Un incontro, quale quello dello scorso 26 ottobre presso la Feltrinelli, tanto sentito quanto intenso. Un’iniziativa volta a far conoscere figure femminili di spicco originarie di Catania. Donne fuori dal comune: alla scoperta di Nella Condorelli intellettuale e regista è un libro la cui presentazione si è tenuta lo scorso mercoledì pomeriggio. Sia l’evento sia il libro vedono una protagonista sempre distintasi nei suoi campi di ricerca, quali giornalismo, cinema, femminismo. Ella ha fatto emergere nei decenni tutto il suo estro creativo e intellettuale.
I contenuti dell’evento
Maria Lombardo, critica cinematografica quotidiano La Sicilia, è stata la presentatrice dell’incontro. Ella evidenzia come l’attenzione di Nella Condorelli verso la storia delle donne e il movimento operaio siano state una costante della sua carriera giornalistica e cinematografica. La “donna fuori dal comune”, come regista, rientra nel filone del film documentario, no fiction in inglese. Un genere portato nel 2013 sul grande schermo con Gianfranco Rosi. Il lavoro cinematografico di Nella ricostruisce la storia dal basso, mostrando luoghi e contesti, con un inizio e una fine. Emerge una precisione etica e meticolosa, riscontrabile sino all’ultimo docufilm La storia vergognosa, disponibile su Rai Play.
Segue l’intervento di Daniela Privitera, la quale lavora per il Middlebury College e per la rivista di cinema Luci e Ombre. Ella afferma che il lavoro di Nella è volto a far conoscere la storia invisibile, quella “fuori dal comune” come l’autrice, non trattata dalle fonti ufficiali. Essa funge da filo conduttore per raccontare le vicende dei contadini siciliani che hanno lottato per la terra e delle donne mediterranee. Queste ultime risultano le più invisibili, poiché la narrazione dominante è maschile. Esse inoltre subiscono una doppia discriminazione, sia in quanto donne sia perché meridionali. Daniela inoltre si riferisce a Sciascia, rispetto alla sua considerazione che spesso la letteratura risulta più vera della realtà. Nella opera seguendo il cine-occhio, cioè registra la vita pure nei suoi aspetti più crudi.
Donne fuori dal comune: altre voci femminili
Gabriella Anselmi, presidente di ALEF Roma, sostiene che la ricerca intellettuale e creativa di Nella Condorelli ha portato a snodare vari ragionamenti, da cui si traggono ampie conclusioni. Le due donne si incontrano alla fine degli anni ’90 e condividono numerose esperienze politico-culturali, come gli incontri con le donne mediterranee e le associazioni femminili catalane. Le donne invisibili intendono raccontarsi e presentano esperienze comuni, ma non trovano voce che le ascolta. Nella, lungo la sua produzione, dà loro spazio.
Anna Di Salvo, della Città Felice, osserva che la donna fuori dal comune imprime nei suoi documentari una costante femminile e femminista. Nella e Anna hanno condiviso l’attivismo politico dei primi anni ’70, caratterizzato dal femminismo della differenza sessuale, affiorante nelle produzioni. Ne La storia vergognosa emerge la genealogia femminile, col rapporto madre-figlia. Vi sono pure le madri simboliche; con la riscoperta delle proprie radici può emergere la storia invisibile.
Da menzionare pure gli interventi di Isabella Fougere, giornalista e documentarista, la quale valorizza il percorso cinematografico di Nella. Le due figure hanno collaborato per un documentario sulle donne europee. Le produzioni della regista catanese richiamano l’alchimia di immagini e aprono verso dimensioni emotive. Fabrizio Catalano, regista, fa rientrare Nella nell’ambito “politicamente scorretto”, poiché si tratta di un cinema che rompe con gli schemi espressivi. La produzione inoltre fa affiorare l’empatia.
Altri aspetti che hanno scandito l’occasione
Donne fuori dal comune vede, nella parte finale, la lettura di Evelyn Famà del brano La prima fu la Fata dei Cavoli, scritto da Nella stessa. Qui la donna fuori dal comune si rivolge a parti significanti della sua vita, come la filmografia, in particolare il cinema della donne, e il femminismo anni ’70. Riferimenti pure a Sylvia Plath, una sua ispiratrice, specie alla poesia Medusa. Un componimento descrizione delle madri oppressive, relegate nella funzione genitoriale. Una forma di patriarcato più subdola, che va oltre la figura tangibile del padre-padrone. La relazione madre-figlia diviene chiave di lettura per la creatività femminile.
In conclusione, il congedo musicale con Elisa Rasà al pianoforte, creando armonia. I brani suonati sono Core ‘grato, Livery Stable Blues, …E vui durmiti ancora!, e la colonna sonora di Nuovo Cinema Paradiso. Tutte composizioni legate alla produzione di Nella, le prime due presenti nel docufilm La storia vergognosa. Esso tratta la cruda realtà dell’emigrazione italiana di massa, spesso dimenticata per parlare invece del colonialismo. Un evento rievocante molteplici dimensioni, assolutamente vivace e coinvolgente per i contenuti e l’organizzazione.
Fonte fotografie: Angela Strano