La Pasta italiana piace a tutti dai grandi ai piccini. Ma a Catania in tutte le tavole non può mancare quella con “u niuro de sicci“. Il piatto denominato “u niuro de sicci” è un classico della cucina catanese. Durante il periodo delle seppie è presente in tutte le tavole. Il nero delle seppie non è altro che un liquido nero secreto dalla seppia. E’ liberato da un’apposita sacca che si asporta dall’animale pescato. E poi in passato era usato anche come inchiostro. Ma oggi trova largo consumo nelle cucine, soprattutto in quella tradizionale della città.
Per comprare delle seppie, il catanese di solito si reca in pescheria. Ma per la sua preparazione bastano davvero pochi ingredienti. Seppie, estratto di pomodoro, cipolla, olio, sale e un pizzico di peperoncino. Inoltre può essere considerato anche un piatto unico, proprio perché pezzettini di seppia vanno aggiunti sulla pasta. Certo magari a mangiarli ci si può trovare con i denti neri, ma che importa il sapore non ha eguali.
Pasta italiana e la ricetta classica con u niuro de sicci
La ricetta tradizionale della cucina classica prevede l’utilizzo degli spaghetti. Per la preparazione del sugo occorre far rosolare la cipolla in un tegame con un filo d’olio d’oliva. Dopo qualche minuto aggiungere le seppie tagliate a pezzettini e lasciarle cuocere. Farle soffriggere e sfumare con del vino bianco. A questo punto occorre aggiungere il concentrato di pomodoro, un pizzico di peperoncino ed il nero delle seppie. Ma questo è il momento più delicato perché il nero deve essere versato senza alcun residuo della sacca che lo contiene. Lasciare cuocere per 15-20 minuti a fuoco lento. Mentre la pasta si lessa in acqua salata a parte. Non appena è cotta si mischia con il sugo ed il piatto è pronto. Secondo la tradizione ci va su una bella spolvera di pepato, cosa che fa inorridire chi sostiene che non si usi il formaggio sulla pasta con il pesce.
Tante varianti per lo stesso piatto
Esistono tante varianti e tante idee nuove per lo stesso piatto. A partire dalla stessa pasta, che spesso è sostituita dalle linguine. Ma anche dal riso, sempre più gettonato anche se più usato in nord Italia. Un’altra variante è poi l’uso della salsa invece che del concentrato. Invece sta trovando molto utilizzo l’aggiunta anche di gamberetti o salsa di acciughe e cipolle (piatto tipico del Veneto). In Spagna ad esempio si aggiungono cozze o le vongole. Ma la vera ed unica è quella che viene servita rappresentando il nostro vulcano. La pasta è arrotolata come una montagnetta, in cima un cucchiaio di salsa ed una spolverata di ricotta di capra. E così si rappresenta l’Etna, il simbolo tipico della città di Catania. Ed in un solo piatto tutta la tradizione catanese è servita, mare e montagna si ritrovano per un’esaltazione di sapori difficili da replicare.