Finalmente, dopo anni di attesa, sono stati consegnati i lavori alla ditta che si occuperà della ricostruzione della chiesa di Santa Maria del Carmelo, nella frazione di Acireale, a Pennisi. Danneggiata il 26 dicembre del 2018 a seguito del famoso terremoto di “Santo Stefano” che ha svegliato nella notte tutta la zona acese e catanese, la chiesa era diventata simbolo di un grave turbamento.
Pennisi, una frazione acese dimenticata dopo il terremoto del 26 dicembre 2018
Nessuno, dopo varie promesse mai mantenute, si era veramente preso in carico fin da subito della grave situazione della cittadina che si era venuta a creare. Oggi esistono ancora zone impraticabili ed edifici e abitazioni che non hanno più intravisto luce. Pennisi si è svuotata, di persone e di locali, e si temeva che sarebbe stata abbandonata in poco tempo. Ma dopo 5 anni dal disastro, è arrivato il momento tanto atteso dalla comunità: un nuovo progetto, la ristrutturazione e il consolidamento dell’edificio di culto. In occasione della firma dell’assegnazione e l’avvio dei lavori, la chiesa di Santa Maria del Carmelo è stata riaperta come atto simbolico.
Chiesa di Santa Maria del Carmelo a Pennisi, assegnazione dei lavori
Il parroco don Samson Socorro Fernandes e il Commissario straordinario per la ricostruzione, Salvatore Scalia, si sono detit entusiasti dell’inizio dei lavori tanto attesi. “Oggi è una giornata importante perché si interviene per ridare vita a questa bella chiesa e quindi anche alla comunità della frazione acese. Siamo molto contenti per quest’ inizio dei lavori. Renderemo nuovamente fruibile la chiesa, segno di una comunità che vuole rinascere. La ricostruzione sia degli edifici che delle imprese è già in fase avanzata, attendiamo che si possa ritornare lì dove tutto si è fermato a causa del sisma”, ha affermato il Commissario.
Secondo quanto detto dal direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi don Angelo Milone e il Rup Rosario Arcidiacono, il progetto mira a migliorare la struttura antisismica tutelando l’architettura della chiesa e la sua storia. Si tratta, quindi, di un ripristino della chiesa di quanto è andato perso la notte del 26 dicembre 2018. L’architetto Gioele Farruggia e l’ingegnere Francesco Vullo sono i vincitori del bando: utilizzeranno acciaio per la struttura interna con vetrata artistica e, oltre al campanile “torcia della memoria” con bifore in corten, a garanzia di maggiore sicurezza.
La parola al sindaco Roberto Barbagallo
Il sindaco Roberto Barbagallo, soddisfatto del traguardo raggiunto, ha affermato: “Ricostruire come e meglio di prima è la certezza che la mia amministrazione vuole sostenere in ogni sua parte. Nonostante le varie difficoltà restituire alle comunità quanto il sisma ha sottratto è una prerogativa importante per noi. La fattiva collaborazione tra i vari enti coinvolti ha permesso che si arrivasse a questo risultato importante”. La fine dei lavori è prevista entro la fine dei prossimi 2 anni.
Crediti immagine copertina: ANSA Orietta Scardino