Il clima della Sicilia. Un racconto mitologico. Un altro getto di inchiostro e una storia che lentamente si dispiega per dipingere la Sicilia. Una terra di suggestioni, colori, sapori e dove il sole trasumana le cose. L’isola in cui la bellezza sedimenta in una miscellanea di culture e tradizioni. Concedetemi ancora del tempo per quel desiderio che continua a pungere incessante. Raccontare, scoprire, capire e conoscersi. Divulgare tradizioni, storie e leggende per poterci riappropriare della nostra identità.
Il ratto di Proserpina
Tutto ebbe inizio un bel dì di primavera in una idillica Sicilia; isola in festa, creazione di una sinfonia dai colori tenui. Si racconta che il Dio Plutone, superbo e imperioso, emerse nei pressi di Enna, sui Monti Erei. Non fu la scenografia dei fiori, né il verde rigoglioso e neanche il tepore dei raggi solari a destarlo di meraviglia. Fu l’immagine sinuosa e femminile di Proserpina, figlia di Cerere, attorniata dalle Ninfe. Fu la vista di quella ragazza intenta a raccogliere i fiori sulle rive del lago di Pergusa. Un guizzo con quegli occhi di fuoco e le mani protese ad artigliarla. La vana fuga della giovane e il rapimento sì veloce. Proserpina fu rapita dal dio degli inferi e portata nel suo regno; in due falcate le fu addosso e l’abbracciò voracemente e via col dolce peso.
Fontana del Ratto di Proserpina a Catania. Il ratto di Proserpina fu così rapido che nessuno seppe dare spiegazioni alla sconsolata Cerere. La madre la cercò, perlustrò in lungo e in largo il lago di Pergusa e arrivò fino al vulcano Etna. Domandava, piangeva e invocava il nome della figlia. Si rivolse anche a Giove per avere notizie, ma come poteva il re di tutti gli dei tradire Plutone, suo amato fratello? Passarono giorni e notti nel dolore e nella tristezza. La dea dell’abbondanza e della fertilità dei campi, afflitta e adirata, si scagliò contro gli uomini portando carestie, pestilenze e siccità. Un’isola martoriata e distrutta. Non più frutti, non più verde lussureggiante e sfumature di colore in Sicilia.
Il clima della Sicilia
La devastazione cresceva in maniera proporzionale alla sofferenza degli uomini per quella terra vessata. La moltitudine di uomini e di donne si rivolse a Giove. Lo supplicò, lo pregò e gli chiese di far cessare quel martirio. Fu solo allora che Giove si interessò alla figlia di Cerere. Giove inviò Mercurio da Plutone per imporgli di restituire Proserpina alla madre. A Plutone non restò che obbedire. Però, prima di farla partire, fece mangiare alla sua amata dei chicchi di melograno. Quei chicchi legarono Proserpina a Plutone, ma Giove, ormai irremovibile decise di far trascorrere otto mesi, da gennaio ad agosto, sulla terra assieme alla madre. Quattro, invece, i mesi da settembre a dicembre, negli inferi con Plutone, stabilendo così l’alternanza di due sole stagioni nel clima della Sicilia.
Appunti e info
La versione del racconto mitologico con due stagioni è da riferirsi unicamente alla Sicilia. Nelle altre versioni, invece, i mesi concessi da Giove sono così ripartiti: sei mesi ogni anno insieme alla madre (estate e primavera), e i sei mesi restanti insieme a Plutone (autunno e inverno).
Le frasi in corsivo si riferiscono alla versione del mito del ratto di Proserpina di Claudiano.