Catania svela e disvela trame sublimi. Avanza, accenna e intona storie. La memoria si ridesta, prende forma e la città, ancora una volta, assume la forma di un romanzo. Un altro amarcord preso in prestito, un altro tassello del puzzle e un’altra sfaccettatura della città tra acqua e fuoco. La storia del Vaporetto della Playa, per conoscere, per vagheggiare sui fantasmi di ieri e vivere la pienezza dell’oggi. Un racconto per recuperare la memoria collettiva perduta negli abissi, lavarsi il cuore, ritrovare e conoscere identità e radici.
Vaporetto della Playa: Catania anni ’30
Estate, 1930. Lo sguardo si sofferma sulla fitta vegetazione del chiostro dei Benedettini, sulle carrozze, sulle vele delle barche e sul tram. Il sole bacia e illumina con raggi caldi la città. I catanesi, dopo un caffè e una fetta di torta nelle splendide pasticcerie del centro, si dividono tra l’Etna e il mare. Si cerca refrigerio in montagna o con un tuffo al mare per qualche ora di libertà cercando di dimenticare gli affanni. L’odore del mare imbevuto di salsedine e di scogli ricoperti di alghe penetra prepotentemente nelle narici. La playa ( più correttamente Plaia) pullula di lidi strapieni di gente, di bambini intenti a far castelli di sabbia e donne fasciate in meravigliosi costumi da bagno. La moda si fa più audace e l’eco delle dive di Hollywood e del cinema in bianco e nero inizia a farsi sentire anche qui, tra le bagnanti più ardite.
Tra ombrelloni, pasta al forno e carte da gioco, il catanese trascorre le ore più felici. I più ricchi fanno costruire ampie cabine e raggiungono la meta agognata in carrozza o in automobile. I più poveri, invece, ricorrono all’utilizzo del tram o giungono a piedi. Ogni mezz’ora arriva il vaporetto della Playa. La sua prima apparizione si ha proprio nel 1930. La barca, tanto cara e amata dai catanesi, parte sotto gli Archi della Marina e si dirige sul pontile del lido Spampinato, uno dei lidi storici catanesi. L’iniziativa, ad opera dei Fratelli Gentilini (meccanici e imprenditori), è largamente utilizzata dai cittadini. La corsa costa cinquanta centesimi, dura un quarto d’ora ed è motivo di festa.
Un decennio di vaporetto
Il Vaporetto della Playa, con il suo imbarco, il suono della sirena, il rombo del motore e il doppiaggio delle vele è stata un’esperienza unica. La barca ha accompagnato i catanesi per ben dieci anni. Le estati degli anni ’30 sono collegate e scandite da quel dolce e divertente ricordo. Scomparve nel 1940. Gioia e spensieratezza lasciarono il posto a ben altri sentimenti. Le urla di gioia dei bambini sfumarono in un dolce ricordo. La sirena del vaporetto veniva soppiantata dal suono dell’allarme. L’Italia entrava in guerra.
Fonti, link e approfondimenti
Foto di copertina dall’archivio di Lucio Sciacca, il vaporetto ormeggiato sul pontile del Lido Spampinato negli anni trenta.
Catania Anni Trenta di Lucio Sciacca – Vito Cavallotto Editore, 1983
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Nota: La versione “Plaia” compare maggiormente nelle pubblicazioni degli anni Trenta.