Abbiamo incontrato sua Eccellenza l’arcivescovo di Catania Luigi Renna all’interno del palazzo arcivescovile, in occasione della consegna del Premio Chimera d’argento da parte della Presidente dell‘Accademia di Arte Etrusca Carmen Arena e degli altri membri, assieme al Presidente del Consiglio Comunale di Catania Sebastiano Anastasi.
Ecco cosa abbiamo chiesto a Monsignor Renna a distanza di quell’8 gennaio 2022 in cui venne nominato da Papa Francesco nuovo arcivescovo della nostra città trasferendosi dalla sua Puglia in Sicilia.
La consegna del Premio Chimera d’argento all’arcivescovo di Catania Luigi Renna
Poche settimane fa, nella Sala Consiliare di Palazzo degli Elefanti, si è tenuta la XXIV edizione del premio internazionale “Chimera D’Argento”, organizzata dall’Accademia D’Arte Etrusca, presieduta dall’artista Carmen Arena, in collaborazione con la presidenza del Consiglio Comunale di Catania.
Fra le tante eccellenze premiate nel corso di una ricca ed emozionante serata vi è stato anche Monsignor Luigi Renna, assente perchè impegnato a Trieste in un importante convegno nazionale. A ricevere il riconoscimento è stato il vicario generale Mons. Vincenzo Branchina.
Il premio assegnato a Monsignor Luigi Renna
La Chimera D’Argento, insieme all’attestato di merito, è stato assegnato a S. E. Mons. Luigi Renna per l’impegno pastorale profuso a favore della Chiesa etnea. Mons. Renna, assente per l’occasione perché presente alla 50ª Settimana Sociale dei Cattolici in Italia tenutasi a Trieste, ha inviato un video messaggio in cui ha espresso la sua opinione contro la dispersione scolastica, il rispetto della legalità e dell’ambiente.
La consegna del Premio
Una delegazione dei membri dell’Accademia di Arte etrusca è stata accolta dal presule di Catania nel salone del Palazzo. I vari membri si sono presentati, hanno raccontato il loro impegno nell’Accademia e hanno omaggiato Monsignore con libri, fotografie del presepe realizzato a Misterbianco da parte della prof.ssa Angela Galatà , con l’autobiografia e un prezioso Uovo che si accosta a quelli già presenti nella collezione del palazzo da parte del Cavaliere Salvo Narciso.
Il vescovo è stato entusista di ascoltare gli interventi di tutti e molto emozionato nel tenere fra le mani il prezioso riconoscimento che ha poi sistemato in un posto d’onore della sala. La Presidente Arena ha spiegato la storia e l’origine dell’Accademia d’arte etrusca e il significato del Premio Chimera d’argento.
Ecco la nostra intervista:
Eccellenza cosa significa per lei ricevere questo premio così amato e prestigioso?
« Mi emoziona sempre molto ricevere un premio, mi carica di responsabilità ma mi inorgoglisce avere fra le mani la Chimera d’argento in particolare oggi nella città di Catania; sono molto grato e vedo che i catanesi mi hanno accolto con affetto ed entusiasmo sin dal primo momento e continuano a volermi bene. Questo è un riconoscimento che mi sprona a fare ogni giorno il mio dovere; in ciò a volte riesco, a volte no.
Ricevere questo premio spinge ad essere costanti nel raggiungere i propri obiettivi che sono quelli della cura della comunità cristiana ma anche di attenzione alla comunità civile. Ecco perché ringrazio tutti voi e in particolare l’Accademia, la sua Presidente e il Comune di Catania nella persona del Presidente Anastasi!».
Eccellenza, nel suo discorso di ringraziamento per il premio ricevuto, ha citato la problematica della dispersione scolastica che a Catania tocca il livello più alto in tutta Italia e ha elogiato il lavoro degli insegnanti di sostegno.
