L’iconica statua di Vincenzo Bellini che svetta al centro di Piazza Stesicoro è oggetto di restauro e riqualificazione per riportalo all’originaria bellezza. Scopriamo il progetto e la sua storia.
La statua di Vincenzo Bellini
L’autore del monumento dedicato al Cigno catanese fu lo scultore Alessandrino Giulio Monteverde. Il monumento, commissionato dal Comune nel 1876, giunse a Catania nel 1882. Dagli atti ufficiali risulta che il trasporto avvenne da Fiumicino attraverso una nave dentro quarantasette casse; l’opera costò circa 45mila Lire. L’inaugurazione avvenne ufficialmente il 21 Settembre 1882.
Il monumento è in marmo bianco, ha base quadrata e un’altezza di quindici metri. Il basamento ha forma di parallelepipedo alto circa tre metri. Su questa base poggiano sette gradini, che per analogia si rifanno alle sette note musicali; il monumento si sviluppa a tronco di piramide.
Alla sommità della scala si innalza una colonna a forma quadrata che accoglie quattro statue che rappresentano le opere piu’ importanti del Bellini: Norma, Il Pirata, La Sonnambula e i Puritani. L’autore incide il suo nome, la data e il luogo di realizzazione. Sulla cima vi è la statua di Vincenzo Bellini assiso su di una sedia.
Curiosità
Pochi conoscono le vicissitudini sulla collocazione della statua che rimase in sospeso perchè non si sapeva dove metterla. Precedentemente, in quello stesso luogo, poco distante dall’antica Porta di Jaci, c’era la fontana che i catanesi disprezzavano chiamandola fontana della “Jettatura” o “scolapasta”: aveva una vasca in marmo, un diametro di circa otto metri, e al centro vi era una cupoletta di marmo, con tanti fori e un buco principale da cui zampillava l’acqua. Nacqua per la volonta di costruire un mulino per i vicini campi dei principi di Catania.
Le polemiche sul collocamento della statua
Un gruppo di catanesi voleva posizionare la nuova statua di Bellini davanti al teatro Massimo allora in costruzione, altri al posto della fontana dell’Elefante in piazza Duomo. Il professor Filadelfo Fichera propose come sito più adatto per la installazione del monumento la porzione di piazza Stesicoro avanti il nuovissimo palazzo del Toscano. Questa decisione venne accettata. la staua fu colocata lì.
Quel sito divenne poi Piazza Bellini; gli scavi del teatro erano completamente coperti dalla strada. Qui si trovava anche la statua di Ferdinando II di Borbone ( oggi acefala custodita all’interno di Villa Pacini). Negli anni venti, sotto la statua di Bellini sostavano i lustrascarpe, in attesa di clienti. Oggi la piazza viene attorniata dalle bancarelle dei dolci in occasione delle festività natalizie ed agatine. Spesso accoglie anche artisti locali che si dilettano a cantare in cerca di fortuna e offerte. Inoltre, proprio lì, ogni 4 febbraio avviene uno dei tratti più suggestivi e attesi della processione di Sant’Agata: l’omelia del vescovo alla città. Sembra che le figure più amate di Catania, Agata e Vincenzo si incontrino e dialoghino.
Ogni 3 novembre, il comune di Catania, in occasione dell’ anniversario della nascita di Vincenzo Bellini, pone una corona d’alloro davanti al monumento.
Il restauro della statua e del monumento
Il restauro della statua e dell’intero monumento è cominciato qualche settimana fa e i lavori si protrarranno fino a metà maggio. A curare l’intervento nella fase progettuale e di esecuzione i tecnici dell’assessorato ai lavori pubblici guidato da Sergio Parisi con la direzione operativa di Fabio Finocchiaro,
L’esecuzione dei lavori, affidati a esperti maestri restauratori che utilizzeranno tecniche di salvaguardia del monumento, prevede anche il ripristino delle note musicali presenti sui gradini del monumento sul supporto in marmo e la riverniciatura dei caratteri delle scritte. Oltre al complesso statuario centrale, i lavori di recupero interesseranno anche i quattro piloni laterali. Il monumento presentava molti danni dovuti alle intemperie e spesso ad atti vandalici.
fonte: pagine facebook curate dal Dott. Franz Cannizzo e Melior de cinere surgo-Obiettivo Catania
