Olivicoltori eroici dell'Etna: una sfida extrabio

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STORIE

Olivicoltori eroici dell’Etna: una sfida extrabio

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Ci sono storie che meritano di essere raccontate. Storie che raccontano del territorio e delle nostre radici. Il progetto Olivicoltori eroici dell’Etna è una di queste. L’iniziativa è di Enzo Signorelli, il fotografo catanese che si è rimesso in gioco come olivicoltore e che ha recuperato gli antichi oliveti di famiglia.

Olivicoltori eroici dell’Etna, qualità, ambiente e paesaggio

La storia di Enzo Signorelli è simile a quella di tanti catanesi. Dopo aver viaggiato a lungo ha deciso di ritornare nella sua terra natale. Una decina di anni fa, infatti, ha riscattato l’azienda di famiglia recuperando gli antichi oliveti. Una proprietà di due ettari alle pendici dell’Etna che nel corso di dieci anni si è triplicata. I territori sono quelli di Santa Maria di Licodia e di Ragalna, vocati per la Dop Monte Etna. Il suo olio extravergine bio, certificato biologico da Suolo e Salute, ha conquistato anche le pagine del New York Times. L’articolo è un’intensa testimonianza della raccolta manuale tra le rocce laviche, della molitura e della trasformazione in olio.

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Olive – fonte immagine pixabay

Tra le righe traspare tutta la pazienza e la passione di Signorelli, ideatore di Olivicoltori eroici dell’Etna. Una passione che parla di etica, di ambiente, del rapporto tra l’olivicoltore e il territorio e soprattutto il rispetto dei lavoratori. Quella di Olivicoltori eroici dell’Etna è un’ulteriore sfida e una dichiarazione d’amore al territorio. Il progetto attualmente è aziendale, ma l’intenzione è quella di ampliarla e rivolgerla anche al pubblico. Signorelli vuole recuperare gli oliveti abbandonati o quelli che i proprietari non hanno più intenzione o tempo di curare.

Criteri biologici, sostenibili e soprattutto a tutela del paesaggio

L’idea è quella di far crescere gli ulivi in maniera naturale, senza interventi chimici. L’idea, ancora, di produrre olio biologico in maniera sostenibile e a tutela del paesaggio. Signorelli si è già mosso in questa direzione e uno dei terreni abbandonati, proprio quest’anno, ha dato un olio magnifico. Due ettari per 160 piante a prevalenza di Nocellara dell’Etna. Un progetto che mira a rispettare l’ambiente, la natura, ma che vuole imporsi e iniziare un processo globale di crescita del territorio.

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Uno dei riconoscimenti delle produzioni del fotografo catanese – fonte foto profilo Enzo Signorelli

Le produzioni chiaramente sono esigue, ma la qualità è altissima ed è richiestissima all’estero. Signorelli, infatti, ha fatto incetta di premi in questi anni. Vincite che raccontano l’amore e la professionalità del produttore, ma che riguardano tutto l’ambiente e il territorio dell’Etna. Vincite, ancora, che premiano la difficoltà di coltivare senza interventi e che trasformano tutto il processo in una risorsa enorme. Raccontare storie come quella del progetto Olivicoltori eroici dell’Etna vuol dire far conoscere le tradizioni che appartengono a tutti noi. Tradizioni che fanno crescere queste piccole e splendide realtà e che permettono di far crescere tutta la comunità.

Olivicoltori eroici dell’Etna: una sfida extrabio ultima modifica: 2022-05-18T08:26:59+02:00 da Cristina Gatto

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