BambinaRte: l'importanza di un'idea di vita consapevole e responsabile già dall'infanzia itCatania -

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ASSOCIAZIONI INTERVISTE

BambinaRte: l’importanza di un’idea di vita consapevole e responsabile già dall’infanzia

BambinArte Museum a Catania. Foto di: BambinArte

BambinaRte non può che essere un progetto di vita che, partendo dall’infanzia, si prospetta di arrivare in età adulta con una certa consapevolezza di sé e del collettivo. Progetti, eventi, arte, riflessioni, lettura: sono solo alcune delle idee avute da Mario Giuffrida, responsabile delle “Città inVisibili” di Catania, che abbiamo intervistato per i lettori di itCatania.

Negli ultimi 30 anni si è sempre scommesso per sviluppare idee (che spaziano dalla legalità alla creatività, dalla lettura alla scrittura, dall’arte al cinema, dal teatro al gioco, dalla formazione alla documentazione) che si pongono come finalità quella di imprimere un nuovo processo educativo e di crescita civile e culturale, attraverso il gioco.

Tutto nasce da un’idea di fondo. Cosa vi ha spinto a creare BambinaRte?

La risposta ha, forse, origini più antiche se così possiamo dire. Risale agli anni in cui leggendo Le città invisibili di Italo Calvino ne rimasi folgorato e, qualche anno più in la, decisi di adottarne lo spirito e il titolo dando forma al mio progetto di Città inVisibili. Partendo da qui pensai a quante espressioni esprimono svalutazioni delle culture dei bambini e delle bambine: una di queste è “non fare bambinate”, come dire che i bambini non sono capaci di fare altro se non sciocchezze. E allora l’idea per restituire dignità alla cultura dell’infanzia corressi la “parolaccia” innestando un R maiuscola che ne modificò il senso, indicò una diversa prospettiva, un’altra direzione.

I vostri progetti sono improntati sull’importanza del riciclo creativo, della conoscenza dell’arte e della bellezza in genere, del teatro e della lettura. Come sperate che siano, quindi, le generazioni future che state incontrando nelle varie attività?

Con le nostre proposte per l’infanzia e l’adolescenza cerchiamo di far emergere i punti di vista dei bambini e la costruzione di un nuovo variegato mondo di saperi, immaginazioni, relazioni. Non solo con il fare ma anche contemplando, guardando, sentendo, respirando, apprendendo con il corpo per scoprirne potenza e vulnerabilità, averne consapevolezza e accettarlo, imparare a leggere sentimenti ed emozioni. Promuovere la cittadinanza attiva attraverso il coinvolgimento in esperienze significative ha fatto emergere la necessità di lavorare sull’Im…portarsi contrapposto al Me ne frego. Serve un ampliamento degli orizzonti non più territoriali o nazionali, ma proiettati in direzione del mondo. Questo è il nostro auspicio!

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BambinaRte, un’idea costante di crescita attiva. Foto di: BambinaRte

Perché le Città sono Invisibili?

A questa domanda rispondo con una citazione tratta da La visione dell’invisibile: “Le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio non solo di merci, ma di parole, di desideri, di ricordi.” Le città sono invisibili perché hanno perso o stanno perdendo le parole, i desideri, i ricordi, la prospettiva utopica che nutre i sogni. Chi pensa che i bambini, i ragazzi, facciano bambinate è perché non li vede, e non vedendoli li rendono invisibili, e diventano, esclusi!

Cosa bisognerebbe fare per renderle Visibili e, soprattutto, Vivibili?

Bisogna coltivare il seme dell’utopia. I giovani vogliono sognare, vogliono avere un’utopia, vogliono pensare che sia possibile un mondo migliore. Diceva Tiziano Terzani: “Secondo me si può davvero cambiare il mondo, per farlo però prima dobbiamo riuscire a cambiare noi stessi. Prendere coscienza. Solo prendendo coscienza di quel che si fa inutilmente si può capire quali siano le cose che realmente ci servono, utili davvero per vivere meglio, per prendere più tempo”. Noi ci muoviamo in questa direzione, lavorando con i bambini e i grandi a trovare le risposte, attraverso altre domande, educando alla conoscenza attraverso il gioco e l’uso dei differenti linguaggi espressivi.

Siamo in viaggio, un viaggio di esplorazione e conoscenza che sta attivando interconnessioni; stiamo attraversando territori dove si accorciano le distanze e c’è la vita declinata in tutte le sue sfumature che ci ricorda che desideri e aspettative sono parte di un contesto nel quale necessariamente conviviamo e ci incontriamo, perché siamo abitanti dello stesso pianeta. Abbiamo deciso di varcare il cancello di accesso sullo stupore del mondo, attraverso gli occhi ammalati di meraviglia dei bambini e delle bambine, perché si, io come loro, credo sia possibile coltivare l’utopia che significa non solo mantenere fiducia nel futuro, ma essere capaci di stare accanto ai bambini che, nelle parole di Gianni Rodari, dal futuro vengono.

Come possono le Bambinate diventare BambinaRte?

Riconoscendo il diritto di cittadinanza a tutti i bambini e le bambine fuori dalla retorica, lontano dalle strumentalizzazioni e dagli stanchi e vuoti bla, bla, bla. Non sminuendo la loro capacità espressiva, e perché no eliminando un’altra “parolaccia” dal vocabolario degli adulti sapienti: i lavoretti! È così difficile credere che i bambini, per dirlo con le parole di Franco Lorenzoni, pensano grande?

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Esperienze di BambinaRrte. Foto di: BambinArte

BambinaRte è una scommessa fatta sul riconoscimento della cultura dell’infanzia ed è diventato negli anni un luogo di incontri e confronti tra esperienze, proposte, sperimentazioni culturali e artistiche che hanno avuto per protagonista il bambino. L’esperienza di BambinaRte è nata nel 2000, come progetto sperimentale sull’arte, con i primi laboratori espressivi indirizzati ai bambini frequentanti le scuole comunali dell’infanzia catanesi. Trasformatosi negli anni in un’importante ribalta dei linguaggi espressivi, ha offerto per 10 anni occasioni ludiche e artistiche, non solo a scuola, ma in spazi della città, in cui i bambini con i genitori hanno potuto incontrarsi, giocare, esprimersi e vivere relazioni al di fuori dell’ambiente scolastico.

I quartieri della città sono stati un palcoscenico per l’intera manifestazione che ha avuto come luoghi privilegiati per le attività, spazi espositivi, biblioteche, centri di aggregazione, sale cinematografiche, musei. BambinaRte, nel 2009, fa vincere al Comune di Catania il Premio “Una P.A. da favola – Quarta edizione” per la capacità di stimolare lo sviluppo della creatività dei bambini dai 3 ai 5 anni, proponendo momenti di confronto con il mondo dell’arte concreti e vissuti al fine di imparare in modo attivo.

Quali progetti avete realizzato finora?

Raccontare più di trent’anni di attività non è semplice. “PAROLE DAL MONDO DI DENTRO” è un progetto di scrittura “poetica” finanziato dal Rotary di Catania. Ha indagato appartenenza e condivisione, giustizia e legalità, uguaglianza e diversità, ma anche tenerezza e rabbia, delusioni e attimi di gioia, nostalgie e avventure, pensieri sul mondo di un gruppo di ragazzi di età compresa tra i 14 e i 25 anni in carico ai servizi della giustizia minorile. Ha rappresentato un’occasione di esercizio della parola grazie al clima, che in una sospensione del giudizio, ha reso possibile la libera espressione in un confronto scevro da strumentalizzazioni e atteggiamenti seduttivi, restituendo voce a chi credeva di non averne, dando la possibilità di vedersi unici e non soli, riconoscendo la fragilità come valore e dando dignità a tutti.

Tra i più longevi non si può non citare Lib(E)ri – progetto di promozione del libro e della lettura. Negli anni si sono sempre create le occasioni per raccontare alla città le esperienze fatte, attraverso l’allestimento di visionarie installazioni, dove tra libri interattivi, ardite installazioni, architetture volanti si è determinata una sospensione del tempo a favore della immaginazione e del sogno.

