Gli anelli di fumo che fuoriescono dall’Etna, negli ultimi anni, sono un accadimento che si ripete non di raro. La scorsa settimana si è registrato l’emissione di questi anelli di vapore e gas che ha incuriosito e sorpreso molti. Vediamo in cosa consiste questo particolarissimo fenomeno naturale.
Il mistero degli anelli di fumo vulcanici
Gli anelli di fumo che abbiamo visto queste settimane invadere i social con foto e segnalazioni non sono prodotti solo dall’Etna ma anche da altri vulcani attivi, fra cui lo Stromboli. Essi sono si generano in seguito ad un processo dovuto alla risalita di un getto intenso di gas e vapore acqueo apertosi da una bocca nuova del vulcano.
Gli esperti non sono ancora in grado di spiegare precisamente le cause specifiche del fenomeno, anche se alcuni ritengono che essi siano come una sorta di valvola di sfogo dei vulcani.
I vulcanologi stimano che questi anelli possono arrivare a raggiungere fino a 200 metri di diametro e un’altitudine di 1000 metri, con una lenta salita che può durare fino a dieci minuti. Il fenomeno si è registrato in varie parti del mondo; ricordiamo quello del vulcano islandese Eyjafjallajokull, nel maggio 2010 o l’eruzione del Nishinoshima in Giappone nel 2014.
Origini e spiegazione del fenomeno
Come appena detto, questi anelli si formano quando si verificano dalle esplosioni di vapore provenienti da piccole aperture sul vulcano. L’aria al centro degli anelli si muove ad una velocità notevolmente superiore facendo girare la parte esterna. Con il passare dei secondi, man mano che l’anello si allontana in altezza, se abbastanza resistente può staccarsi dallo sbuffo che l’ha generato librando nel cielo ad una velocità di un chilometro all’ora(fonte: https://www.laspiapress.com/).
L’Etna è uno dei vulcani al mondo più famosi per questo fenomeno.
Anelli di fumo dall’Etna
L’emissione di anelli di fumo dall’Etna è avvenuto più volte, soprattutto nei momenti di maggiore ed intensa attività eruttiva: ricordiamo l’emissione degli anelli nel lontano 2000, nel 2014, poi nel febbraio 2017, nel dicembre 2018.
Ricordiamo che, nel 2014, insieme agli anelli, il vulcano ha emesso nuvole calde e fontane di lava.
Dopo una serie di parossismi l’Etna, il vulcano attivo più alto in Europa, ha generato dal cratere di Bocca Nuova. Sappiamo anche che l’Etna si sta via via e sempre più trasformando.
I suoi sbuffi nel cielo, nitidamente visti da migliaia di persone si sono manifestati lo scorso 22 luglio nelle stesse ore in cui in città si registravano temperature altissime e guasti alla linea elettrica, idrica, incendi.
Tanti sono stati catturati dai suggestivi cerchi nel cielo, visivamente nitidi e hanno immortalato gli anelli con macchine fotografiche, cellulari, video. Anche i tanti turisti che affollano la città in questi giorni hanno potuto assistere al suggestivo fenomeno. Sono anche aumentate le richieste di partecipazione ai percorsi fatti assieme ad esperte guide per assistere da vicino all’emissione, in particolar modo visibili dai Crateri Barbagallo e da Schiena dell’Asino.
Molti hanno ribattezzato la nostra montagna come la “Signora degli anelli”, prendendo in prestito il titolo della famosa saga fantasy di Tolkien che vede fra le location delle imprese dei protagonisti anche un vulcano in eruzione.
Un fenomeno che affascina ed incuriosisce
La formazione di questi agglomerati di gas e vapore , come visto dà vita a degli anelli che assumono proporzioni e forme quasi perfette. La produzione di questi anelli è importante per gli studiosi per monitorare l’attività vulcanica, lo sato dalla lava ma soprattutto sui suoi cambiamenti interni ed esterni.
Il fenomeno affascina, incuriosisce e crea meraviglia. Quelli della scorsa settimana sono stati prodotti da un nuovo, piccolo cratere formatosi sul fondo della Bocca Nuova (formatasi nel 1968), uno dei quattro crateri sommitali. Sono stati in tutto oltre cento gli anelli di gas emessi nell’atmosfera. Dal 20 luglio, i vulcanologi hanno rilevato che la parte più esterna del cratere, sul lato sud, è sprofondata aprendo un nuovo “piccolo” buco creando dunque un’altra nuova bocca (approfondisci cliccando qui).
La produzione di questi anelli consistenti e dalla forma quasi perfetta ci rende partecipi di un altro meraviglioso spettacolo che rende manifesta la forza dirompente del nostro vulcano.
foto di Giò Giusa
