Studenti e volontari a Catania uniti per la salvaguardia della spiaggia libera della Playa: un risultato straordinario con 600 kg di rifiuti raccolti. L’importanza di un’iniziativa promossa dall’Università di Catania in collaborazione con l’associazione ambientalista Marevivo è emersa chiaramente durante il World Cleanup Day. Più di 150 volontari si sono uniti per ripulire un’area vicina alla spiaggia libera, raccogliendo ben 71 sacchi di rifiuti e una quantità considerevole di oggetti ingombranti.
Immagine di copertina di Di andrea – Plaia-Catania, CC BY-SA 2.0, wikimedia
Studenti e volontari a Catania a lavoro durante il World Cleanup Day
Fin dalle prime ore del mattino del 15 settembre, giovani entusiasti si sono riversati sulla spiaggia per restituire dignità a un tratto di costa magnifico. Un tratto pesantemente deturpato da visitatori incivili che abbandonano rifiuti in modo irresponsabile. Centinaia di sacchetti di spazzatura seppelliti sotto la sabbia della Playa di Catania sono stati recuperati insieme a oltre mille bottiglie di vetro e plastica lasciate accanto a fuochi spenti.
I dati sulla quantità di rifiuti raccolti sono allarmanti: un totale di 600 kg. Rifiuti non differenziati, plastica e vetro che, se trattati adeguatamente, potrebbero diventare una risorsa preziosa. La raccolta è stata eseguita con attenzione alla differenziazione dei materiali, compreso il campionamento e la pesatura dei rifiuti recuperati, al fine di contribuire ai dati dell’organizzazione mondiale che promuove la pulizia del pianeta.
L’evento ha visto la collaborazione del Comune di Catania, che ha supervisionato il ritiro dei rifiuti e degli oggetti ingombranti attraverso l’intervento della società Eco.Car. Inoltre, hanno partecipato all’iniziativa la Capitaneria di Porto e i veterinari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, con sedi a Palermo e Catania. Alla fine della giornata, è stata effettuata la liberazione in mare di una tartaruga marina della specie Caretta caretta, battezzata Helene. Questa tartaruga era stata recuperata in precarie condizioni a causa della presenza di plastica nel suo intestino. La sua riabilitazione è stata possibile grazie agli sforzi dedicati del centro di recupero. Ora è stata restituita al suo habitat naturale, con la speranza di un futuro libero da pericoli.
L’importanza dell’educazione ambientale
Il professore Iuri Peri, coordinatore scientifico del progetto e docente presso il Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, ha dichiarato: “Abbiamo scelto di iniziare la Summer School con un evento che può sembrare conclusivo ma che, in realtà, rappresenta solo l’inizio di un percorso di formazione per questi giovani.
Questo evento è stato organizzato per far comprendere ai partecipanti l’importanza dell’educazione ambientale nella responsabilizzazione di tutti nei confronti del nostro patrimonio ambientale. È fondamentale far conoscere ai giovani i benefici sociali e le opportunità di sviluppo sostenibile che l’ambiente può offrire prima che sia troppo tardi, evitando conseguenze catastrofiche. Questa giornata ha anche preparato questi giovani in modo informale e inclusivo per il percorso che inizieranno in aula, dove saranno chiamati a esplorare gli aspetti scientifici legati all’ambiente naturale e a imparare le metodologie più innovative per l’educazione ambientale.”
Questa iniziativa è un esempio positivo di come l’educazione ambientale e l’azione concreta possano contribuire a preservare il nostro ambiente naturale. Iniziativa che, inoltre coinvolge giovani e volontari nella lotta contro l’inquinamento marino e l’abbandono dei rifiuti. L’impegno di tutti è fondamentale per un futuro sostenibile e la protezione dei nostri ecosistemi marini.
