Her Story, passeggiata femminista a Catania

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Her Story, passeggiata femminista a Catania

Sede del Collettivo Differenza Donna, in via Maddalena 59 ph Angela Strano

Sede del Collettivo Differenza Donna, in via Maddalena 59 ph Angela Strano

Un momento di aggregazione e condivisione rispetto ai luoghi della politica delle donne. Un ripercorrere la storia delle realtà catanesi in cui esse hanno rivendicato la loro libertà proprio in quanto donne, partendo da se stesse e dalla politica del desiderio, rispetto alle loro aspirazioni. Her Story è una passeggiata femminista svoltasi lo scorso 25 novembre, un sabato mattina. In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, le femministe catanesi hanno ricordato quanto è fondamentale rivendicare il proprio spazio nel mondo.

Il punto di inizio

La passeggiata Her Story ha trovato organizzazione con la Ragnatela, la Città Felice, la Cgil Catania e l’associazione Fare Stormo di Misterbianco. Essa ha attraversato alcuni dei luoghi (probabilmente vi sarà un seguito) in cui le femministe si sono incontrate e continuano a incontrarsi. Esse, con la politica delle donne, convergono nel contrastare la violenza maschile sul sesso femminile e tendono a costruire nuove relazioni, partendo dalla propria soggettività in quanto donne.

Il punto di ritrovo, da dove inizia la passeggiata, è via Maddalena 59. Qui ha avuto sede il Collettivo Differenza Donna, dal 1978 al 1984. Emma Baeri Parisi, femminista storica a Catania, ricorda come si svolgeva in questo luogo la politica delle donne. Essa era incentrata sulle pratiche di autocoscienza, che costituiscono un pilastro del femminismo. Attraverso tali pratiche le donne si confrontavano rispetto al loro vissuto, cercando di smontare il patriarcato di cui è ancora permeata la società. Con l’autocoscienza le donne si riunivano e si esprimevano, un aspetto innovativo portato dal femminismo. Questo perché, sino a non molto tempo prima, le donne non potevano incontrarsi in quanto sono confinate alla sfera privata dell’ambiente domestico.

Soprattutto attraverso la pratica dell’autocoscienza le donne riuscivano a partire da sé, quindi a comprendere i loro desideri, aspirazioni e pure il loro disagio in un contesto sociale strutturato al maschile. Al Collettivo Differenza Donna solitamente ci si incontrava il giovedì e il venerdì; un luogo storico.

Her Story, il centro antiviolenza Elvira Colosi
Centro antiviolenza Elvira Colosi in via Crociferi 40 ph Angela Strano

Her Story, i luoghi delle donne

Prosegue il percorso da via Santa Maddalena fino a via Crociferi 40, sede delle Cgil. Qui il sindacato ha aperto il Centro donna “Elvira Colosi”. Rosaria Leonardi spiega che si tratta di un luogo per le donne che trovano ascolto da persone esterne. Il Centro donna interagisce con varie reti antiviolenza e assistenti sociali. Rosaria afferma che è fondamentale la collaborazione degli uomini; è necessario che anch’essi partano da sé, affinché si ponga fine alla violenza, problema da affrontare in misura sistemica. Ancora Rosaria ricorda l’importanza dei contratti collettivi di lavoro, i quali hanno sancito la parità salariale tra uomini e donne, e le leggi sulla genitorialità. Dopo questo discorso, Carmina Daniele della Città Felice legge un brano tratto da Ferite a morte di Serena Dandini. Esso si riferisce a Marie Trintignant, figlia del celebre attore Jean Louis, vittima di femminicidio dal compagno Bertrand Cantat.

La tappa successiva di Her Story è via Caff 21, attuale sede della Città Felice e della Ragnatela. Come ricorda Anna Di Salvo, la prima nasce trent’anni fa, ispirandosi al gruppo femminista Le Lune. Una realtà che costituisce il nucleo della politica delle donne a Catania, tendente sempre alla bellezza per la città. Un luogo d’arte, che parte dal desiderio femminile. La Città Felice segue la politica delle donne portata avanti dalla Libreria delle donne di Milano e dalla comunità filosofica Diotima di Verona. Essa, assieme ad altre realtà e associazioni, tesse relazioni tanto da costituire la rete antiviolenza la Ragnatela. Quest’ultima è contro tutti i soprusi che le donne subiscono in una realtà strutturata al maschile. Tra i tanti abusi, molti a livello istituzionale, figura la legge 54/2006 che penalizza fortemente le madri denunciano i compagni violenti. La Ragnatela si rivolge a uomini e donne affinché avvenga il passaggio verso la civiltà e quindi la cessazione della violenza.

Una passeggiata in memoria dei luoghi del femminismo

Her Story prosegue fino a piazza Spirito Santo 4, sede del Coordinamento per l’autodeterminazione della donna dal 1980 al 1985. Vi si riunivano gruppi di donne coordinati tra loro, in cui esse discutevano di pace, aborto, lato oscuro del maschile, quello prevaricatore. Un coordinamento che è stato trampolino di lancio per l’elaborazione del femminile. Anch’esso ha collaborato con la Libreria delle donne. Un filo conduttore tra il prima ed ora.

Nella Condorelli, altra femminista storica, ricorda l’MLD (Movimento di liberazione della donna) CISA. Esso è stato il primissimo centro antiviolenza a Catania, in via Rosolino Pilo, della prima metà degli anni ’70. Nella ricorda che l’MLD si contraddistingueva rispetto agli altri per il suo coinvolgimento dal basso, per l’azione diretta. La lotta portata avanti era contro la criminalizzazione dell’aborto, per una contraccezione sicura e per la libertà femminile di gestire il proprio corpo. Prima della legge 194/1978, dal Codice Rocco, di stampo fascista, l’interruzione volontaria di gravidanza era considerata un attentato alla razza. Si può affermare che l’MLD è antesignano degli odierni consultori, poiché le femministe supportavano le donne che decidevano di abortire, ancora fino al 1978 in modo clandestino. Inoltre Nella sostiene che il movimento femminista catanese è stato tra i più importanti d’Italia, sia a livello teorico che in termini di numeri.

Collettivo separatista Se No
Presentazione Collettivo Se No, attivo tra la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni 90 ph Angela Strano

Her Story, tra passato e presente

L’ultima tappa della passeggiata femminista è via Corridoni 24B, sede del Collettivo separatista Se No, attivo dal 1987 al 1994. Anna Di Salvo ne ricorda l’esistenza. Si trattava di un luogo che accoglieva la complessità dell’essere donna. Trovavano spazio sia le madri che non, sia le omosessuali che le eterosessuali. Tutte accomunate dalla necessità di esprimere e condividere la loro essenza in quanto donne, dalle varie sfaccettature. Al Collettivo Se No esse organizzavano una mole di eventi, tutti riportati da un’ampia documentazione. Dalle mostre alle conferenze, dai cineforum alle assemblee, fino alle gite fuori porta, è stata una realtà catanese colonna del femminismo.

Her Story è stato un momento di grande emozione e coinvolgimento. Un’occasione per ricordare come le donne a livello politico hanno rivendicato la loro libertà e di quanto necessario sia mantenerla oggigiorno. Con l’aumento della violenza maschile ed istituzionale sulle donne, è fondamentale riprendere quella che è la coscienza femminista.

Her Story, passeggiata femminista a Catania ultima modifica: 2023-12-07T07:52:12+01:00 da Angela Strano

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