Il giovane catanese Attilio Vagliasindi, a dieci anni, è già polistrumentista ed è lo zampognaro più giovane della Sicilia. Ecco la nostra intervista al piccolo musicista che ci racconta della sua passione per la zampogna, strumento della tradizione popolare siciliana dal grande valore culturale ed antropologico, oggi protagonista delle feste natalizie.
Chi è Attilio Vagliasindi
Attilio Vagliasindi è un ragazzino catanese molto vivace e curioso; ha dieci anni, frequenta la 1 F della scuola media Cavour di Catania; è figlio unico e ha la passione per la musica. Ha iniziato a suonare più strumenti da autodidatta. Oggi studia la chitarra classica ed elettrica con il maestro Antonio Monforte. Da poco ha iniziato lo studio del violino. Attilio è stato affascinato dalla zampogna a tal punto che ha voluto averne una tutta sua e sta imparando a suonarla. Ama gli strumenti del passato ma ha una console da dj che spesso porta alle feste degli amici.
Accanto alla passione per la musica, il giovane Attilio coltiva quello per lo sport: pratica nuoto, sci alpino e pesca.
Attilio vive tutto con la spensieratezza di un bambino che vuole giocare e divertirsi.
I genitori supportano Attilio aiutandolo nella sua crescita, spingendolo a coltivare tutte queste passioni senza far alcuna pressione perchè ciò lo rende felice, lo incanta, lo fa sentire bene.
La zampogna, lo strumento delle feste
La zampogna è uno strumento che affonda le proprie radici in un contesto popolare. Ha origine remote, risalenti al tempo dei Greci. Si crede che l’origine sia legata al dio Pan e al suo piffero, suo simbolo iconico. Proprio dal piffero si originò la zampogna che si usava per celebrare le feste campestri. Con l’avvento del Cristianesimo e la sua capillare diffusione, l’uso di questo strumento, assieme alla simbologia, vennero riadattati alle nuove esigenze. In particolare, in Sicilia la zampogna venne utilizzata per il lavoro nei campi e per il pascolo ma soprattutto per le festività natalizie, accompagnando i canti tradizionali intonati dai “nannareddi”. Col tempo, la zampogna rappresentò un suono festoso e venne generalmente protetta dal malocchio con vari amuleti, quali nastri, fiocchi rossi e cornetti, pon pon di lana, ecc.
La zampogna è uno strumento molto particolare e abbastanza difficile perchè ha bisogno di cura, ecco perchè è stato abbandonato nel tempo. Per realizzarla vengono utilizzati solo elementi naturali come legno, canne per le ance, cera d’api, pelli di animali; essa colpisce e attira per il suo particolare suono.
Attilio e la passione per la zampogna
Il piccolo Attilio è ad oggi il più giovane zampognaro di Sicila. Ha superato il dodicenne Matteo Galofaro, di Augusta che da qualche anno è diventato una star dei social per questa sua passione. Il giovanissimo Galofaro ha avuto occasione di conoscere l’arcaico strumento quando ad Augusta si è tenuto il primo raduno dei “ciaramiddari” siciliani.
Ho incontrato Attilio nel laboratorio artigianale del maestro liutaio Salvatore Tomasello, sito nel cuore di San Giovanni Galermo. La Liuteria Galermo del maestro Tomasello che è sia costruttore che suonatore, nasce nel 2010 con lo scopo di promuovere gli strumenti musicali tipici siciliani. Il maestro liutaio ci ha spiegato come viene realizzata una zampogna, ci ha fatto vedere come si accorda e ci ha detto che come strumento deve essere sempre suonato per fare in modo che non si blocchi. Inoltre, il maestro ha sottolineato la differenza fra zampogna, cornamusa e ciaramella. Anche lui partecipa ai vari raduni che si tengono in giro per la Sicilia portando dappertutto il suono della sua zampogna.
