Il Macco di fave è il piatto per eccellenza della festa dedicata a tutti i papà, vi raccontiamo qualche curiosità.
Macco di fave, a San Giuseppe è su tutte le tavole
Domenica 19 marzo, come da trazione, sarà la festa di San Giuseppe, in cui tutti i papà sono i protagonisti, insieme al Santo. Quest’anno cade di Domenica, ed essendo già in quaresima, tutte le celebrazioni nelle varie chiese saranno spostate o anticipate di un giorno, rispetto alla tradizione.
Secondo la credenza popolare, il 19 marzo è il giorno in cui morì San Giuseppe, padre putativo di Gesù. Ecco perché rappresenta proprio la figura amorevole del padre per eccellenza. Inoltre, il culto di San Giuseppe era praticato nell’Alto Medioevo, ma nel trecento si comincio a celebrare la festa anche in Occidente. I primi a celebrare la festa di San Giuseppe furono i monaci benedettini nel 1030, seguiti dai “Servi di Maria” nel 1324 e dai francescani nel 1399, la festa divenne canonica per la Chiesa nel 1621 grazie a Papa Gregorio XV.
Macco di fave e gli altari di San Giuseppe
Un’usanza molto importante è legata agli “Altari“. Secondo una leggenda in Sicilia ci fu una grave siccità nel Medioevo. Questo provocò una terribile carestia e molti morirono di fame. Così i siciliani si rivolsero a San Giuseppe per liberare la Sicilia a tornare a vivere serenamente. Ciò avvenne e quindi fu allestita la “Tavola di San Giuseppe”: un altare decorato con cibi prelibati e speciali, fiori e altri oggetti per ringraziarlo dei suoi grandi miracoli.
Ma il piatto tipico per eccellenza rimane il macco di fave, che in dialetto diventa: “ U maccu ri favi“. Si tratta più che altro di una purea di fave, realizzata con una lunga cottura delle fave secche. In Sicilia la migliore produzione è quella di Leonforte nell’ennese. Paese famoso anche per la fontana dei 24 cannoli. Il macco viene anche definito la “carne dei poveri” proprio per le sue caratteristiche. Ebbene, le fave sono ricche di proteine, fibre e sali minerali. Infine essendo composte dall’84% di acqua, svolgono la funzione depurativa dei reni.
La ricetta tipica siciliana
La ricetta catanese è simile alla ricetta tipica siciliana. Per preparare il macco, occorre prendere le fave secche e lasciarle in ammollo in una ciotola, anche una notte intera. La ricetta è molto semplice. Sbucciare e tagliare la cipolla, un filo d’olio in una pentola capiente e unire le fave. Aggiungere l’acqua fino a coprire e lasciare cuocere per circa un’ora, aggiustando di sale e acqua di tanto in tanto. Attenzione a non fare incollare la purea, in caso aggiungere acqua calda. Quando diventa un purea, qualcuno si aiuta anche con il mixer, è pronta.
Si consiglia di arricchirlo con un po’ di finocchietto tipico della nostra terra. Una volta adagiato nel piatto, un filo d’olio e una manciata di pepe nero e il piatto è pronto per essere gustato. E’ ottimo da gustare con dei crostini di pane, anche raffermo, e un buon bicchiere di vino rosso. Infine, per dolce, le zeppole di riso di San Giuseppe al miele e zucchero a velo, concludono il pranzo della festa del papà.