Spettacolo della natura, rifugio della storia, le grotte di Catania: lave antiche di migliaia di anni tracciano strade sotterranee, gallerie che raccontano il passaggio dei nostri antenati. Come rintracciarle? Più facile di quanto si creda!
Le grotte di Catania
Le grotte di Catania, più o meno grandi, sono parecchie: ne sono state censite dagli speleologi circa una trentina. Del resto, non avrebbe potuto essere altrimenti per una città edificata sulle lave di eruzioni avvenute a partire dalla preistoria. Parte di queste, purtroppo, sono inaccessibili all’uomo, causa la mancanza di un ingresso (naturale o artificiale che sia); altre, invece, hanno avuto parte nella storia dell’abitato catanese, servendo tanto nella preistoria quanto nella modernità. Spesso, infatti, vennero utilizzate come rifugio antiaereo naturale durante i bombardamenti. In altri casi, furono utilizzate come cantine o, purtroppo, fogne.
Buona parte di queste grotte si trova concentrata nella borgata di San Giovanni Galermo, ma altre se ne aprono anche vicino al centro di Catania. Vi parleremo qui di seguito di quelle più note, ma prima di passare a queste vogliamo rivelarvi (o ricordarvi) di una chicca nel cuore della città: la chiesa di San Gaetano alle Grotte.
La chiesetta sorge in piazza Carlo Alberto, il set della famosa Fera o’ luni. Si disloca su tre livelli, il più profondo dei quali si trova, appunto, in una piccolissima grotta, tra le ultime testimonianze di un complesso anticamente ben più grande. Di questo complesso ne resta traccia, oggi, nel nome di una strada: Via Grotte Bianche.
Siete pronti a calare nel cuore della terra? Via!
Grotta Petralia
Non poi così lontano dal centro città, precisamente in via Filippo Liardo, troviamo la prima delle grotte di cui parleremo. È la grotta Petralia, che prende il note dalla padrona di casa. In che senso? Nel senso che l’ingresso si trova nel cortile della signora Caterina Petralia, e da lì si snoda per 800 metri sotto via Liardo, Leucatia e De Logu.
Tra le grotte di Catania spicca per interesse storico e geologico: è la più imponente galleria di scorrimento lavico di epoca preistorica creatasi ad una quota così bassa (138 metri sul livello del mare). La grotta racconta 4000 anni di storia: alcuni ritrovamenti sono databili al 1800 a.C. (età del bronzo antico). Sono stati trovati frammenti ceramici, utensili in selce, vasi, sepolture umane e ossa di mammiferi di grossa taglia. Si notano, inoltre, recinti realizzati con sassi, probabilmente utili a rituali preistorici. In tempi più recenti, è stata poi usata come rifugio antiaereo.
Avvertenza: evitate di fare la vostra gita sotterranea durante le festività natalizie. La signora Caterina, padrona di casa e di grotta, è solita ad organizzare un presepe con figure ad altezza naturale nell’ampia sala d’ingresso!
Per scoprire di più sulla Grotta Petralia: http://www.grottapetralia.it/
Grotta Marrano
Ci spostiamo a San Giovanni Galermo per scoprire il primo di altri itinerari sotterranei. La Grotta Marrano si trova in via Barriera, dirimpetto al n. civico 19. La troverete superando il muro a secco che delimita la strada: da lì vedrete i resti di un’antica scala in pietra lavica che conduce all’ingresso. Purtroppo ha subito gravi danni durante la costruzione della tangenziale per Misterbianco; resta tuttavia visitabile e pregna del suo fascino “selvaggio”.
La grotta è un’ampia galleria di scorrimento lavico, seppure dal soffitto piuttosto basso soprattutto in alcuni punti. Si consiglia l’uso di scarpe resistenti: il terreno alterna parti in terriccio a parti fangose o ricoperte da detriti e materiale di crollo. Parte della pavimentazione, invece, è costituita da lava a corde. Noterete dei resti di muretti a secco: sono testimonianze di un probabile antico uso della grotta ad ovile.
La Grotta della Chiesa
Siamo ancora a San Giovanni Galermo, stavolta in Via Calvario. Si accede a questa grotta da un cancello di ferro (per visitarla occorre far richiesta della chiave alla Delegazione comunale) e una scalinata in pietra lavica, che conduce alla sala d’ingresso. È qui che ogni 24 giugno, giorno di San Giovanni Battista, si celebravano i riti religiosi in onore del santo, con canti e balli. Leggenda cristiana vuole che proprio San Giovanni avesse trovato dimora nella grotta, dormendo su una lastra lavica posta in fondo; leggenda pagana, vede la grotta ingresso dell’Ade: da lì sarebbe uscito il dio Plutone per rapire Proserpina, figlia di Cerere. Al di là della leggenda, la storia è davvero passata per questa grotta: sono stati rinvenuti frammenti ceramici attribuiti all’età Castellucciana (2000 a.C.) e al periodo bizantino.
La galleria della grotta è abbastanza lunga: circa 80 metri, che finiscono in una piccola sala. Percorrendola (occhio! Dopo il tratto iniziale, inizia una lieve pendenza), si può notare come in diversi punti le pareti siano formate da più strati. Alla saletta terminale si accede tramite una strettoia con pavimento in sabbia vulcanica. Qui, sulle pareti e sulla volta, potrete osservare grandi lamine orizzontali che formano nicchie sovrapposte. Interessante, no?
Complesso Micio Conti
Tra le grotte di Catania, qui siamo in aria vip: al complesso Micio Conti è stata dedicata una puntata del programma Rai Passi di scienza. Potrete vederla in autunno, trasmessa sia su Rai3 che su Rai Scuola.
Si trova all’interno della Riserva Naturale Integrale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti”, caratterizzata da un tipico paesaggio agrario: case, saje, muri a secco. La riserva fu istituita nel 1998 per tutelare un complesso di grotte laviche che si estende per ben venticinque ettari. Alle diverse grotte si accede attraverso cavità originate dal crollo delle volte; al loro interno, diverse morfologie.
Le quattro Grotte Immacolatelle presentano rotoli di lava alla base delle pareti e una pavimentazione a lava a corde; nella Micio Conti potrete ammirare le striature lasciate dal passaggio della lava e piccole stallattiti; nella Grotta dei Tedeschi, una pioggia di radici popola il soffitto, provenienti dalla vegetazione soprastante.
Ultima curiosità: la riserva può anche essere occasione di incontri con la fauna etnea. Conigli, quericini, donnole, poiane, gheppi, barbagianni, qualche serpentello e, naturalmente all’interno delle grotte, pipistrelli!
Per maggiori informazioni, consultate la guida: http://www.cutgana.unict.it/content/complesso-immacolatelle-e-micio-conti