Ecco l’intervista! Ho coinvolto anche il maestro Tomasello che ci ha dato preziose informazioni su questo affascinante strumento ed elogiato il giovane Attilio per la sua predisposizione naturale alla zampogna. Il talento di Attilio è stato notato anche dal maestro Emanuele Di Grande che si è espresso marcando la naturale capacità di Attilio nel suonare, accordare e per il suo orecchio assoluto. Attilio è stato apprezzato anche dai tanti estimatori del gruppo Facebook “Zampognari di Sicilia” che lo hanno accolto fra di loro con entusiasmo e gioia.
Salvatore Tomasello afferma che la zampogna, grazie all’interesse nato in Attilio e in altri giovani, sta vivendo negli ultimi anni una vera e propria rinascita.
Attilio quando è come è nata la passione per la zampogna?
« Questa passione è nata poco tempo fa, dopo aver guardato un video di uno zampognaro che, in occasione del Natale, nel 2019, era venuto a casa nostra a suonare i canti tradizionali siciliani e non del Natale. La zampogna mi ha colpito per il suono e come strumento. Ho voluto approfondire e ho cercato dei video online per conoscere meglio questo mondo. Ho poi cercato dei costruttori di zampogne nella zona etnea perchè volevo possederne una e, nelle mie ricerche, ho trovato il laboratorio artigianle del maestro Salvatore. Mi sono fatto costruire da lui una zampogna in legno di albicocco e ceppo di gelso e da poco tempo ho iniziato lo studio e devo dire che mi ha coinvolto sempre di più. Spero di riuscire via via a prendere dimestichezza con questo strumento che mi piace ed appassiona moltissimo!».
Maestro come si diventa zampognari?
« Soprattutto occorre avere una grande passione e dedizione oltre che possedere una zampogna; occorre prendersi cura sempre di questo strumento e non abbandonarlo nel resto dell’anno. Ecco perchè spesso si partecipa ad una sorta di giornate full immersion assieme agli altri zampognari in occasione dei raduni che si tengono ogni anno per condividere questa passione.
La maggior parte degli zampognari comincia a rispolverare lo strumento già nel mese di ottobre proseguendo a novembre. La zampogna è uno di quegli strumenti che quando sta per troppi mesi ferma ha bisogmo di far ripartire tutto il meccansmo che la caratterizza. Affinchè l’ancia venga sbloccata c’è una procedura ben precisa. Ci tengo a dire che uno zampognaro “vero” suona la zampogna tutto l’anno in occasione di ogni festa e non solo per Natale ».
Maestro Tomasello che differenza c’è fra zampogna e ciaramella? C’è anche un legame con la cornamusa?
« In Sicilia i due strumenti si confondono perchè si pensa che entrambe le parole indichino lo stesso strumento ma non è così; la zampogna è lo strumento intero fatto dal piffero che raggiunge le cinque canne e dall’otre fatta di pelle che contiene l’aria. Il suonatore soffia nella sacca per tenerla gonfia e nello stesso tempo la schiaccia per far uscire l’aria da un ceppo al quale sono attaccate le canne, dotate di ancia; alcune canne, producono un suono fisso mentre altre, provviste di fori, sono in grado di modulare i suoni e realizzare quindi delle melodie.
Invece la ciaramella indica solo il piffero. Sembra che la zampogna stessa sia nata dall’accostamento di due ciaramelle. Ecco da cosa scaturisce la confusione fra le due.
C’ è anche una differenza sostanziale con un altro strumento molto simile qual è la cornamusa: qui le canne non sono attaccate al ceppo ma direttamente alla sacca; inoltre essa è dotata di una sola canna munita di fori e può produrre quindi una sola melodia, mentre nella zampogna le canne con i fori sono due, la ritta e la manca, suonate con entrambe le mani per modulare due melodie distinte.
La costruzione di tutti questi strumenti si basa su tecniche antichissime tramandate di generazione in generazione ».
Attilio qual è l’emozione più gratificante che provi quando suoni?
