Cosa si mangia tradizionalmente a Catania per la cena di Natale?

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Cosa si mangia a Catania per la cena di Natale?

cena di natale: tutti a tavola il 24 dicembre

Paese che vai, usanza che trovi: cosa c’è sulle tavole dei catanesi per la cena di Natale?

Dopo un articolo dedicato alle tradizioni ed uno ai dolci, non potevamo non parlare del cenone della Vigilia, importante tanto quanto il pranzo del 25 dicembre.

La cena di Natale a Catania: la scacciata

Per me le feste sono state sempre un momento di incontro, non soltanto tra persone ma anche tra sapori. La mia famiglia è per metà catanese, per metà di importazione calabro-messinese. Giusto per fare un esempio? Per quanto la pasta alla norma possa essere considerato un piatto pan-siciliano, sulla mia tavola è sempre stata una pietanza quasi esotica, da tirare fuori per le grandi occasioni. La parte catanese, poi, ha sempre preferito piatti “dalla terra”; la parte messinese, quelli al profumo di mare.
Solo su una cosa siamo sempre stati pienamente concordi, ovvero sulla cena di Natale. Lì, tra un pezzo di tavola calda e uno di pane condito, non è mai mancata la regina delle festività natalizie: la scacciata. Seguita, ovviamente, dai dolci… messinesi.

la sciacciata siciliana per la cena di natale

Una sottile pasta di pane e un fantasioso ripieno: la scacciata

Le origini della scacciata

La scacciata: anche per fare questo articolo dal sapore di Amarcord, mi sono divertita ad indagare sul passato di questa pietanza. Da quanto tempo i siciliani, e i catanesi in particolare, mangiano la scacciata a Natale?

L’origine della sua preparazione si perde nel tempo. Come molte prelibatezze della tavola più ricca, compare per la prima volta sulla tavola dei contadini nel XVII secolo. È un piatto di fatti umile, ma sostanzioso: la pasta del pane (stesa e richiusa a mo’ di calzone, ma con altra forma) veniva accompagnata dalle verdure e ortaggi di stagione; talvolta, invece, accoglieva al suo interno anche avanzi di altri pasti, come per esempio pezzi di carne.
La sua preparazione passa così, di generazione in generazione, attraverso il Regno di Sicilia, poi delle Due Sicilie, fino al 1763. In quell’anno, infatti, la scacciata assurge al suo ruolo di piatto delle feste: il principe di Paternò, Moncada, la volle sulla sua tavola per le festività natalizie.

pane fatto in casa (fonte: https://dilei.it/)

Tradizionalmente per impastare la scacciata si usava il lievito madre, come per il pane; oggi, si prepara anche con lievito di birra. (fonte foto: https://dilei.it/)

Per quanto riguarda il nome, basta affinare l’orecchio e lavorare (neanche troppo) d’ingegno per capire che si riferisce alla sua forma “schiacciata”. Volendo essere pignoli, l’etimo dovrebbe avere origine castigliese: da Scàu e ciàta, ovvero “sotto i piedi”, quindi, “schiacciata”.

Varianti, catanesi e non solo

La scacciata potete farcirla ad ogni modo: l’ingrediente fondamentale resta, comunque, la pasta di pane e la sua lavorazione. Tra le più gettonate per la notte di Natale vi è sicuramente quella ripiena di salsiccia, ma potrete trovarne d’ogni tipo: con formaggi, cavolfiore, olive, cipolle, acciughe, broccoli, patate e così via. Se si pensa all’origine di questo piatto, ovvero ad un modo per riciclare gli avanzi, la tradizione si è mantenuta abbastanza coerentemente.

E, a proposito sia di varianti che delle mie origini miste, una variante della scacciata è anche la impanata siracusana, o ‘mpanata messinese. Anche in questo caso si attribuisce al nome un’origine linguistica non siciliana, derivante dalla empanada spagnola.

Cosa si mangia a Catania per la cena di Natale? ultima modifica: 2017-12-21T10:35:47+01:00 da Natasha Puglisi

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