Sant’Agata: la Santa bambina che ha incantato il mondo! – itCatania

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SANT'AGATA

Sant’Agata: la Santa bambina che ha incantato il mondo!

Sant'Agata d'agosto

L’Amore dei catanesi per Sant’Agata è una cosa di cui si è parlato tanto. Conosciamo quanto il catanese abbia nel cuore questa Santa bambina, ma forse non sappiamo quanto ella sia nel cuore delle persone che catanesi non sono. Infatti, il culto di Sant’Agata è sparso in tutto il globo, anche in paesi geograficamente lontani da noi. Soltanto in Italia sono quarantaquattro i comuni che venerano Agata e quattordici i comuni che portano il nome della nostra amata Sant’Agata. Certo, la nostra festa per Sant’Agata rimane la più importante, nonché la terza festa religiosa al mondo per rilevanza e grandiosità. Eppure anche in questi comuni la presenza aurea di Agata viene sentita molto.

Sant’Agata a Cremona e la Tavola dell’Angelo

Forse non tutti sanno che nella città di Cremona viene conservata la Tavola dell’Angelo di Sant’Agata. Ma andiamo per ordine, cos’è la tavola dell’Angelo? La storia vuole che i cristiani, che avevano assistito alla morte e al martirio della piccola Agata, corressero verso il corpo inerme della giovane. Infatti, volevano cospargere il corpo con tutti gli oli profumati e gli aromi con cui era consono all’epoca seppellire i corpi. La deposero, quindi, in un sarcofago di pietra. Questo sarcofago si trova oggi nella nostra città. La storia, però, non finisce qui. Le fonti parlano di un fanciullo che si avvicinò al sepolcro prima che fosse chiuso. Questo giovane aveva una veste bianca ed era seguito da altri cento giovani, anch’essi vestiti di bianco.

“Mente santa e spontanea, onore a Dio e liberazione della patria”, ovvero la sintesi più alta di Agata

Il giovane depose una tavoletta di marmo nel sepolcro, vicino al capo di Agata, con incise le lettere: “M. S. S. H. D. E. P. L.”, che significa “Mente santa e spontanea, onore a Dio e liberazione della patria.” Questa iscrizione rappresenta la sintesi più alta di Sant’Agata, con le sue caratteristiche e anche con la promessa solenne di protezione alla città. Questa tavola dell’Angelo di Sant’Agata si trova, però, nella città di Cremona. La tradizione vuole che sia custodita all’interno di un cofanetto di legno, dipinto su entrambi i lati, che raffigurerebbe scene della vita, del martirio e della morte di Agata. Il cofanetto non è stato mai aperto, o almeno così si dice, poiché nessun uomo di Chiesa, e non, ha mai avuto il coraggio di rovinare quell’opera anonima che sprigiona fede e amore alla sola vista.

Sant’Agata a Malta

Il culto di Sant’Agata, però, va oltre i confini italiani, rappresentando davvero un sentimento che accomuna le persone di diverse zone della Terra. Nella vicina Malta, ad esempio, Sant’Agata è co-patrona con San Paolo. Questo perché, secondo la tradizione maltese, durante la persecuzione dell’imperatore romano Decio, la piccola Agata fuggì dalla Sicilia, insieme a un gruppo di altre persone, e si rifugiò a Malta

Cripta Sant'Agata a Rabat

A Rabat, la grotta dove Sant’Agata passò un periodo della sua vita (fonte: lasiciliainrete.it)

. Gli storici affermano che il soggiorno di Agata sull’isola fu breve, ma intenso: infatti, la Santa passava le sue giornate in una grotta presso Rabat, sotto la chiesa più antica di Malta. Qui Agata pregava e insegnava la fede cristiana ai bambini dell’isola. Dopo che Agata andò via, la grotta divenne una cappella sotterranea, la cripta di Sant’Agata.

Si racconta anche che, nel 1551, Agata apparve in visione ad alcune suore Benedettine maltesi. Ed, inoltre, ad Agata viene dato il merito della sventata invasione turca. Insomma, i maltesi ne hanno di cose cui ringraziare la nostra Aituzza.

