Continuano le esposizioni dell’associazione Delfare. Dopo la recente mostra durante il periodo delle feste, Natale ai Minoriti, e Arts and Crafts della scorsa primavera, adesso è aperta al pubblico Fatto a Mano. Un allestimento che dura dal 31 gennaio al 5 febbraio, in un periodo di grande fermento per la città.
La spinta verso una nuova esposizione
L’associazione Delfare è costituita da artigiani/e che si autogestiscono. Figure che organizzano periodicamente esposizioni con le loro realizzazioni, frutto di una manualità straordinaria. Mostre in cui ci si addentra totalmente nella dimensione creativa, con manufatti che costituiscono pezzi unici. Fatto a Mano è un omaggio verso sant’Agata, la cui festa ritorna dopo due anni. Un culto sentito fin dal profondo dell’anima dai catanesi, aspetto rilevato dagli/le artigiani/e di Delfare. Vi sono due sale dedicate alla patrona catanese, anzitutto la camera dell’arte. Essa ospita la rappresentazione iconografica di Agata, con delle stampe, cioè riproduzioni di opere sulla sua vita, soprattutto il martirio. E’ presente pure un quadro originale del ‘700 ritraente il volto della santa.
Nel corso dell’esposizione, alla camera dell’arte si aggiungono candelore e fercolo, per completare l’allestimento. Nella sala ingresso sono presenti i manufatti realizzati dai membri dell’associazione Delfare per omaggiare sant’Agata, ognuno/a col suo estro creativo. Un’esposizione nell’esposizione dal nome Amore e devozione. Lungo il cortile dei Minoriti, inoltre, si trova un’installazione con manichini vestiti da devoti.
Fatto a Mano: chi trova spazio
L’artigianato esposto è assolutamente eterogeneo. Si può ammirare la ceramica in tutte le declinazioni, come quella Raku di Orazio Ciaramella (presidente di Delfare), le creazioni di Uccio Caruso o la produzione artistica di Lidia Conti Galì. Trovano spazio le realizzazioni di Angela La Rosa, Laura Calareso con Etna Lava Rock, Piera Palermo e Loredana Finocchiaro con Loros Art. Ciascuna di queste incarna una sua autenticità, uno stile artistico-creativo lasciato da chi crea. Si può ammirare la fotografia di Alberta Dionisi, che porta a dispiegare orizzonti sempre nuovi. E ancora creazioni ad uncinetto, in cuoio, il mosaico contemporaneo di Michele Picone e gli acquerelli di Marco Nolasco.
Le borse dipinte a mano di Elisa Spina, le composizioni botaniche di Giuseppe Oliveri e l’arte della cesteria di Vincenzo Savoca. Uno degli antichi mestieri identitari per la Sicilia, che vive ancora grazie ad alcune figure, come Claudio Romano nel siracusano e la bottega L’arte dei vimini a Palermo. E’ presente lo stand di Gianfranco Romano, proveniente da Paternò, in cui fa conoscere la sua associazione Storia e tradizioni di Sicilia. Egli è sempre stato affascinato dal folklore della Trinacria e ne vuol mantenere viva la memoria e l’identità. Fatto a mano è un’esposizione che merita di essere visitata, per tutto ciò che propone. Tra manualità e tradizione, tra folklore e creatività, questo caratterizza i suoi corridoi.
