Paola Siracusa stanca della città, ha mollato tutto. Si è trasferita in montagna ed ha creato un parco naturale, l’intervista.
Paola Siracusa, mollare la città per trasferirsi in montagna
Alle pendici dell’Etna c’è un parco naturalistico chiamato Parsifal. Un luogo in cui il vulcano sembra toccarsi con le punta delle dita e la natura regna incontaminata. E lì che vive Paola Siracusa e la sua famiglia. Ha un marito maestro di falconeria, Rosario Privitera, e due splenditi ragazzi. Oggi vive di questo, ma la sua storia sa di amore viscerale per la sua terra e la tenacia di una donna del Sud.
Paola qualche anno fa viveva a Catania, in città. Una vita piena di stress, giovane manager in carriera per una multinazionale. Trascorreva la vita tra aerei, appuntamenti in giro per l’Italia, sempre di corsa. Ma un giorno la sua corsa l’ha fermata proprio lei. E’ scesa dal treno della frenesia, ed ha acquisto, insieme al marito dei terreni nel comune di Nicolosi. Tuttavia lo scopo era solo quello di “ricaricare le batterie nei fine settimana“, poi invece ha creato uno dei 20 rifugi naturalistici più belli di Sicilia.
Paola Siracusa, le fatiche per la realizzazione
Abbiamo trascorso un’intera giornata al Parsifal. E le abbiamo chiesto cos’è per lei questo progetto: “E’ un’area naturalistica che propone attività per famiglie ed appassionati. Offre luoghi incantevoli dove poter assaporare la magia della natura, del relax e del divertimento“- o per lo meno questa era l’idea iniziale. Oggi è un luogo da sperimentare: incantevoli angoli per trovare il contatto con la natura e ri-vivere l’origine degli antichi mestieri del luogo ed assaporarne i prodotti tipici ed a Km0, come lo show-cooking con le aromatiche. Percorsi di educazione ambientale con rapaci in volo. Lo show di falconeria con i maestri Privitera, Grillo e Farsaperna ed eventi di scoperta delle stelle con il pagliaio astrofisico”- conclude.
Le chiediamo quanto è stata difficile la sua scelta. Lei ci risponde: “La mia scelta è stata combattuta, lasciare uno stipendio elevato e fare un salto nel buio è stato difficile. Ma poi con l’appoggio di mio marito, tutto è stato più semplice. Oggi vedo le famiglie qui che vengono a trovarci, i nostri eventi sempre sold out, e mi sento felice. Molto più di quanto lo ero prima” sorride. Un bel messaggio: cambiare se si vuole, si può fare.
La scelta del nome e i progetti futuri
Abbiamo chiesto, da dove deriva il nome Parsifal? Il marito, avv Rosario Privitera ci racconta che nasce dalla combinazione tra l’amore per Wegner, i Pooh e la falconeria. “La più celebre opera di Wegner si chiama così, come una famosa canzone dei Pooh che piacciono ad entrambi. E poi c’è Parsifal, il cavaliere di Re Artu, che per la purezza del suo cuore fu l’unico a vedere il Santo Gral” restiamo estasiati dalla spiegazione. Ma della falconeria in Sicilia e della leggenda di Re Artù vi racconteremo in seguito.
Oggi vogliamo chiedere a Paola quali sono i suoi progetti futuri. “Sono appena stati avviati un percorso di apicultura, bacocultura e ospiteremo un evento del gusto che coinvolge tutti i sensi, e poi è meglio non svelare altro“- e ride di gusto e noi la capiamo. Ma donne come Paola ci raccontano di persone che tornano alle radici, alla terra, qualcosa che hai dentro e che non si imparare nei libri. Un esempio di coraggio, forza e determinazione per una Catania sempre più splendente e nel segno della rinascita.
