Pietra del Malconsiglio: alla scoperta dell'antico manufatto

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STORIA

Pietra del Malconsiglio: alla scoperta dell’antico manufatto

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Catania è una moltitudine di racconti. Una terra aspra e magnifica. La sua voce somiglia al canto delle sirene. Ammalia, affascina e spesso svela. Catania, aratro, terra e fulgido grembo di madre. Qui, tra basalto e acqua di mare, ogni elemento prende forma. Scrive e si confessa in capitoli di storia e leggende. Prendetevi del tempo per leggere il racconto di un antico manufatto, di un paragrafo dimenticato e della voglia di libertà e di indipendenza di un popolo. La storia della Pietra del Malconsiglio.

Targa della Pietra del Malconsiglio

Targa della Pietra del Malconsiglio – Foto di Sicily Histories – Storie di Sicilia

La Pietra del Malconsiglio: 1516

Un salto indietro nel tempo. Il 23 gennaio del 1516, in Spagna, muore il re Ferdinando II D’Aragona. La Sicilia passa dalla dinastia Trastámara al giovane Carlo d’Asburgo. Al trono sale Giovanna, detta la Pazza, madre e tutrice del figlio Carlo. La Sicilia, privata della propria autonomia nel secolo precedente, approfitta del clima di instabilità politica per rivendicarla. Il viceré Ugo di Moncada, appoggiato dalla nobiltà, rifiuta le dimissioni. Ne scaturisce una guerra civile che parte da Palermo e che a Catania si infiamma (i catanesi avevano perso il privilegio del rango di capitale). 

I ribelli e la Pietra del Malconsiglio

I ribelli, si riuniscono presso il Piano dei Trixini (oggi slargo antistante la Procura) e qui, tra i ruderi, spiccano due macigni; uno cilindrico e l’altro di forma rettangolare. Per tre anni si danno appuntamento, cospirano e reclamano l’indipendenza. La notte, compagna silenziosa, li avvolge e li protegge fino a quando si converte in un teatro di inganni. Il racconto di ribellione si trasforma in una sanguinosa oppressione. I ribelli, colti a tradimento, vengono uccisi dai soldati davanti al macigno cilindrico. La pietra, lordata di sangue, diviene testimone dell’orrore, monito e simbolo della rivolta catanese. Il macigno viene spostato presso il Piano della Fiera (oggi piazza Sebastiano Addamo), e prende la denominazione di Pietra del Malconsiglio

Castello Ursino

La pietra del Malconsiglio, nella sua collocazione al Castello Ursino. Foto di Archeo

La Pietra del Malconsiglio: oggi

La Pietra del Malconsiglio venne ritrovata nel lontano 1872. Si tratta di un macigno in pietra lavica lavorato a cilindro lievemente svasato. Misura circa 92 cm di altezza per 106 cm di diametro e 340 cm in circonferenza. Le sue origini sono incerte. Qualcuno lo identifica come un capitello di un tempio pagano e per la sua datazione si fa riferimento alle eruzioni del 122-121 a.C.. La pietra lavica, infatti, cominciò ad essere utilizzata dopo quel periodo, per cui è molto probabile che la Pietra del Malconsiglio non possa essere antecedente.

Il manufatto, dopo il 1872, ha conosciuto diverse ubicazioni: Palazzo Carcaci, all’ingresso del museo civico al Castello Ursino e all’interno del Palazzo degli Elefanti dove tuttora risiede. La targa riporta una descrizione assai poco minuziosa e fin troppo sommaria. La Pietra del Malconsiglio, ignorata dai turisti e forse anche da alcuni catanesi, racconta della città stessa. Un capitolo prezioso e una testimonianza storica. L’augurio è quello che si possa riportare alla luce la storia di una Catania dimenticata. Il racconto di un popolo in lotta.

Pietra del Malconsiglio: alla scoperta dell’antico manufatto ultima modifica: 2018-11-22T08:41:13+01:00 da Cristina Gatto

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