Essere catanesi non indica solo l’appartenenza alla città etnea ma include un modus operandi e vivendi tutto particolare, che spesso non trova corrispettivi in altre città e regioni e presuppone più di un un legame inscindibile, viscerale, antitetico con Catania. Tutto questo si trova ben spiegato nel testo antologico “Catanesi per sempre”, curato dal giornalista Daniele Di Frangia che raccoglie ventiquattro brani di autori vari, che ci raccontano la loro Catania.
Il progetto editoriale di “Catanesi per sempre!”
“Catanesi per sempre, viaggio emozionale nel cuore di Catania” è il titolo completo di questa raccolta antologica, quattordicesimo volume della serie ‘Per sempre…’, pubblicato per i tipi di Edizioni della Sera, che raccoglie i racconti di chi vive Catania. Medici, studenti, giornalisti, professionisti ci propongono un vero e proprio iter alla scoperta delle strade barocche, dei luoghi, simboli, personaggi, leggende, usi e costumi della nostra città. Le storie raccontate sono tratte dalla realtà ma anche frutto della fantasia degli autori.
Filoni narrativi
La raccolta segue generalmente tre filoni, raccontando la città dal punto di vista di chi è attaccato a Catania come l’ostrica di verghiana memoria si attacca alla roccia; di chi ha dovuto abbandonare Catania e ritornando la vede e vive con occhi diversi, e infine la Catania di chi si sente catanese d’adozione. Queste tre prospettive fanno emergere la diversità degli stili e delle esperienze degli autori. In tutto ciò trovano spazio le storie del falsario Paolo Ciulla o del genio catanese Ettore Majorana e di altri personaggi.
Gli autori che danno voce alla “catanesità”
Gli autori dei testi raccolti nell’antologia sono: Andrea Aidala, Giuseppe Alario Spadaro, Valentina Carmen Chisari, Cirino Cristaldi, Simona D’Urso, Daniele Di Frangia, Salvatore Giovanni Emanuele, Salvatore Massimo Fazio, Vincenzo Grasso, Giuseppe Grossi, Tino La Vecchia, Daniele Lo Porto, Renato Maisani, Maria Grazia Miceli, Luana Paladino, Alessandro Russo, Maria Adelaide Scacco, Angelo Scaltriti, Concetto Sciuto, Manuela Scuderi, Paolo Sidoti, GianMarco Tomaselli, Simone Toninato e Claudio Volpe, tutti capaci di narrare con pathos e coinvolgimento le storie e realtà cittadine spesso sconosciute, fieri di appartenere a questa città che rappresenta lei stessa un personaggio.
Un’antologia tutta rossazzurra, i colori che spiccano nel simbolo del Calcio Catania e che la rappresentano pienamente. A scrivere la prefazione al testo un catanese d.o.c., Leo Gullotta. A curare la raccolta è il giornalista, conduttore, autore e direttore di Catania-46.net Daniele Di Frangia che abbiamo intervistato.
Come nasce il progetto di racchiudere in un’antologia 24 brani di autori catanesi appartenenti a vari ambiti?
« L’idea nasce dalla nostra casa editrice (Edizioni della Sera) che ha curato la collana “Per sempre” toccando varie città e regioni d’Italia. Catania rappresenta l’ultima tappa e meritava certamente un’antologia. I racconti che si trovano all’interno dimostrano i molteplici spunti che gli autori hanno scoperto, proponendo un viaggio emozionale ed emozionante ».
C’è un fil rouge che collega i testi?
« I testi non sono collegati tra loro, ma liberi. Ogni autore ha messo dentro un’idea, un’emozione, delle sensazioni e tanta passione. Si raccontano storie (reali o inventate), personaggi e luoghi. Ma sempre con la grande catanesità che ognuno di noi vive dentro di sé».
« Ho voluto inserire racconti che fossero genuini e diretti, che potessero parlare delle qualità dei catanesi, della storia, delle passioni, dei vizi, dei pregi e delle contraddizioni del nostro popolo. E soprattutto che potessero arrivare immediatamente al lettore».
In cosa consiste esattamente la “catanesità”?
« Difficile da spiegare, in essa confluiscono aspetti diversi, ognuno la vive a proprio modo. È un senso d’appartenenza, un affetto, un cordone ombelicale che ti richiama sempre. Nel libro ci sono anche alcuni autori non catanesi che lo sono diventati per varie vicissitudini».
« Sicuramente tra i pregi dell’essere catanese emerge la grande ironia nell’affrontare le cose, come raccontava Pippo Fava qualche anno fa, l’attaccamento ai propri valori e ai propri cari che a volte però sfocia in eccessiva gelosia e possessione come narrano alcuni racconti».
“Catanesi per sempre”, a quando i prossimi incontri?
« Il libro è stato presentato con successo nelle scorse settimane ad Aci Bonaccorsi, Belpasso e al Castello Ursino di Catania, uno dei simboli più pregnanti della catanesità, lo scorso 1 settembre, alla presenza del magistrato Santino Mirabella, in veste di relatore, di Barbara Mirabella, assessore alla cultura, di Paolo Di Caro, direttore del settore cultura, il giornalista Daniele Lo Porto. Il 26 settembre saremo all’ Etnabook, mentre da ottobre proseguiremo con altre date che sono in fase di organizzazione».
Un progetto quello di “Catanesi per sempre” che fa emergere l‘appartenenza e il legame ad una città affascinante, viva, contraddittoria e sempre in divenire. I racconti fanno immergere, con nuovi occhi e sensazioni, all’interno dei luoghi più iconici e frequentati della città etnea. “Catania è città gioiosa, imperitura, positiva, che mai si abbatte, con un forte senso della dignità. Persino il suo dialetto è brillante, colorato, musicale – scrive Gullotta – nelle pagine della prefazione.
Il testo è in vendita nelle edicole di Catania, di tutti i comuni della provincia e anche a Gela, Niscemi, Butera e Giardini Naxos.
Vedi anche: https://catania.italiani.it/scopricitta/catania-cinque-validi-motivi-per-non-visitare-la-nostra-citta/