Giovanni Cultrera, l’intervista al Sovrintendente del Bellini

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Giovanni Cultrera, l’intervista al Sovrintendente del Bellini

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Dopi i grandi successi di pubblico registrati negli ultimi spettacoli della stagione teatrale al Massimo Vincenzo Bellini di Catania, abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistare il Sovrintentende Giovanni Cultrera di Montesano. Ecco cosa ci ha raccontato.

Giovanni Cultrera, uomo di musica e teatro

Giovanni Cultrera di Montesano, musicista di fama internazionale, laureato in pianoforte e in giurisprudenza con lode, direttore artistico, docente universitario, imprenditore è dal 2019 il Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini che sta vivendo una stagione aurea con gli spettacoli che registrano il tutto esaurito. E’ stato anche Presidente del Rotary Club di Catania dal 2020 al 2021. Ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico per la sezione musica di tre edizioni di WonderTime Catania.

Giovanni Cultrera
Il Sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano ha vinto numerosi riconoscimenti nella sua carriera; fonte foto Facebook

Il maestro Cultrera è originario di Ragusa ma è nato a Catania. Qui c’è anche un palazzo della sua famiglia. Vive fra il capoluogo etneo e la bellissima città di Ragusa. E’ direttore del Teatro “Garibaldi”di Modica. Un uomo e un artista che vive da sempre e intensamente di musica e per la musica. Grazie alla sua esperienza e grande preparazione ha operato la rinascita del Bellini dopo il periodo di crisi che lo attanagliava. Cultrera, insieme alla sua equipe di professionisti, mira a far diventare il Bellini una delle eccellenze fra i teatri italiani.

Carriera e riconoscimenti di Giovanni Cultrera

Una lunga esperienza quella di Giovanni Cultrera che si è esibito, nel corso della sua carriera, in oltre 2000 concerti nei più famosi palcoscenici e teatri nazionali, europei ed internazionali in oltre 40 Nazioni. Proviene dalla scuola catanese del maestro Giuseppe Cultrera e dalla tradizione musicale sovietica di Boris Petrushansky con cui ha conseguito il Master Triennale Alto perfezionamento pianistico. Alla sua formazione hanno inoltre contribuito gli incontri con Vera Gornostaeva, Jorg Demus, Dieter Zechlin, Andrej Jasinskij, Sergio Perticaroli, Alexander Mullenbach, Eliodoro Sollima.

La sua carriera è costellata da importanti riconoscimenti tra i quali: Premio Internazionale “Le Muse”, come una laurea ‘honoris causa’, nel giugno 2017 ricevuto a Palazzo Vecchio di Firenze. A lui è andato nello scorso agosto 2022 il Premio Luigi Maina creato dalla Fondazione catanese “Sant’Agathae Premio Luigi Maina”. Il suo nome figura nel prestigioso albo d’oro vicino a illustri artisti internazionali quali Riccardo Muti, Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Giancarlo Menotti, Zubin Metha, Francesco Siciliani, Ennio Morricone, Uto Ughi, Severino Gazzelloni, Sergej Krilov.

I sold out degli spettacoli del Bellini

Giovanni Cultrera, insieme a un team di professionisti e ai suoi stretti collaboratori, anche durante la pandemia, ha allestito un cartellone di eventi che ha ottenuto grande consenso e successo di pubblico. Ricordiamo i recenti sold out del Concerto di Capodanno, delle “Nozze di Figaro” di Mozart, con la regia di Michele Mirabella, addirittura per tutte le undici recite e anche per lo spettacolo dedicato alla Sicilia con protagonisti Alfio Antico, Cesare Basile, Eleonora Bordonaro, Rita Botto, Mario Incudine I Lautari, Mario Venuti accompagnati dall’orchestra. Cultrera ha portato i giovani e ragazzi delle scuole in teatro e il teatro nelle periferie della città. Inoltre, Il Sovrintendente ha manifestato il desiderio di coniugarsi con l’arte e incontrare il concretamente pubblico, fare rete con associazioni ed enti pubblici e privati per creare una sinergia proficua. Tutto ciò ha determinato la rinascita del Bellini.

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Giovanni Cultrera di Montesano, musicista di fama internazionale, laureato in pianoforte e in giurisprudenza con lode, direttore artistico, docente universitario, imprenditore è dal 2019 il Sovrintendente del Teatro Massimo Bellini 

Il Sovrintendente ci accoglie all’interno del meraviglioso Teatro Sangiorgi che funge da sede amministrativa e organizzativa del Teatro Bellini. Ecco la nostra intervista.

