Bellavia presentava così gli info point: «Il consiglio di amministrazione ha voluto da subito avviare una manifestazione d’interesse per affidare in gestione esterna i chioschi artistici che per troppi anni erano rimasti chiusi. Sarà un importante servizio per i turisti e i cittadini che affollano Catania».
Volontà e obiettivi dei nuovi info point sono spiegati dal CEO di Sicilying (una delle società aggiudicatarie del progetto) Carmelo Indelicato: «Abbiamo dato un nome siciliano a ogni chiosco con l’idea di creare un servizio vicino sia ai locali che ai turisti. Saremo così in grado di assicurare informazioni di mobilità e consigliare le migliori esperienze turistiche a Catania».
I chioschi AMT saranno gestiti dalle aziende Sicilying e Techlabs aggiudicatrici della manifestazione d’interesse bandita dall’Azienda Metropolitana Trasporti. L’intento è agevolare turisti e cittadini potendo ricevere informazioni su mobilità (e acquistare i biglietti) e aspetti di rilevanza turistico-culturale.
L’offerta degli info point
L’obiettivo è chiaro ma qual è la reale offerta e composizione dei nuovi info point? I cinque chioschi sono stati ribattezzati con nomi richiamanti la tradizione siciliana: Aitina al borgo, Lucia in piazza Verga, Marinella in Corso Italia, Annuzza in piazza Stesicoro e Angilina alla Stazione Centrale. Quest’ultimi due sono gli unici chioschi AMT in cui è assicurata la presenza stabile di personale.
C’è dell’innovazione digitale negli info point con l’installazione di monitor touch screen da cui è possibile reperire informazioni di mobilità e turistiche (incluse esperienze garantite da Sicilying) ed acquistare i biglietti AMT. Il CEO di Techlab Works Fabrizio Garufi riassume: «Il progetto prevede la digitalizzazione dei chioschi, cioè schermi interattivi cheiiconsentiranno ai turisti e ai cittadini di ottenere informazioni 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 sul sistema dei trasporti e di acquistare esperienze turistiche legate alla città di Catania».
Dopo svariati anni i chioschi AMT non sono più strutture destinate al degrado. La devozione alla missione turistica sembrerebbe la scelta azzeccata aprendo un ulteriore canale comunicativo tra città e turisti. Dopo mesi di rodaggio giungono i primi riscontri e (purtroppo) finora la bilancia tende verso il negativo.
I piccoli disagi da migliorare
I cinque chioschi AMT gestiti da un raggruppamento di giovani imprese siciliane dovrebbe sopperire alla perenne mancanza di funzionalità, tecnologica e alle volte qualifiche. Una delle maggiori critiche riguarda gli orari lavorativi degli info point: esclusi i due principali, gli altri soffrono di orari ristretti e chiusure anomale, dunque il turista può consultare solamente il touch screen, senza alcun supporto umano in caso di necessità particolari. Alcuni utilizzatori hanno sottolineato la chiusura nei giorni festivi, quando i turisti sono maggiormente attivi.
Altro punto, strettamente turistico, riguarda gli operatori dei chioschi AMT. Ad esclusione d’italiano e inglese, spesso lo scoglio idiomatico diventa insormontabile. È sottintesa l’impossibilità di una conoscenza/onniscienza d’ogni lingua del mondo. Sicuramente un’infarinatura base delle cinque lingue turistiche più utilizzate a Catania (oltre le già citate: francese, tedesco e spagnolo) potrebbe abbattere la barriera linguistica, agevolando i turisti. Per esempio lo spagnolo: seconda lingua (alle volte primaria) del continente americano, è spesso ignorata negli info point.
In conclusione non si rimane scontenti dell’operato del Comune di Catania. Il tentativo di riesumare i chioschi AMT (precedentemente in stato di abbandono) con il progetto degli info point è lodevole. La partnership con giovani imprese siciliane lo è altrettanto. Diversamente d’altri progetti turistici, efficienti sin dai primi giorni, gli info point necessitano di un ulteriore tempo di rodaggio, magari diverse revisioni, per ottenere il massimo delle potenzialità ancora sommerse (ma presenti).