Metamorfosi, un nuovo spettacolo teatrale a Catania

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Metamorfosi, un nuovo spettacolo teatrale a Catania

Lo spettacolo Metamorfosi con i-le protagonisti-e Fonte Facebook

Lo spettacolo Metamorfosi con i-le protagonisti-e Fonte Facebook

Una rappresentazione volta ad incarnare i sentimenti più profondi dell’animo umano, sia in tutto il loro vigore sia rispetto alla loro drammaticità. Un’esibizione che richiama la contemporaneità del mito, come esso al giorno d’oggi può rivivere. Metamorfosi è l’ultima opera teatrale scritta e diretta da Nino Romeo, conosciuto attore e regista catanese. L’esibizione ha avuto luogo al Bastione degli Infetti, cornice perfetta per il pathos rappresentato, nelle serate tra il 21 e il 24 settembre.

Il teatro che esprime il mito

Tre pièce teatrali costituiscono Metamorfosi, strettamente correlate tra loro e tutte richiamanti i miti di Publio Ovidio Nasone. Un’immersione, attraverso queste storie, nella concezione del sentimento struggente, in particolar modo del dramma. I personaggi provano emozioni talmente forti che sfuggono con le relative conseguenze. Nino Romeo ha riscritto i tre racconti dandovi una nuova interpretazione, affinché il mito dell’Età antica continui a vivere nella contemporaneità. L’attore e drammaturgo catanese dirige il Gruppo Iarba, compagnia rappresentativa del teatro contemporaneo.

L’evento ha visto la collaborazione del Comitato Antico Corso, con l’intento di contribuire a rendere la cultura fruibile sia nel quartiere sia in tutta la città. Serate in cui la creatività portata dagli spettacoli teatrali con la bellezza di un luogo storico, quale il Bastione degli Infetti, convergono per un riscontro suggestivo.

Il Bastione degli infetti ha accolto lo spettacolo Metamorfosi
Una cornice perfetta per lo spettacolo teatrale tra desiderio e morte Fonte Facebook

Metamorfosi, tra desiderio e morte

Il primo mito rappresentato è Narciso; la ninfa Eco, invisibile, è fortemente attratta da lui e lo insidia, rimbombandogli costantemente. Narciso si specchia sull’acqua e resta letteralmente folgorato dalla sua immagine. Questa poi la motivazione della sua disperazione; egli è causa e fine della sua stessa passione; brama, loda e desidera se stesso. La tragedia affiora quando l’immagine di cui si è perdutamente innamorato non è nient’altro che la sua stessa persona. Una forma esteriore con la quale non può interfacciarsi, interagire perché corrisponde alla sua stessa essenza. Un desiderio che lo porta, in modo ineluttabile, alla morte.

Salmace ed Ermafrodito, il secondo mito, trova narrazione con Matilde Piana, in misura colloquiale e giocosa. Racconta dell’intensa passione amorosa tra Hermes (Mercurio) e Afrodite (Venere). Dalla loro unione nascono Priapo, poi Ermafrodito, nome rievocante il loro amore. Questi cresce con le Naiadi, le ninfe delle sorgenti delle acque dolci che lo allevano. Una volta cresciuto, Ermafrodito vaga lungo ruscelli e fiumi, prova armonia e pace attraversando i corsi d’acqua. Egli in giorno giunge in uno stagno, incontra la ninfa Salmace che perde la testa per lui. Ermafrodito cerca in tutti i modi di svicolarsi da lei; dalle Neiadi ha assimilato un approccio rigido rispetto alla sessualità.

Ma al secondo tentativo, mentre lui si trova in acqua, la ninfa gli si avvinghia completamente. Un abbraccio che non si scioglie più, i due divengono un unico corpo. Sia Narciso sia Ermafrodito sono attratti dalle fonti d’acqua e questo per entrambi ha determinato la loro sorte.

L’intensità di uno spettacolo teatrale

Il terzo mito di Metamorfosi è Progne e Filomena, anch’esso rievocante il dramma. Il componimento teatrale vede il monologo recitato da Graziana Maniscalco, rivolto alla sorella interpretata da Matilde Piana. Tra le due intercorre un intenso legame, interrotto da vicende familiari degenerate poi in fatti davvero tristi. Progne e Filomena sono figlie di Pandione, re di Atene. Questi, per evitare rivalità, combina un matrimonio: fa sposare la primogenita Progne con Tereo, re di Tracia dalla cui unione nasce Iti. Una condizione esistenziale che fa sentire la donna sola, poiché non decisa da lei ma dal padre. Così Progne chiede al marito di portarle la sorella, per il profondo affetto che la lega nonostante la distanza.

Ma appena Tereo vede Filomena abusa sessualmente di lei; per evitare che questa parli lui le taglia la lingua. Un avvenimento orribile, nel componimento teatrale Progne lo ricorda con tutto lo struggimento e il dolore che prova verso il male ricevuto dalla sorella. Filomena comunica ciò attraverso la comunicazione non verbale, caratterizzata da gesti, sguardi e contrazioni mimiche. Tutto ciò fa emerge l’orrore di una violenza indicibile quale lo stupro.

Se saranno previste altre date, Metamorfosi è uno spettacolo assolutamente da vedere. Affiora la contemporaneità del mito poiché la rappresentazione tratta temi purtroppo attuali. Ancora sussistono casi di violenza sessuale, prodotto di un contesto sociale non libero dal patriarcato. Il narcisismo costituisce una piaga dei tempi odierni, soprattutto in Occidente. L’avvento dei sociale network porta molte persone ad avere una percezione falsata di sé, esse tendono ad apparire ma anche semplicemente, in quanto dettate dall’ego, a considerarsi al di sopra delle parti. Un lavoro teatrale ben riuscito che ha arricchito quattro serate catanesi.

Metamorfosi, un nuovo spettacolo teatrale a Catania ultima modifica: 2023-09-29T10:23:20+02:00 da Angela Strano

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