Giovanni Cultrera lei da Sovrintendente del teatro dal 2019 ha vissuto pienamente la pandemia che ha bloccato il mondo dell’arte. Quali sono state le esperienze che l’hanno più segnata?

«La problematica pandemica ha avuto un effetto negativo prettamente sul lato umanitario ma anche, in un teatro, sul lato artistico perché ha dissacrato e profanato ciò che l’armonia unisce, cioè il senso di un’orchestra e coro che si fondano su precisi schemi geometrici, che concorrono alla perfezione di un suono che si amalgama e unisce grazie ad unità che stanno a stretta vicinanza nello spazio rifacendosi, a precise leggi matematiche e fisiche. La pandemia e il distanziamento sociale hanno creato una situazione innaturale non solo dal punto di vista umano e aggregativo ma artistico perché hanno snaturato l’armonia e l’amalgama naturale. I membri del coro hanno dovuto esibirsi a distanza con notevoli limitazioni.

La pandemia ha fiaccato le naturali resilienze di ogni uomo e individuo con le problematiche e preoccupazioni, tuttavia la musica ha tenuto alto, anche a distanza, il morale perché si è prodotto e si è stati uniti nella “disunione”, nella distanza forzata. I dipendenti venivano in teatro tutti i giorni e, quasi per contrasto, in quel periodo così difficile si è prodotto meglio e di più. Ci siamo tutti dovuti adeguare forzatamente a questa situazione. E’ stato difficilissimo per gli artisti e musicisti esibirsi senza pubblico, ma con le dirette tramite i social abbiamo trovato una valida alternativa per comunicare la nostra presenza».

Nonostante quest’oggettiva difficoltà il suo lavoro, insieme col suo team è continuato

« L’attività al Bellini non si è mai fermata. Durante la pandemia abbiamo, seppur fra mille difficoltà, continuato a lavorare alacremente e realizzato degli spettacoli. Noi siamo un ente pubblico e non abbiamo mai chiuso un giorno. Il Bellini è stato uno dei teatri italiani che ha coniugato quantità e qualità. Solo nei primi mesi del lockdown siamo stati fermi con le nostre attività, dopo l’apertura siamo stati produttivi, anche in smart working per allestire i programmi estivi. Abbiamo messo in campo una produzione estiva molto importante che ha legato ancor di più a noi i nostri abbonati e fruitori e li ha aiutati tenere alto il morale. In piena pandemia, su Sky è andata in onda “La Traviata” in prima su Classica Tv, trasmessa in diretta streaming sui canali ufficiali del Teatro Bellini: Facebook e YouTube. Altre sono state le iniziative».

Il teatro Bellini si pone come fulcro di molte attività culturali della città di Catania, registrando apprezzamento e il tutto esaurito per gli spettacoli proposti. Quali sono gli ingredienti che assicurano questo successo?

« Il Bellini è un ente pubblico con finalità pubbliche. Insieme all’amministrazione abbiamo elaborato un progetto che portasse il teatro fuori dal suo scenario prefissato, un Teatro OFF, vicino alla gente, vivo e attivo negli ospedali e nelle periferie. Il teatro è approdato nelle periferie catanesi e nei quartieri di Picanello, San Cristoforo, Librino. Abbiamo coniugato il fine sociale e artistico. Siamo andati negli ospedali e abbiamo garantito la presenza anche durante le restrizioni della pandemia. Siamo convinti che diffondere la musica ovunque è segno di civiltà e di educazione alla bellezza.

Abbiamo pensato di unire alle sedi naturali estive istituzionali come villa Bellini, palazzo Platamone, Castello Ursino nuove sedi, come Monastero dei Benedettini, Villa San Severio ( dove ha sede la Scuola Superiore di Catania ), gestiti da Unict, o la città di Vizzini , una scelta frutto della collaborazione in rete con associazioni ed istituzioni. Il tutto dettato dalla voglia di incontrare il pubblico. Si è creata a monte una sinergia forte con gli altri enti. Abbiamo coinvolto chiese, associazioni, il Comune di Catania. Abbiamo costruito una rete anche con i teatri, in particolare col Teatro Stabile. L’ingrediente di questo successo è soprattutto l‘unione e il presentare il teatro lirico sifonico con un linguaggio semplice, vicino alla nostra realtà, attuale e calato nel contesto in cui viviamo».

Quindi il dialogo e il confronto con le altre realtà è importante?

«Assolutissimamente sì! Il teatro deve essere unito con le forze pubbliche e private, ma anche con le associazioni presenti nel territorio. Con il Bellini abbiamo intessuto una rete che ha coinvolto anche tutte le realtà catanesi e limitrofe. Non abbiamo dimenticato le altre province della Sicilia orientale, coinvolgendo Messina, Ragusa, Siracusa, condividendo i nostri spazi, dando ospitalità. Tutto ciò è necessario!».