« Sappiamo che la dispersione scolastica a Catania è una delle problematiche più difficili. Sono convinto che gli insegnanti di sostegno sono una risorsa preziosissima per arginare questa piaga. Visito ogni settimana una scuola diversa e mi accorgo che i docenti di sostegno, spesso posti in secondo piano, fanno moltissimo per aiutare i ragazzi e le ragazze con problemi di natura fisica e/o sociale a integrarsi, a completare il percorso di formazione scolastica e personale. Gli insegnanti di sostegno sono un valore aggiunto: se non ci fossero la dispersione sarebbe addirittura quadruplicata. Ecco perchè ci tenevo a sottolineare il loro ruolo e la loro importanza ».
Qual è oggi il suo rapporto con Catania a due anni dal suo arrivo?
« Oggi è un rapporto che è cresciuto giorno dopo giorno: Catania è la città in cui vivo e verso la quale sento la responsabilità di essere pastore e guida spirituale; devo dire che non è facile ricoprire questo ruolo perché Catania è una città grande e complessa, ha tante povertà.
Tuttavia ciò che di bello c’è in questa città e che ho avuto modo di apprezzare più volte è che si riesce a creare una rete con varie realtà e persone, una rete virtuosa che mette insieme le tante tessere di amore, bene che ci sono e che hanno bisogno di essere collegate per dare una propria immagine completa. Ecco cosa mi ha colpito in questi anni fra le tante altre cose ».
Quali sono dunque gli aspetti negativi e quelli positivi di Catania?
« Catania ha vissuto un periodo di splendore e sviluppo e un momento nel quale si è lasciata un pochino andare nella cura delle persone, nell’educazione, nella cura dell’ambiente e degli ambienti di vita; il centro spesso è stato abbandonato come le periferie. Proprio queste ultime sono state pensate in maniera non adeguata quando si è costruito un quartiere in cui non ci sono luoghi di incontro, non ci sono piazze e non c’è modo diconfrontarsi. Sappiamo che ancora le problematiche sono tante però Catania è una città che, per tradizione, si sa risollevare e ha fatto di queste sue fragilità il punto di partenza per superarsi e per dare delle risposte per il presente e futuro ».
Eccellenza ha avuto modo anche di conoscere le altre realtà della diocesi etnea. Quali sono le sue impressioni?
« La diocesi etnea è ricca di realtà diverse e composite; ho avuto e ho modo di girare nelle parrocchie e di conoscere associazioni che promuovono in maniera concreta, positiva e propositiva. Tante sono le città che tengo nel cuore e che mi hanno dato la possibilità di conoscere meglio tutta la diocesi».
Monsignor Luigi Renna cosa fare per essere buoni cristiani nella società di oggi?
« Essenzialmente non avere paura di andare controcorrente perché il Vangelo non è accomodante con i mali del mondo e con le mode del momento; bisogna vivere il Vangelo nella sua verità, comprendere e fare nostro il vangelo vissuto da San Francesco, “sine glossa”, ovvero senza troppi commenti che cercano di adattarlo alle nostre visioni. Fin quando noi avremmo la forza del Vangelo e nel cuore il desiderio di viverlo allora saremo credibili, altrimenti il mondo non avrà la sua verità e non c’è bisogno di cristiani che citano il Vangelo, lo seguono ma non riescono a metterlo in pratica ».
Eccellenza qaul è il suo messaggio per i nostri lettori e per i Catanesi?
« Il mio messaggio per i lettori e per i Catanesi si sintetizza in ciò: amare di più la nostra Catania, città di cultura, città storica e turistica. Catania non è tuttavia il centro del mondo. Il Capoluogo etneo ha una caratteristica ben precisa: non è campanilistica ma è aperta a tutti. Catania dunque si ami di più e diventi una città che cresce nella cultura, nell’accoglienza e nell’integrazione. Un saluto a tutti voi e grazie! ».
Ringraziamo sua Eccellenza per la disponibilità e anche la Presidente Carmen Arena per averci invitato alla consegna del Premio.
foto di S. Portale
