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Nessuna pace per Angelina Mioccio: a rischio crollo la cappella gentilizia

Valentina Friscia

Qui dorme Angelina Mioccio di anni diciannove. Anima Innocentissima. Chiuse i suoi begli occhi all’alba…”. Questa è l’intestazione posta sulla tomba di Angelina Mioccio presso una cappella gentilizia del Cimitero di Catania.  

La giovane “mummia di Catania”, così è stata definita la ragazza 19enne morta suicida nel 1900, riposa in una cappella che si trova condizioni pietose a rischio crollo. La sua lapide non si legge quasi più, ma il suo sguardo vitreo e vestita con l’abito da sposa la rendono riconoscibile e apprezzabile da curiosi e dai passanti che vogliono dedicare una preghiera alla defunta. 

Salviamo Angelina Mioccio! 

Sapientemente imbalsamata, Catania rischia di perdere un prestigioso reperto storico catanese. Vari crolli stanno dimostrando che la struttura sta lentamente collassando, dopo quasi un secolo che Angelina è stata seppellita. Inoltre, dopo il crollo della copertura metallica, la cappella resta “aperta” a estranei, tanto che la tomba è stata profanata più volte. Non solo da vandali: una signora si prende cura di Angelina Mioccio costantemente, ripulendo la tomba e portandole dei fiori freschi. Si tratta, però, di una situazione che il Comune di Catania dovrebbe prendersi a carico mettendo la tomba in sicurezza.  

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La storia di Angelina: un triste destino 

La bella addormentata catanese” è una giovanissima donna catanese morta suicida nel 1911. La sua triste vicenda l’ha resa nota, ma in realtà è figlia di una società antica che vedeva la donna nelle vesti esclusive di “moglie e madre”. A 19 anni, infatti, era già in età da matrimonio e fu promessa sposa, contro la sua volontà, a un ricco avvocato di 10 anni più grande di lei. La ragazza proveniva da una famiglia facoltosa catanese di origine ebrea, e quindi il padre voleva un ricco marito per lei. Ma Angelina era, in realtà, innamorata di Alfio, un giovane ragazzo di bassa estrazione sociale.  

L’amore per Alfio e l’obbligo del padre di sposare un altro uomo, fece sentire Angelina Mioccio senza via di scampo. Il gesto del suicidio dipese proprio da questa situazione. Era il 1911 e si gettò dal balcone del Castello di Leucatia. I genitori sceglieranno di imbalsamarla e vestirla con l’abito da sposa che avrebbe dovuto indossare nel suo matrimonio combinato. Triste ed eterno destino, che ancora oggi vive in un’infinita non-morte.  

Nessuna pace per Angelina Mioccio: a rischio crollo la cappella gentilizia ultima modifica: 2023-09-14T09:00:00+02:00 da Valentina Friscia

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