Teatro Massimo Bellini a Catania
Il meraviglioso Teatro Bellini di Catania; foto di Superbizzu

Quali sono le principali difficoltà nell’allestire un cartellone di eventi di una stagione teatrale?

« Le difficoltà sono state tantissime e legate a vari fattori. Abbiamo dovuto recuperare un cartellone. La pandemia ci ha bloccato con un’opera sola andata in scena. Abbiamo lavorato per soddisfare gli abbonati. Con sforzo e dedizione siamo riusciti a fidelizzare sei mila abbonati di lirica e sinfonica che hanno dato il loro apporto e hanno confermato il loro gradimento. Abbiamo tenuto duro, ci abbiamo creduto e abbiamo recuperato, nonostante sia stata una lotta contro il tempo. Abbiamo realizzato 60 eventi di cui la maggior parte estivi, con coro e orchestre, oltre ai tecnici e dato vita a grosse produzioni tutte contemporanee e preparate nell’arco di poco tempo (4 opere liriche in 20 giorni, 2 cavallerie rusticane, Lavita di Donizetti e i Capuleti e Montecchi, il capolavoro di Vincenzo Bellini che lo ha consacrato alla storia della musica) tutte allestite in quattro spazi diversi: Vizzini, Villa Bellini, villa San Saverio, teatro Bellini dal 7 settembre al 23 settembre. A settembre c’è stato anche il Bellini International Context. La nuova stagione è poi iniziata a dicembre. Non poche sono state le difficoltà ambientali e legate al caldo. Ringrazio le masse artistiche, tecniche e amministrative che hanno lavorato sempre anche in condizione di disagio».

Tanti sacrifici ma anche soddisfazioni

« Sì, l’impegno paga. Due anni fa , quando era chiuso tutto a causa della pandemia e si sfioravano in estate 45 gradi, abbiamo registrato “Il Pirata” di Vincenzo Bellini, inciso dall’Ente Lirico Regionale Teatro Massimo Bellini di Catania. Quest’incisione ha vinto il riconoscimento più importante per la musica classica all’INTERNATIONAL CLASSIC MUSIC AWARDS (ICMA) 2022 presso la Philharmonie di Lussemburgo ».

Gli spettacoli allestiti sono improntati ad una varietà di proposte e tipologie di musicisti che mirano a raggiungere un pubblico sempre più ampio. Quali sono i risvolti di questa scelta?

« Siamo consapevoli che, oggi, accanto alla musica classica deve trovare spazio una maggiore apertura verso altri linguaggi e forme. Abbiamo pensato di proporre una commistione, un innesto fra artisti e tipologie che si è rivelato vincente. I giovani si sono avvicinati al teatro quando tutti dicevano che era un luogo obsoleto, destinato a scomparire. Abbiamo parlato con un linguaggio innovativo e diretto e scelto una produzione più variegata; non abbiamo stravolto la linea perché l’impostazione rimane sempre quella lirico sinfonica. Oggi, col Bellini siamo in Italia il teatro più prolifico per quanto riguarda la commissioni contemporanee con autori siciliani e nazionali ».

Grande spazio all’interno del cartellone degli eventi hanno avuto non solo gli artisti internazionali ma anche quelli italiani e soprattutto siciliani. Questo connubio si è rivelato vincente visto i sold out.

« Questa è stata un’ arma per dare un taglio più contemporaneo e moderno ed arricchire la proposta per i nostri spettatori. Fra gli artisti che si sono esibiti figurano: Matteo Musumeci, Giovanni Sollima, protagonista di evento inaugurale del festival di musica contemporanea “InterSezioni, curato dalla Camerata Polifonica Siciliana in collaborazione con l’Università di Catania; ma anche con la prima assoluta dello Stabat Mater a dicembre e con “Istoria di Sant’Agata”, in prima mondiale e in co-produzione tra l’Ente lirico etneo e il Teatro Stabile di Catania, in occasione delle festività agatine, su libretto in volgare siciliano di Filippo Arriva.

Sold out ha registrato pochi giorni fa lo spettacolo dedicato all’anima Sicilia. Era un passaggio necessario dare spazio al cantautorato siciliano e catanese, alla migliore tradizione attraverso la forme nobile del sinfonio. Come grande successo e apprezzamento ha avuto l’omaggio di compositori siciliani a Bellini».

Abbiamo notato la sua attenzione verso le tematiche sociali come la guerra, il femminicidio, la lotta alla mafia. Il Teatro Bellini ha partecipato attivamente a tante iniziative di sensibilizzazione. Che effetto ha sortito tutto ciò?

« Credo che il teatro debba porre attenzione su tutte queste tematiche che sono una forma d’arte sociale. L’Arte è un problema sociale e va incontro a tutte le difficoltà ecco perché si deve fare portavoce di questi eventi. Tutto passa attraverso il filtro dell’arte. Temi così difficili come la guerra, il femminicidio, la disabilità devono essere necessariamente presenti nel teatro. Ne abbiamo un esempio tangibile nel teatro londinese, un teatro di denuncia ».

Il teatro Bellini, con Il Sovrintendente, si è anche aperto alla tecnologia con allestimenti che hanno ottenuto grande gradimento quali il video mapping proiettato sulla facciata del Bellini, o i particolari allestimenti scenografici in occasione dello Schiaccianoci a Natale e delle Nozze di Figaro, all’interno del Salone, divenuti virali sui social.

Giovanni Cultrera, grande apprezzamento ha riscontrato il coinvolgimento delle scuole, dalle elementari alle superiori, chiamati a vivere attivamente il teatro

«L’ opera lirica è riscoperta dai giovani come qualcosa di assolutamente attuale, contemporanea, come quella forma artistica che racconta drammi e problemi come la sopraffazione del potere, l’arroganza, il femminicidio, la violenza, l’amore, tutte problematiche che i giovani e giovanissimi vivono oggi. L’operazione più complessa e meglio riuscita è stata portare i bambini della scuola primaria a teatro ad assistere alla rappresentazione senza alcun adattamento o rimaneggiamento. Gli alunni sono stati adeguatamente formati dagli insegnanti. Tuttavia, durante lo spettacolo irrompe una figura che spiega quali siano gli strumenti, qual è il messaggio che quella parte sta comunicando. Le scuole hanno aderito in maniera entusiasta e abbiamo creato una giornata ad hoc che purtroppo non è riuscita a soddisfare tutte le richieste. Abbiamo registrato oltre 4000 mila presenze.

Per gli universitari abbiamo realizzato dei biglietti a prezzo agevolato per gli spettacoli in cartellone. Tutto ciò perché siamo ancora fortemente convinti che l’opera dà insegnamenti».

Riguardo agli artisti internazionali che impressione hanno fatto Catania e il Teatro Bellini, particolare per la sua acustica?

« Chi si è già esibito conosce i particolari effetti acustici del nostro teatro. Chi vi giunge per la prima volta non può fare a meno di rimanere affascinato dall’effetto che si sente all’interno della sala. Proprio l’essere costruito sulla lava e avere sotto l’Amenano crea un particolare effetto acustico che si capta soprattutto nella galleria dove è possibile cogliere la polifonia e allo stesso tempo discernere ogni suono, individuandone le fonti dirette. Si tratta di un effetto unico, suggestivo ed incredibile collegato alla particolarissima contaminazione architettonica (presenza di lava, ingrottamenti, effetto cuscinetto dei suoni) che non ha eguali.

Tutti rimangono poi affascinati dalla storia, dalla struttura e dalla bellezza di Catania, fra lava e mare, cibo, arte, cultura.»

Giovanni Cultrera quali sono i prossimi progetti?

«Andrà a brevissimo in scena, al 25 marzo al 2 aprile, Adriana Lecouvreur, il capolavoro di Francesco Cilea . Sul podio la prestigiosa bacchetta di Fabrizio Maria Carminati. Il nuovo allestimento porta la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Nel cast internazionale figurano: Rebeka Lokar, Anastasia Boldyreva, Marco Berti . Le scene sono di Leila Fteita e i costumi di Nicoletta Ciccolini. L’Orchestra, coro e tecnici sono quelli del Teatro Massimo Bellini. In allestimento anche la stagione estiva con la IV edizione del Festival internazionale dedicato a Bellini e varie iniziative musicali che proseguiranno nei vari luoghi istituzionali preposti agli spettacoli.

Ci proponiamo di avvicinare ancor di più i catanesi al teatro, tanti ancora non sono entrati, li vogliamo invitare a vivere questa esperienza egoisticamente, come esperienza personale partecipando attivamente e vivendo il teatro».

Ringraziamo il nostro Sovrintendente per la sua gentilezza e disponibilità e gli auguriamo buon lavoro per la Stagione che avrà ancora tanti interessanti appuntamenti che proiettano Catania in un circuito internazionale molto importante e le assicurano una grande visibilità.

Giovanni Cultrera, l’intervista al Sovrintendente del Bellini ultima modifica: 2023-03-23T09:24:07+01:00 da SABRINA PORTALE

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