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INTERVISTE LUOGHI DI RITROVO

Trame Cafè, la rigenerazione urbana inizia a San Berillo

Trame Cafè

Trame Cafè non è un semplice bar. È un luogo nato nel cuore di San Berillo, dove “prendere un caffè” combacia perfettamente con tutta una serie di attività, di scambio culturale, di vecchie amicizie e di nuove, dove l’accoglienza è la base di tutto per una nuova rigenerazione urbana.

Roberto Ferlito di Trame di Quartiere ci ha mostrato una “zona bianca” dove tutto è possibile. I locali del palazzo De Gaetani, precisamente in via delle Finanze 35, si allargano per integrare varie realtà, esterne e interne al quartiere, mettendoci tutto l’amore e la voglia di arricchire un territorio spesso dimenticato dalla società.

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Le vie di San Berillo attorno al Trame Cafè. Foto di: Valentina Friscia

Cosa ha realizzato nell’ultimo anno Trame di Quartiere?

«Noi di Trame di Quartiere dall’anno scorso ci siamo costituiti come cooperativa sociale di comunità, successivamente alla vincita di un bando indetto da Fondazione per il Sud dove abbiamo presentato un progetto di housing sociale “SottoSopra abitare collaborativo”. Esso prevede la realizzazione di una caffetteria sociale, di un centro accoglienza per soggetti con disagio abitativo e una foresteria. La vincita di questo bando ci ha permesso di realizzare l’adeguamento sismico del palazzo De Gaetani, la ristrutturazione dell’ambiente principale del Trame Cafè, il primo piano e parte della corte interna. Il progetto ha un gruppo di partner che ha collaborato con noi».

Come sarà strutturato il Centro Accoglienza?

«Il Centro Accoglienza è una struttura che dà la possibilità a 9 persone, quindi con 9 posti letto, di poter accedere agli alloggi tramite un bando da noi istituito che prevede dei requisiti (uomini di età compresa dai 18 ai 40 anni, che non abbiano problemi di igiene mentale o di tossicodipendenza). Queste persone non hanno solo un posto dove dormire: firmano un contratto in cui si prendono l’impegno di portare avanti con noi il progetto. Partecipano a una serie di attività settimanali che coinvolgono l’intero quartiere e lavorano in strutture. I nostri ospiti pagano una retta di 100 euro mensili, un importo simbolico che tende a responsabilizzarli al fatto che non devono essere passivi nei confronti della società, ma si devono attivare. Tanto che il progetto prevede che l’alloggio è temporaneo, quindi nell’arco di 2 anni dovranno reinserirsi nel contesto sociale e lavorativo ed essere autonomi. Noi gli diamo gli strumenti per poter cercare di auto-assistersi, grazie anche alla presenza di un’equipe di professionisti.

Trame Cafè
Attività in programma al Trame di Quartire. Foto di: Valentina Friscia

In progetto abbiamo anche la Foresteria (B&B) che non ha ancora aperto perché non siamo ancora riusciti a finire i lavori. Essa prevederà un appartamento con 5 posti letto e una sala comune al Centro Accoglienza. Questo perché il nostro obiettivo è quello di mischiare queste due realtà: sia gli utenti della Foresteria che gli utenti del Centro saranno consapevoli dell’esistenza di più attività nello stesso luogo. Questo, secondo noi, servirà a non creare emarginazione ed esclusione».

