Donne ingegnose che credono nel valore del cucito. Due figure femminili incontratesi che tengono alta l’importanza della manualità. Trizzi d’Amuri è un progetto volto a portare avanti e a far conoscere il potenziale di ago, filo e macchina da cucire.
Chi ne costituisce l’anima
Amelia Alessia Cristaldi sin da bambina è rimasta affascinata dal disegno. Nel corso del tempo ha coltivato quest’inclinazione, seguendo dei corsi di cucito. In seguito Amelia si trasferisce in Emilia Romagna, dove lavora come modellista tra Bologna e Modena. Prima di giungere a questa mansione, ella frequenta il corso CAD Lectra, sul modo di preparare gli abiti in via informatica. Dopodiché la donna torna a Catania e allestisce una sartoria sociale, durata sette anni e con la creazione di abiti su misura. Una produzione che assume il nome L’ape selvatica, brand con soggetti siciliani. Una linea di abbigliamento dalla realizzazione certosina, poiché Amelia ha dipinto e stampato su tessuto. Il nome, infatti, rimanda all’operosità cui ci si immette col taglio e il cucito.
Emily Pelacani è originaria di Roma. Frequenta il Liceo Artistico e anche lei sin da piccola ha disegnato e coltivato questo estro. Si laurea all’Accademia di Costume e di Moda della capitale. Emily giunge a Catania per seguire la famiglia; ha gestito un negozio online in cui ha realizzato fasce per bebè.
L’incontro tra Amelia ed Emily e il suo intreccio, origine di Trizzi d’Amuri
Amelia è stata responsabile della sartoria sociale Midulla, aperta nel 2018. Il suo brand ha riscontrato numerose vendite in varie parti della Sicilia, quali Taormina, Marzamemi, Scicli, Ortigia. Emily, per confezionare le sue fasce, viene indirizzata proprio in questo contesto. Ella resta colpita dalle attività portate avanti dalla sartoria, così vi collabora fino al primo lockdown. In quei mesi Emily e Amelia hanno iniziato a sentirsi con maggior frequenza. Sono emerse le affinità creative tra le due donne, per via di un continuo discutere di idee. Ciascuna a casa propria ha disegnato i modelli e man mano ha trovato definizione una linea, rispetto al tessuto (lino), semplicità, versatilità, tutto senza fronzoli. Pure le misure si sono prese a distanza; una linea, quindi, in grado di incarnare l’essenza femminile autentica.
I tessuti arrivano immediatamente dopo il lockdown e nell’arco di dieci giorni si realizzano i primi capi. Essi trovano presentazione col nome Trizzi d’Amuri, indicante l’intreccio dell’incontro rispetto a tutte le sue declinazioni rispetto a questo progetto. Dal sodalizio creativo tra Emily e Amelia, alla collaborazione con delle artigiane locali, passando per l’intreccio dei tessuti.
Le creazioni di Trizzi d’Amuri
Le due donne riescono a realizzare e presentare la collezione estiva 2020 (la prima) e quella dell’inverno 2020-2021. La collezione Lollipop ha caratterizzato la linea della primavera 2021. Questa ha visto la collaborazione con Alice Valenti, la quale ha disegnato la fantasia dei capi, pure rispetto ai loro tessuti, ovvero il pattern. Ella ha definito tutto, rispetto a camicie unisex, camicioni, pantaloni, abiti da sera in viscosa attraverso la grafica del computer. parte dei capi della collezione Lollipop costituiscono la linea Acitrezza, poiché essi presentano disegni apotropaici, cioè di buon auspicio, dipinti sulle barche.
Una collezione nella collezione, con creazioni identitarie per la zona etnea che si affaccia sul mare. Una parte delle vendite di questi capi ha sostenuto i maestri d’ascia del Cantiere Navale Rodolico. Altre collaborazioni sono avvenute con Giulia Pappalardo, la cui produzione è Uau cinture e borse; con l’artigiana Ophiura, la quale si occupa del design di gioielli. Nell’ultimo anno la realizzazione di collezioni si è interrotta, poiché ci si è concentrati soprattutto sui corsi. Se ne auspica una ripresa.
I corsi di cucito
Dall’estate 2020 Amelia ed Emily hanno organizzato dei corsi per trasmettere il valore dell’arte del cucito. Essi, sin dal principio, hanno ricevuto numerose adesioni e si strutturano per fasce d’età. Vi sono vere e proprie classi con sei alunni ciascuna, in modo da mantenere l’omogeneità. Si volge ad un metodo che rende i discenti completamente protagonisti. Si pone infatti più spazio alla pratica che alla teoria, tanto che i nuovi arrivati possono essere in grado di realizzare creazioni già dal secondo incontro. Inoltre si cerca di capire cosa ai bambini interessa, tendendo così ad un apprendimento attivo.
Tutti sono liberi di adoperare i tessuti secondo le loro ispirazioni; si piò pure applicare la pittura su tessuto, verso astucci, magliette, abitini, piccole borse. Alcune bambine frequentano i corsi da due anni. Si riprende il nome L’ape selvatica in riferimento ai corsi, per evidenziare la laboriosità e al contempo la creatività che li caratterizzano. Una volta a settimana si recano in sartoria i/le ragazzi/e dell’Accademia di Belle Arti, sezione Moda, per apprendere la pratica. I corsi si tengono in via Filippo Corridoni 37A e riprendono in autunno.
Trizzi d’amuri è un contesto permeato di creatività. Si evidenzia l’autenticità dei capi realizzati artigianalmente, nonché la gratificazione nel prepararli. Conoscere queste realtà è fondamentale, in un’epoca in cui tende a prevaricare la superproduzione standardizzata. Esse ti accompagnano verso un percorso che stimola intelletto, conoscenza, innovazione, pragmatismo.