Le reliquie di Sant'Agata: beni preziosi a Catania e nel mondo

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Le reliquie di Sant’Agata: beni preziosi a Catania e nel mondo

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Dopo aver scoperto i segreti della cameredda, uno dei luoghi più amati dai catanesi, e raccontato l’incredibile legame con il culto di Iside, concludiamo queste settimane dedicate alla nostra amata Patrona con un approfondimento sulle reliquie di Sant’Agata.

Il Busto Reliquario: non solo una semplice statua

Fu il senese Giovanni di Bartolo a realizzare nel 1376 il Busto Reliquario di Sant’Agata. La Santa, affiancata da due angeli, stringe con la mano destra una lunga croce in argento ricoperta di preziosi smeraldi. Con la mano sinistra, invece, tiene una tavoletta con scritto “mentem santam spontaneam, honorem deo et patrie liberationem” (Mente Santa, Spontanea, Onore a Dio e Liberazione della Patria). Il volto della statua a mezzo busto è realizzato in smalto e il biondo dei suoi capelli in oro. In realtà, al di sotto degli oltre 250 pezzi tra gioielli, ori e pietre preziose che la ricoprono, si nasconde un forziere cavo, al cui interno è custodito il vero tesoro di Catania: le reliquie della calotta cranica di Agata, del costato e di alcuni organi.

Il 3 febbraio del 1963, secondo quanto riportato dal Bollettino Ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Catania, è stata effettuata l'ultima ricognizione sul busto reliquiario della Santa Patrona, nonché del teschio di Agata. Foto: LiveUniversity
Il 3 febbraio del 1963, secondo quanto riportato dal Bollettino Ecclesiastico dell’Arcidiocesi di Catania, è stata effettuata l’ultima ricognizione sul busto reliquiario della Santa Patrona, nonché del teschio di Agata. Foto: LiveUniversity

Lo Scrigno Reliquario e il velo: beni di inestimabile valore

Le reliquie del corpo, che per secoli furono conservate in una cassa di legno (oggi si trova nella chiesa di Sant’Agata la Vetere), dal 1576 si trovano in uno scrigno d’argento in stile gotico, a opera di diversi argentieri. I femori, le mani, i piedi e una mammella (l’altra è stata lasciata a Gallipoli dai condottieri Gilberto e Goselmo in segno di riconoscimento per l’ospitalità ricevuta quando riportarono da Costantinopoli a Catania le reliquie di Sant’Agata) giacciono all’interno di reliquiari antropomorfi. Questi, a loro volta, trovano sistemazione nello Scrigno Reliquario.

Il velo è custodito in un reliquiario a fiala in argento sbalzato, realizzato per volere dell’Arcivescovo Giuseppe Francica Nava nel 1926. Nel corso dei secoli, venne più volte portato in processione come estremo rimedio per fermare la lava del vulcano Etna.

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Busto reliquario.

Le reliquie di Sant’Agata nel mondo

Le reliquie della nostra Santa Patrona sono sparse in tutta Italia: a Palermo sono custodite le reliquie dell’ulna e del radio di un braccio; a Messina e in provincia parti di ossa del braccio; a Roma si conservano frammenti del velo; in provincia di Benevento si conserva un dito. Altre piccole reliquie si trovano inoltre a Sant’Agata di Bianco, a Capua, a Capri, a Siponto, a Foggia, a Firenze, a Pistoia, a Radicofani, a Udine, a Venalzio e a Ferrara.

Non è solo la nostra Penisola a ospitare le reliquie della Santa. Anche all’estero vengono custodite minuscole, ma importantissime, reliquie di Sant’Agata: Spagna, Francia, Belgio, Lussemburgo, Repubblica Ceca e Germania, conoscono la nostra amata Agata attraverso questi piccoli ma grandi beni di inestimabile valore.

Le reliquie di Sant’Agata: beni preziosi a Catania e nel mondo ultima modifica: 2019-02-08T10:14:09+01:00 da Valentina Friscia

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