Parlaci della Caffetteria Sociale Trame Cafè

«La Caffetteria Sociale Trame Cafè oggi dà lavoro a 4 persone abitanti del quartiere. Essa è “vestita” da caffetteria, però espleta una serie di servizi che vanno oltre al solito bar. Noi la chiamiamo la “portineria di quartiere” perché passano un sacco di persone che chiedono di avere dei servizi. Tutto questo lo facciamo anche grazie a una serie di realtà che ci danno una mano a dare servizi e sportelli informativi (sportello lavoro, ascolto, sociale anti-tratta, casa – Sunia; Penelope; Lhive diritti e prevenzione; Diaconia Valdese; Trame di Quartiere). Dietro il banco lavorano persone che non hanno mai fatto questo lavoro, per scelta nostra. Chi viene qui non deve necessariamente godere del fatto che dietro il banco ci sia una persona super esperta. Deve godere del fatto che c’è una persona vera che ti accoglie in maniera diversa rispetto a un normale locale. Ti può raccontare la sua storia e può ascoltare la tua. Noi non abbiamo la premura che se ci sono 5 caffè da fare, ci dobbiamo sbrigare. Noi diamo priorità ad altro. Se entriamo qua dentro ci dobbiamo prendere 5 minuti per noi e rilassarci senza fretta».

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La lunga storia di San Berillo raccontata cronologicamente dentro i locali di Trame di Quartiere. Foto di: Valentina Friscia

Rigenerazione urbana a San Berillo. È possibile?

«Tutto questo comporta un innesto di rigenerazione urbana. L’attraversamento di persone che non sono del quartiere e che vengono con la scusa di venire a prendere un caffè o a fare delle attività da noi, involontariamente vengono a conoscere il luogo. La verità è che San Berillo è un quartiere stigmatizzato, scomodo ai catanesi. Qui le cose avvengono alla luce del sole, in maniera spontanea, e questo per noi diventa un valore aggiunto. Io dico: vieni a San Berillo, vieni a vedere quello che avviene. È un contesto di integrazione naturale. Qui vivono insieme diverse realtà, di diversi paesi senza porsi il problema. Venire a San Berillo, anche a prendere un caffè al Trame Cafè o anche solo a vedere cosa avviene qui, fa bene sia agli abitanti del quartiere che sono abituati a vedere solo i clienti dello spacciatore o della prostituta, ma fa bene anche a chi viene da fuori, perché si rende conto di una realtà che magari non ha idea di ciò che succede al suo interno. Chiunque viene qui partecipa a portare avanti la rigenerazione urbana a cui noi auspichiamo. Prendere un caffè ti porta a unirti anche ad altre dinamiche, e per noi questo è un meccanismo fantastico».

Il Comune di Catania è presente a San Berillo?

«Tutte le attività che abbiamo portato avanti abbiamo sempre cercato di coinvolgere le amministrazioni. Tutti i progetti presentati abbiamo sempre avuto in partner il Comune: se noi proponiamo un progetto di rigenerazione urbana, le amministrazioni devono fare la loro parte. Quando, ad esempio, ci siamo insediati in questo palazzo il Comune ci ha aiutato a smaltire 12 containers di rifiuti, anche speciali. Con SottoSopra abbiamo avuto anche una collaborazione con i Servizi Sociali sotto nostra sollecitazione.

Palazzo De Gaetani
Palazzo De Gaetani ristrutturato e da ristrutturare. Foto di: Valentina Friscia

È anche vero che le amministrazioni comunali, da sempre, si immaginano un intervento di massa che possa rimettere a posto tutto il quartiere. Noi di Trame di Quartiere siamo un esempio di un intervento “lento” che è riuscito. Abbiamo ristrutturato un palazzo e aperto delle attività, quindi si può fare. Abbiamo iniziato questo lavoro nel 2012 e ad oggi è passato molto tempo. La politica è abituata ad agire in modo immediato, deve essere fatto tutto subito, senza premurarsi di cosa potrebbe succedere a chi il quartiere lo vive quotidianamente».

Progetti futuri?

«Esiste un secondo piano da ristrutturare e verosimilmente potremo rafforzare il discorso ricettivo, e quindi allargare la Foresteria. Oppure creare, ma non per forza al secondo piano, un Ambulatorio Sociale gestito da dei medici che ci hanno dato la disponibilità in maniera del tutto volontaria. Questo è in fase progettuale, se la cosa andrà in porto sicuramente sarete i primi a saperlo».

Trame Cafè, la rigenerazione urbana inizia a San Berillo ultima modifica: 2022-01-19T09:00:00+01:00 da Valentina Friscia

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