Il “Cammino dei Vulcani” promosso da Repubblica Nomade e supportato dal Club Alpino Italiano ha visto trenta camminatori percorrere 700 km lungo gli antichi tracciati della Via Popilia e della Strada Regia delle Calabrie. Attraversando parchi e riserve, hanno esplorato aree interne e conosciuto paesi che soffrono di spopolamento e isolamento. Questa esperienza di vita “controcorrente” è stata un’imponente testimonianza di impegno civile, mettendo in luce l’emergenza climatica e le problematiche politiche che minacciano il nostro continente.
Cammino dei Vulcani: dal Vesuvio all’Etna: una passeggiata di 700 km a difesa del territorio
Il progetto del “Cammino dei Vulcani” ha preso avvio il 14 maggio dal Vesuvio e si è concluso sull’Etna il 21 giugno, una data simbolica che coincide con il solstizio d’estate e celebra il decimo anniversario dell’inserimento del Mongibello nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
Durante un evento presso la storica Libreria Prampolini a Catania, il fondatore e presidente di Repubblica Nomade, Antonio Moresco, insieme a Maria Rosaria Marrese, ha raccontato l’esperienza e i messaggi che si celano dietro questa iniziativa. Alla serata hanno partecipato anche Enrica Piera Paola Messina, rappresentante della Commissione Cultura del Club Alpino Italiano sezione dell’Etna, e Giusi Liuzzo per l’Archeoclub Italia.
Il nome “Cammino dei Vulcani” rappresenta in modo eloquente la natura dell’iniziativa, che ha portato i partecipanti a esplorare le terre vulcaniche dell’Italia meridionale. Questo percorso è stato un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla fragilità dei territori, il legame tra l’uomo e l’ambiente, nonché l’importanza di affrontare le sfide dell’emergenza climatica.
Repubblica Nomade
“Repubblica Nomade” ha scelto il camminare come mezzo di comunicazione silenzioso per lanciare il suo messaggio. I passi dei camminatori, che hanno assunto il significato di un grido di denuncia, hanno contrastato l’indifferenza nei confronti delle tematiche urgenti che l’associazione si è prefissa di affrontare.
La Repubblica Nomade è un’idea dinamica e un sogno in perenne movimento, che accoglie coloro che desiderano farne parte o semplicemente attraversarla, offrendo loro un luogo di appartenenza. In questo contesto, il nomadismo assume un significato più ampio, diventando un’anticipazione di un nuovo approccio alla vita e all’interazione con il mondo.
La Repubblica Nomade è concepita come uno spazio aperto e inclusivo, dove le persone possono trovare un posto per sé stesse, un luogo in cui sentirsi accolti e valorizzati.
Questo spazio in movimento incoraggia un modo di vivere diverso, lontano dalle rigide strutture sociali e dai confini fisici. Si tratta di un’esperienza che invita le persone a riconsiderare le loro prospettive e ad adottare un approccio più flessibile e aperto nei confronti della vita.
Durante i suoi 12 anni di attività, Repubblica Nomade ha coinvolto un numero sempre crescente di camminatori motivati, organizzando cammini che affrontano temi sociali e spingendo i partecipanti a muoversi in diverse regioni italiane e all’estero, grazie alla libertà e alla non invasività del camminare a piedi.
“Il cammino è un mezzo per affrontare le tematiche che ci stanno a cuore; attraverso il semplice atto di camminare, siamo in grado di portare il nostro messaggio alle comunità locali in modo coinvolgente e diretto”, ha sottolineato Maria Rosaria Marrese.
Il “Cammino dei Vulcani” è un’esperienza straordinaria che ha messo in evidenza la necessità di proteggere e valorizzare il nostro territorio, sensibilizzando l’opinione pubblica sui temi ambientali e sociali che riguardano l’Italia e il resto del mondo.