«Mi piace molto maneggiare questo strumento e vederlo vivo fra le mie mani; questa al momento è la sensazione più bella che voglio condividere pubblicamente ».
Cosa ne pensano i tuoi compagni di questa passione?
« Alcuni dei miei coetanei ignorano proprio cosa sia questo strumento perchè non l’hanno mai visto nè sentito, quindi spesso sono curiosi di capire cosa sia. In questa mia passione ho coinvolto amici ed amiche come Marghierita con cui vorrei esibirmi in occasione del Natale. Ho fatto provare anche ad un mio amico ma non riusciva neppure a tenere la zampogna e a capire come funzionasse visto che ci vuole coordinazione, fiato. Tutti però sono contenti e incuriositi di vedermi suonare tale strumento antico. I genitori di molti mei amici mi stanno già chiedendo di esibirmi per loro in occasione delle feste di Natale per allietare le serate a casa con i parenti e gli amici ».
Quante ore dedichi allo studio della zampogna?
« Sono ancora un autodidatta; ogni giorno mi esercito con la zampogna per circa due ore chiuso nella mia cameretta. Le ho trovato un posto destinandole una sedia tutta sua.
Suono poi altri strumenti come: chitarra da cinque anni, pianola, violino, flauto di Pan. Mi piacerebbe iniziare anche a suonare la batteria. La musica per me al momento è un‘occasione di divertimento ».
Cosa ti aspetti da questa tua passione?
« Mi fa piacere che io venga conosciuto e riconosciuto come il più giovane zampognaro di Sicilia; mi aspetto che questo strumento e le tradizioni vengano riprese perchè si stanno sempre più perdendo. So che è raro che un ragazzino voglia far conoscere questo strumento molto antico e mi auguro che ci sian altri come me che si impegnino a non far scomparire le nostre tradizioni culturali e in particolare questa della zampogna ma anche i canti tradizionali delle novene. Magari un giorno trasmetterò anche a mio figlio questa passione. Al momento so che mi sta coinvolgendo e mi gratifica».
Attilio hai avuto modo di conoscere altri zampognari?
« Qualche mese fa mi sono esibito con un altro giovane zampognaro siciliano Matteo Galofaro di Augusta e con il maestro Emanuele Di Grande. Nelle prossime settimane avrò modo di conoscere altri zampognari e di apprendere molto da loro ».
Dove ti esibirai a breve?
« Il pomeriggio del 10 dicembre parteciperò assieme al maestro Salvatore Tomasello al terzo raduno di tutti gli zampognari di Sicilia nella Città di Augusta; le strade principali della città saranno animate con i tradizionali suoni. Per me è la prima esibizione ufficiale per cui sono molto emozionato e contento anche se ancora non ho ancora l’abito tradizionale! Il bello è che tutti ci riuniremo per suonare assieme!
Ho pensato anche di andare in via Etnea a Catania a suonare per le novene o in occasione della vigilia il 24 perchè non si sono finora mai visti zampognari in quei giorni esibirsi nei punti centrali di quella strada. A Catania infatti ci sono pochissimi zampognari. Volevo anche passare davanti alla chiesa di Santa Caterina sita via Umberto, per allietare i fedeli con le mie melodie. Inoltre, il pomeriggio del 15 dicembre mi esibirò assieme all’attore popolare Melo Zuccaro e i musicisti Giorgio Maltese (mandolino, violino e zampogna) Mimmo Aiola (chitarra) all’interno dei locali della Fondazione Kalos– Antichi mestieri d’arte che si occupa del recupero della memoria collettiva attraverso le cosiddette arti minori attraverso l’allestimento di un museo e di varie collezioni di strumenti antichi e oggetti del passato. Questi i miei programmi».
Attilio è un piccolo grande orgoglio siciliano! Grazie ai ragazzini come Attilio questa tradizione così bella e significativa non rischia di essere perduta.
Ecco il video della sua esibizione: