Clemente Cipresso, gli ultimi maestri d'ascia di Acitrezza

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Clemente Cipresso, gli ultimi maestri d’ascia di Acitrezza

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Clemente Cipresso ha dedicato ai maestri d’ascia di Acitrezza, ovvero ai Rodolico, un libro che racconta la loro storia e ne sancisce l’importanza non solo nel borgo ma nella storia della Sicilia. Ecco che cosa ci ha raccontato.

Clemente Cipresso racconta i Rodolico

I maestri d’ascia sono gli artigiani simbolo delle borgate marinare siciliane; ciò è sancito dalla citazione di Verga ne “I malavoglia”, e anche nel film “La terra trema” di Luchino Visconti. La famiglia Rodolico ad Acitrezza rappresenta una delle poche testimonianze degli ultimi maestri d’ascia in Sicilia, detentori di arti di una tradizione secolare nella costruzione dei pescherecci, tramandata di generazione in generazione per duecento anni. Il cantiere della famiglia Rodolico ha rappresentato il cuore dell’economia del borgo marinaro e non solo.

L’intero ricavato della vendita del libro scritto da Clemente Cipresso, campano, perfusionista di cardiochirurgia, giornalista e scrittore (vincitore del Premio Speciale Andrea Camilleri) sarà devoluto all‘Associazione Maestri d’Ascia di Acitrezza. Cipresso ha raccolto per quattro anni anni storie e testimonianze di ben quattro generazioni di maestri d’ascia e di quanti hanno incrociato le loro vite con le vicende del cantiere, un meraviglioso microcosmo pieno di emozioni e valori. Ad Acitrezza si è invece creato un vero movimento di comunità al fianco dei Rodolico per sostenerne la storia e la tradizione. 

Cipresso
Clemente Cipresso col maestro Rodolico e il libro che racconta la storia della famiglia

Una storia che deve continuare

Un antico mestiere ormai a rischio di estinzione quello di questi abili artigiani. In Sicilia e a Catania se ne contano ben pochi .Il cantiere nasce sul finire dell’Ottocento grazie a Salvatore Rodolico che, insieme al figlio Sebastiano, avvia la costruzione di barche a vela per vari committenti della Sicilia. Con il passare del tempo, le esigenze cambiano e la realizzazione di grossi motopescherecci e barche per il diporto sostituiscono le vecchie sardare e fiscinare. Gli anni ’60 segnano l’inizio della stagione aurea per il cantiere passato nelle mani del giovane Salvatore che comincia a costruire imponenti imbarcazioni che giungono fino in Grecia e in Tunisia per la pesca del pesce spada. Le commesse non tardano ad arrivare dalla Toscana, dalle Eolie e dall’isola D’Elba.

Tanti sono i momenti di difficoltà della famiglia Rodolico: episodi intimidatori, una finta denuncia, la chiusura degli scali d’alaggio e il meschino tentativo di cacciarli da quel luogo. L’interruzione di questa storia, si scontra con il coraggio della popolazione di Aci Trezza: artisti, associazioni, amministratori locali, cittadini intraprendono una lunga battaglia in difesa dei valori identitari dell’ormai Storico Cantiere Navale. Moltissimi sono disposti a schierarsi contro una burocrazia cieca e intorpidita pronta a sfrattare la famiglia Rodolico per occupazione abusiva di suolo pubblico perché l’area del Cantiere, nel frattempo, era diventata di competenza comunale.

Ecco la nostra intervista

Libro Cipresso
Il libro di Clemente Cipresso sarà presentato al Cantiere Rodolico sabaTo 16 settembre alle19,00.

Clemente Cipresso qual è il rapporto che si è instaurato con i maestri artigiani?

« Principalmente umano. Con Nuccio, in particolare, mi sono sentito ininterrottamente per quasi quattro anni. Con Zio Turi tante volte abbiamo dialogato e, con i nostri sguardi, ci siamo raccontati ancora più delle semplici parole. Gianni invece con la sua simpatia e intraprendenza mi ha guidato tecnicamente nel mestiere del maestro d’ascia».

E il rapporto fra lei e la Sicilia? Qual è il contributo che i maestri d’ascia hanno dato e danno alla Sicilia?

«La Sicilia mi ha adottato letteralmente. Lavoro qui, ho casa qui e mi sono sposato poche settimane fa. È una terra meravigliosa, molto simile alla mia città di origine. Noi campani siamo molto accoglienti e solidali, così come lo sono i siciliani del resto.
I maestri d’ascia hanno dato un contributo straordinario non solo ad Acitrezza, ma all’intera Sicilia. Non parlo di un semplice valore economico, ma principalmente sociale. A tutto questo va aggiunto il valore storico-culturale tramandato dalle numerose maestranze che si sono avvicendate nel corso degli anni».

Quale insegnamento ha tratto raccontando la loro storia e tramandandola alle nuove generazioni che ignorano e non vogliono fare questo mestiere?

«Che è bello avere sogni e, soprattutto, avere ambizioni sempre più grandi. Zio Turi voleva costruire barche sempre più grandi e ogni volta ci riusciva. Per cui anche i giovani d’oggi possono insistere nei loro obiettivi e non arrendersi mai.
In questo mestiere si possono ritrovare melodie di suoni e odori che risalgono a centinaia di anni fa. Storie tramandate e tecniche migliorate nel tempo. Il cantiere non è solo un luogo fisico, ma un luogo interiore. I giovani dovrebbero lasciare la parte tablet e smartphone e trascorrere qualche settimana qui ».

Clemente Cipresso, cosa si può fare concretamente per far in modo che questo mestiere non si perda?

« Intanto far conoscere la loro storia. Molti sanno di cosa si tratta ma non conoscono nei dettagli quanto la famiglia Rodolico ha dovuto affrontare nel corso degli anni. Con piccole iniziative possono essere raccolti fondi per il sostegno al cantiere. Nel mio caso, ad esempio, devolveremo l’intero ricavato all’Associazione del Maestri d’ascia di Acitrezza affinché possano essere realizzate opere ed attività capaci di divulgare alle nuove generazioni la storia dei maestri d’ascia di Acitrezza».

Clemente Cipresso qual è il messaggio che vuol dare ai lettori del suo libro?

« Non bisogna andare sulla luna per trovare qualcosa di bello. La meraviglia è già qui, a pochi passi da noi. Basta saperla ascoltare, guardando le opere e gli sguardi dei loro protagonisti. Quella dei maestri d’ascia è davvero una storia stupenda».

Il libro sarà presentato sabato 16 Settembre ore 19 presso il Cantiere Rodolico.

foto di Massimo Vittorio

Clemente Cipresso, gli ultimi maestri d’ascia di Acitrezza ultima modifica: 2023-08-29T09:00:00+02:00 da SABRINA PORTALE

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