La strada del vino dell’Etna, un momento magico per turisti, catanesi e amanti delle favole.
La prima volta che mi hanno parlato dell’Etna, non me ne parlarono come di un vulcano. Un vulcano ancora attivo, esplosivo, che ha dato vita a questo splendido golfo e ha determinato per Catania fama e rispetto, fin dai tempi più antichi.
No.
Il primo a parlarmene fu mio nonno. Amante, come ogni buon siciliano, delle cose semplici, delle cose che possono toccarsi e che sporcano. La terra, il sudore, l’uva.
La prima cosa che mi fu detta è sata: “la vedi ‘a muntagna lei porta alla vite la linfa per diventare la bontà che poi noi beviamo.”
Sentendo questa storia, la connessione tra ‘a muntagna e il vino mi pareva assurda. Anche perché io non bevevo vino all’epoca, ovviamente, e non capivo di quale grande bontà parlasse. Col tempo compresi che, in realtà, essi erano strettamente collegati.
L’Etna un vulcano dalle mille facce
Oggi so molte più cose sull’Etna. E’ un Vulcano attivo, classificato tra i vulcani a scudo, la sua altezza varia a seconda delle eruzioni, frequentissime. Patrimonio Mondiale dell’Umanità, l’Etna è la regina incontrastata della nostra città. Il suo territorio, quello che giace alle pendici, è fra i più fertili e la natura del paesaggio è una testimonianza della forza generatrice di madre Etna.
Le strada del vino dell’Etna, così come si fa con i cammini di pellegrinaggio verso le Madonne, è un crocevia di sapori, profumi, colori e cultura che fanno capire facilmente che questo itinerario è tra quelli che più ti rimangono dentro, anche quando poi ritorni a casa.
La strada del vino dell’Etna è tra le scoperte che più possono colpire un turista, ma la cosa straordinaria è che può affascinare anche un catanese, senza apparire mai banale o artefatta. Un percorso vero, dove ad ogni altezza diversa, si sviluppa un paesaggio diverso. Mille facce questa montagna e mille voci e volti.
Sarà piacevole ammirare case rurali, adattarsi alla pietra, e palmenti antichi come perle nel paesaggio, che varia dal desertico al rigogliosamente verde scuro. Castagni millenari e vigneti antichi testimoni del coraggio e della passione del popolo della montagna. Un popolo paziente e operoso, che non si abbatte alla distruzione del Vulcano, bensì trova forza nella terra nera, ricca di minerali. Il paesaggio urbano etneo è ricco di importanza e di patrimonio culturale e le chiese in pietra lavica, i castelli, le torri e le antiche rocche lo testimoniano.
I vigneti della strada del vino dell’Etna
I vigneti nella strada del vino dell’Etna partono dai 400 metri sopra il livello del mare. Sono esposti alle mille escursioni termiche che variano da giorno a notte. Il luogo è sottoposto a variazioni climatiche continue. Mattine con trenta gradi e notti fredde; poi afa, pioggia, vento, grandine, neve. Spesso per via della terra lavica, i vigneti si riempono della sabbia dell’Etna, ma queste sono condizioni che rendono la terra ricca di minerali. I vigneti che fanno questi vini sono preziosi perché coniugano il sole più cocente al vento forte, la vegetazione florida alla siccità più spietata.
Le vie per arrivare alle cantine dell’Etna
Partendo dalla Riviera dei Limoni a Riposto, si può salire per Santa Venerina, Zafferana Etnea, Milo, Sant’Alfio, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Randazzo, Bronte, Adrano. Per poi raggiungere Trecastagni, l’altro versante della montagna. La strada del vino dell’Etna, può essere intrapresa da qualunque altezza, non c’è una regola da seguire solo il proprio istinto. E per chi vuole associare ancora di più il proprio percorso ad un’avventura c’è il Treno dei Vini dell’Etna. Questo treno potrà regalarvi divertimento, conoscenza e un modo unico al mondo di vivere la nostra montagna. Si percorreranno le pendici dell’Etna a bordo dell’automotrice della Ferrovia Circumetnea, per inoltrarsi poi, con il Wine Bus, nelle Strade del Vino dell’Etna e scoprire le più belle cantine del territorio.
Tra i vini D.O.P. l’Etna rosso, rosato e bianco, Carricante, Nerello Mascalese, e molti altri. Forse non tutti sanno che nella strada del vino dell’Etna non ci sono solo vitigni autoctoni, ma anche internazionali. Come quello del Cabernet, Merlot e Syrah. La mistione di queste tipologie rende il risultato dei vini eccellenti.
Entrare in una cantina e degustare un vino è un po’ come tornare bambina…
Ha poco a che fare col piacere del bere vino e, dall’altro canto, è fondamentale amare questa bevanda che deriva dall’uva. Per me, è come rivedere in quell’uva tonda, in quel bicchiere rosso come il sangue, o bianco come il sudore, in quell’odore tra il mosto e l’aceto, le stesse sensazioni di cui mio nonno mi parlava. Capire, all’improvviso, la magica connessione tra ‘a montagna, Signora di Catania, e il sapore che in bocca si scioglie in mille sfumature diverse. Un’emozione, quella che si vive con la strada del vino dell’Etna, da provare e riprovare, e apprezzarne sempre immagini e sensazioni diverse.
“La forza sconvolgente del vino penetra l’uomo e nelle vene sparge e distribuisce l’ardore.”
Tito Lucrezio Caro