La spagna e Sant’Agata: una storia d’amore e di venerazione

Anche San Marino adotta sant’Agata come co-patrona della città. Mentre, in Spagna è molto sentita la vicenda della piccola Santa, martirizzata eppure forte sempre conto l’oppressore. Sia a Jeria, provincia di Valencia, sia in Andalusia, nella città di Villarba del Alcor molte donne con problemi al seno si rivolgono alla patrona, Santa Águeda (ovvero Sant’Agata). Infatti, essa si pensa possa intercedere presso Dio per curare o cancellare le malattie tumorali al seno, avendo anche lei subìto immani torture ai seni, che ricrescevano per volontà divina ogni sera. A Barcellona, addirittura, a Santa Águeda è dedicata la cappella del Palazzo Reale, dove Cristoforo Colombo ebbe la benedizione, per partire verso le Americhe, dai Re cattolici.

Giovanni Battista Tiepolo Martirio di Sant'Agata

In questo dettaglio del dipinto di Giovanni Battista Tiepolo viene rappresentato il martirio delle mammelle di Sant’Agata

A Zamarramala, un quartiere di Segovia, nella comunità castigliana, il 5 febbraio per Sant’Agata c’è una festa molto sentita ed importante. Infatti, proprio in quel giorno comandano le donne e viene nominata una sindachessa, a cui spetterà il compito di presiedere la festa. Durante questa festa si prega, si canta e si balla per Sant’Agata. Questo perché Agata rappresenta anche l’emancipazione femminile e il diritto della donna a dire di no. Anche a Sorihuela del Guadalimar, sempre in Andalusia, la Santa è venerata come la patrona della città. Le storie che ruotano attorno a questa scelta sono molteplici, la più attendibile è che nel 1578, Filippo II decise di fare un censimento. Una delle domande del questionario chiedeva informazioni sulle parrocchie e le devozioni di ogni popolo. Gli abitanti di Sorihuela possedevano una sola parrocchia e una sola devozione, antichissima, entrambe legate al nome di Sant’Agata.

Portogallo, Grecia, Germania, Francia, America…

In Portogallo Sant’Agata è patrona della città Águeda (che porta anche il suo nome), nella provincia di Coimbra. In Germania, Aschaffemburg e in Francia, Le Fournet la vedono protagonista. Sia a Costantinopoli che nel Ponto, Sant’Agata si festeggiava nel passato in maggio. Anche nella Grecia la nostra Santa è molto venerata, specie nella regione etolica. Il popolo riunito nel culto della Santa percorre dieci chilometri fino alla zona in cui si prega la piccola Agata. Poi vegliano e pregano per tutta la notte e la mattina dopo si svolgono altre celebrazioni religiose in suo onore. Pensate che la nostra Agata è venerata anche in India, a Viayawala e in Argentina, dove Sant’Agata è la patrona dei vigili del fuoco.

A La Boca di Buenos Aires è festeggiata dalla comunità ancora molto legata all’Italia. In America esistono anche una Sainte Agathe des Monts nel Québec e una Sainte Agathe en Monitoba presso Winnipeg, in Canada. E anche se può sembrare che di Agate ce ne siano tante, la Santa è sempre una.

La Santa che ha affascinato il mondo

Sant’Agata ha affascinato il mondo perché la sua storia, oltre che essere tra le più antiche della religione cattolica, parla di una donna bambina che ha deciso di opporsi all’oppressore. Non ha ceduto né a lusinghe né a torture. Rappresenta forza, pazienza, amore per la sua fede e integrità. Queste caratteristiche avranno inevitabilmente toccato gli animi di tutti coloro che l’hanno conosciuta e la sua piccola storia è diventata mondiale, universale.

Agata, la Santa dei catanesi e la Santa di tutti i cattolici sparsi per il mondo.

Sant’Agata: la Santa bambina che ha incantato il mondo! ultima modifica: 2019-02-07T10:12:27+01:00 da Manuela de Quarto

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