Il lavoro stimolante attraverso l’uso della videocamera a circuito chiuso, computer e la lavagna luminosa ha dato vita a pARTEnze, itinerario che attraverso il gioco, la ricerca, la sperimentazione e l’esperienza è stato uno stimolo per raccontare e raccontarsi. Un progetto che ha coinvolto i bambini della scuola primaria, proponendosi come scommessa ecologica, etica, educativa, estetica ed economica. Protagonisti i materiali che da oggetti diventano soggetti e attraverso un loro linguaggio, una loro grammatica, possono narrare storie, creare nuove relazioni, offrire spunti per guardare con sguardo interlocutorio, sguardo che cerca nuove e possibili piste di ricerca, di uso, di significato.

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BambinaRte Museum alla scuola Narciso di Catania. Foto di: BambinaRte

In occasione del trentennale della morte di Gianni Rodari, abbiamo elaborato RODARIamo, articolato su diversi percorsi tutti integrati tra di loro che hanno preso spunto dagli Esercizi di Fantastica un volume che avrebbe dovuto affiancare la Grammatica della fantasia.

PIETRE PARLANTI è stato un progetto di cittadinanza attiva e riqualificazione di spazi pubblici attraverso una progettazione partecipata.

Raccontateci l’esperienza del BambinaRte Museum alla scuola Narciso di Catania. Come è stato approcciarvi con i bambini e le loro famiglie?

Il BambinaRte Museum vuole offrire uno sguardo diverso, l’occasione per cambiare il punto di vista, l’opportunità per ribaltare tutto, il pretesto per osservare la realtà e cercare la bellezza dentro il brutto: Meravigliare, cercando l’inaspettato dietro le cose che vediamo ogni giorno!

Dopo una prolungata assenza, quest’anno, il progetto è ritornato in una edizione speciale: l’esperienza rimane a scuola per dare “colore” a un corridoio, e a una stanza, della scuola dell’infanzia comunale “Narciso”. L’obiettivo che ci siamo dati è, infatti, quello della qualificazione di uno degli spazi di maggior transito. Questo luogo attraverso il quale fino ad oggi si è effettuato un passaggio veloce, per andare in mensa oppure in palestra, diventa sede permanente del BambinArte Museum, ovvero di un luogo dedicato all’arte dei bambini, dove si incontrano saperi e desideri in un racconto tra forme, parole e colori. In particolare, questa installazione permanente riattribuisce nuovi significati a oggetti e/o materiali considerati scarti che grazie a un virtuoso processo creativo offrono agli occhi nuove opportunità, nuovi sguardi che permettono di indagare il segreto della Meraviglia!

Il BambinaRte Museum è l’occasione per cambiare il punto di vista, l’opportunità per ribaltare tutto, il pretesto per osservare la realtà e cercare la bellezza dentro il brutto. Il percorso ha coinvolto bambini e genitori in un virtuoso incantamento fatto di operativa partecipazione, condivisione e collaborazione. Abbiamo voluto stimolare un senso di appartenenza con un lavoro di staffetta che ha contribuito al passaggio dall’IO al NOI che ci ha fatto diventare tutti partecipi, e responsabili, di una grande opera collettiva. Ci piace pensare al nostro “Museo” come a un cantiere abitato da Sogni che hanno la forza di trasformare e rendere visibile l’invisibile: scarti creativi, scatti immaginari, atti concreti che hanno fatto deragliare lo sguardo nella direzione di altri incontri che hanno nutrito la nostra curiosità, stimolato il nostro fantastico.

Quali progetti per il futuro?

Continuare a nutrire i sogni e guardare ottimisticamente al domani avendo presenti le difficoltà di oggi, trasformando le criticità in opportunità, stimolare a cercare risposte su cosa sia e possa essere una città educante, e vivere “nell’attenzione” nel segno di Lorenzo Milani, per non perdere nessuno.

BambinaRte: l’importanza di un’idea di vita consapevole e responsabile già dall’infanzia ultima modifica: 2023-06-20T06:38:30+02:00 da Valentina Friscia

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