Lo stile dominante del primo novecento catanese è certamente il liberty. Ernesto Basile, Francesco Fichera, Tommaso Malerba e Paolo Lanzerotti sono i principali esponenti del liberty catanese. Nella città dell’elefante, infatti, nella prima metà del XX secolo vengono costruiti numerosi edifici che sono l’emblema di questa nuova corrente architettonica. Tra questi, spicca quello di via Etnea: la Villa Zingali Tetto.
Una reggia per un solo dimorante
Progettata dall’architetto Paolo Lanzerotti, la villa Zingali Tetto rappresentava il simbolo dell’avvento del liberty a Catania. Si trattava di un edifico di dimensioni considerevoli, composto da un solo corpo centrale a più piani e con delle terrazze che si affacciavano lungo tutta via Etnea. Vi era anche un giardino all’inglese, con numerose fontanelle e piccoli caseggiati. Nella parte più esterna, vi era un folto agrumeto. Si potrebbe pensare che una reggia di così vaste dimensioni fosse abitata da diverse persone. Invece, la villa era abitata da una sola persona. Il fortunato era un avvocato, il signor. Zingali Tetto, per l’appunto. Non ebbe mai una consorte e non lasciò alcuna eredità. Probabilmente visse all’interno della villa fin dopo la prima metà del secolo. Ma alla sua morte, che né fu di questa bellissima residenza?
Soffitto di una delle sale della villa
Da villa residenziale a museo della rappresentazione
Dopo la morte dell’avvocato Zingali Tetto, la villa rimase chiusa per un determinato periodo, ma verso la fine degli anni settanta, precisamente nel 1976, diventa di proprietà dell’Università di Catania. Da quel momento, all’interno dell’edificio si organizzarono degli eventi per cercare di ridare lustro a questo bellissimo palazzo novecentesco. Furono pianificate delle mostre al suo interno e solo negli ultimi anni si è pensato ad un connubio tra lo stile dell’edificio ed i principali fautori di quest’ultimo. Da allora, al suo interno sono conservati i principali prospetti su tavola e i più rilevanti lavori di tre grandi architetti di quel periodo: il Fichera, il Piranese e lo stesso Lanzerotti che fu anche l’architetto della villa.
Salone della villa Zingali Tetto
Il Mura e la notte dei musei
Negli ultimi anni l’edificio è divenuto sede del “Mura”, ovvero il Museo della Rappresentazione. Dopo diverso tempo in cui la struttura è rimasta chiusa al pubblico, recentemente, la villa è stata riaperta per accogliere i catanesi desiderosi di conoscere luoghi nascosti o poco conosciuti. Periodicamente l’edificio viene reso accessibile lasciando a bocca aperta numerose persone per la sua bellezza, la sua eleganza e la sua immensità.