Un’iniziativa, quella dello scorso lunedì, volta a comprendere meglio parti di noi stesse/i. Un dibattito che ha visto la commistione di più elementi, alchimia, storia, mito, natura. I tre volti del femminile è stato un incontro tenutosi il 15 maggio presso la Pinacoteca Sciavarrello.
Chi ha voluto l’evento
I tre volti del femminile ha trovato organizzazione con la Città metropolitana di Catania, nell’ambito della più ampia rassegna Maggio dei Libri. Silvana Bonaccorso, la portavoce, ha introdotto l’incontro sostenendo che la lettura è innovativa. Essa, come la scrittura, costituisce una grande conquista per l’umanità. L’associazione Donne di Fuora, nelle vesti di Lidia Papotto e Giulia Arena, ha moderato l’incontro. Una realtà in cui ci si occupa di crescita personale attraverso strumenti esoterici e artiterapie. Le Donne di Fuora, figure strettamente correlate con l’argomento di lunedì, da cui prende nome l’associazione, appartengono alla tradizione folkloristica siciliana. Esse conoscevano le piante e compievano “viaggi in volo”; varie fonti dimostrano la loro esistenza.
Nel corso dell’incontro Lidia e Giulia hanno fatto riferimento ad alcuni testi, tutti riguardanti il femminile, compresenti in ciascuno e ciascuna di noi. Si tratta di Le dee dentro la donna (Jean S. Bolen); Mestruazioni (Alexandra Pope); Lilith – L’integrazione dell’ombra; Lilith – La luna nera (Roberto Sicuteri). Ancora riferimento a Creature fantastiche di Sicilia (Rosario Battiato, Chiara Nott illustratrice); componimento poetico di Patrizia Cavalli. L’iniziativa ha visto pure lo scandirsi con la fisarmonica di Sara Cuscunà. Un intermezzo musicale addentrante sempre più verso la dimensione femminile. In conclusione, Sara ha raccontato, a mo’ di cantastorie, degli aneddoti personali sul suo rapporto con il femminile. Una strimpellatrice irriverente giullaresca che ha comunicato il suo sentire partendo dalle sue esperienze di vita.
Quali sono i tre volti del femminile
Lidia e Giulia, nel dibattito, hanno spiegato che le tre figure, ricordando che sono presenti in noi. Occore dare ascolto a ciascuno di questi volti per mantenere una relazione armonica con la propria essenza. La Luna costituisce l’archetipo femminile universale. Essa rimanda alla dimensione materna, legata non solo alla madre, ma a tutto ciò che si avvicina a questo sentire. La Luna è strettamente legata all’inconscio, tutto ciò che è sedimentato nella psiche e emerge in varie circostanze. Essa parla della nostra infanzia e dei vari ricordi; si tratta della madre interiorizzata. Una dimensione femminile percettiva che, in quanto materna, accoglie ciò che nutre l’essenza di una persona. La Luna trova rappresentazione nel numero 18 degli arcani maggiori.
Venere, o Afrodite, incarna la dimensione sessuale ed erotica. Rappresenta la riconciliazione tre cielo e terra, in quanto nasce dalla spuma del mare. Presenta sia caratteristiche delle dee vergini, tendenti all’indipendenza; sia delle dee vulnerabili, ricercanti la perfezione per affermarsi. Venere è la dea alchemica, colei capace di trasformare e così creare amore e bellezza. Il suo principio è di piacere e attrazione, rivolto sempre a questa forma di appagamento. E’ importante coltivare Afrodite, senza sensi di colpa, e al contempo riuscire ad incanalare la dimensione sessuale.
Lilith, la parte oscura
Essa è, tra i tre volti del femminile, il più difficile da riconoscere e accettare. Lilith corrisponde alla parte rifiutata in noi, quella che pure il contesto in cui si vive disapprova. Un lato del femminile il quale esorta ad accogliere le nostre ombre, in modo da manifestare il potere di cambiare la vita. Il mito di Lilith è ancestrale, ella era la prima moglie di Adamo, scacciata perché rifiutava la sottomissione a livello sessuale. Il Cristianesimo, coi suoi retaggi patriarcali, non ha fatto altro che denigrare e dimenticare la figura di Lilith. Dipinta come una strega che mangiava bambini, la sua energia sessuale-creativa presente nelle donne, teneva testa alla misoginia dei patriarchi religiosi.
Nella Genesi vi sono solo cenni su Lilith, in Babilonia era venerata come dea Ishtar. Il suo rapporto con Adamo rappresenta la rottura maschile-femminile, persistente ancora oggi. Eva, colei che la succede, corrispondeva alla moglie “normativa”, ma anche lei stigmatizzata dalla Chiesa. Vi è una correlazione tra la Luna ed Eva. Nel Cristianesimo vi sono varie figure affiancanti gli uomini. Tra queste da ricordare la Maddalena, sposa di Cristo nei vangeli apocrifi. Il Concilio di Nicea (325 d.C.) la addita come prostituta, cercando di cancellare il suo potenziale.
I tre volti del femminile e gli aspetti correlati
Nel corso dell’iniziativa Lidia e Giulia hanno rilevato la stretta corrispondenza tra fasi lunari e ciclo mestruale. In entrambe le condizioni sussiste la ciclicità (vita, morte, rinascita). Il nuovo ciclo inizia con la luna nera, periodo delle mestruazioni; dopo queste ci si rimette in gioco e la luna è crescente. Quando essa è piena, ciò equivale al periodo fertile della donna, in cui esprime in misura massima il suo potenziale. In seguito la fase della luna calante, equivalente al periodo del premestruo. La donna è più a contatto col suo lato oscuro e quindi affiora Lilith.
I tre volti del femminile è stato un incontro intenso, colmo di spunti, in cui spicca l’essenza autentica di una donna. Ognuno di questi tre volti sussiste dentro di noi e affiora in rapporto alla circostanze. Un evento che, come molti altri, ad esempio Catania sogna, arricchisce a livello culturale ed emotivo la città, creando bellezza.
